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Mi ritorni in Meintjes! Dopo 7 anni Louis a segno

02.06.2022 20:34

Il sudafricano vince il Giro dell'Appennino con una breve azione solitaria, era a secco dal 2015. Il suo compagno Georg Zimmermann completa il podio alle spalle di Natnael Tesfatsion, secondo


O vince in casa sua in Sudafrica, o vince in Italia: oltre alla proverbiale anonimità nei grandi giri (fattore che non gli ha precluso qualche piazzamento interessante in carriera in particolare due ottavi posti al Tour), Louis Meintjes ha dalla sua pure l'essere poco prolifico in termini di successi. Prima del Giro dell'Appennino 2022 conquistato oggi a Genova, il corridore della Intermarché aveva ottenuto da pro' due affermazioni sulle strade avite (un campionato nazionale e uno continentale tra 2014 e 2015) e due su quelle emiliane, alla Coppi e Bartali 2015 (una tappa e la generale). Da allora più nulla, per una carriera destinata a incarnare nuove accezioni del detto "né carne né pesce".

Oggi però Louis ha dato l'impressione di avere tutt'altra attitudine, un attacco da killer per tempismo ed efficacia gli ha regalato la classica ligure che segue di due giorni il buon piazzamento (martedì) al Merca'Tour Classic Alpes-Maritimes in francia; prima d'ora, un mese e mezzo fa l'avevamo apprezzato al Giro di Sicilia, dove si giocò con Damiano Caruso la tappa dell'Etna e con lo stesso ragusano, Jefferson Cepeda e Vincenzo Nibali pure la vittoria del breve giro insulare. Insomma pare, per ora, che al secondo anno nella formazione belga il sudafricano abbia ritrovato antichi stimoli e di sicuro una buona gamba. A breve lo vedremo al Delfinato e poi ovviamente al Tour, vedremo se ci sarà una continuità nei suoi risultati.

Il Giro dell'Appennino numero 83 partiva oggi da Pasturana per concludersi 191.7 km dopo a Genova, non prima di aver affrontato nel finale la doppietta Bocchetta-Madonna della Guardia. La fuga è partita dopo vari tentativi (ai quali non ha mancato di partecipare il 51enne Davide Rebellin, in gara con la divisa Work Service Vitalcare Vega): al km 18 hanno preso il largo Pietro Aimonetto (Beltrami TSA-Tre Colli), Alessandro Motta (Biesse-Carrera), Gabriele Petrelli (Friuli), Mattia Viel (D'Amico-UM Tools), Paul Wright (Mg.K Vis-Color for Peace-VPM), Davide Baldaccini (Corratec), Lukas Meiler (Vorarlberg) e Riccardo Ricci (Work Service); Kyrylo Tsarenko (Gallina Ecotek Lucchini Colosio) è rimasto per un po' a bagnomaria, poi alla fine è riuscito a rientrare sui battistrada che intanto andavano a toccare un vantaggio massimo di 4' sul gruppo tirato principalmente da Israel-Premier Tech e Intermarché-Wanty.

Il drappello di fuggitivi ha iniziato a selezionarsi sulle prime salite del percorso e al km 106 (86 dalla fine) gli ultimi superstiti della fuga (ovvero Motta, Petrelli, Wright, Baldaccini, Meiler e Tsarenko) sono stati raggiunti dall'avanguardia del gruppo (formata da circa 40 unità), quindi lungo la discesa dalla Crocetta d'Orero (a una sessantina di chilometri dalla fine) il plotone si è sostanzialmente ricompattato, ma è stata una condizione durata ben poco, perché subito dietro l'angolo era previsto l'attacco della Bocchetta (percorsa parzialmente quest'anno).

Qui la Intermarché ha fatto la voce grossa e Louis Meintjes ha ispirato un'azione coi compagni Georg Zimmermann, Quinten Hermans e Lorenzo Rota; col quartetto del team belga hanno preso margine Simon Clarke (Israel), Alessio Martinelli (Bardiani-CSF), Natnael Tesfatsion (Drone Hopper-Androni), Andrea Garosio (Biesse-Carrera), Alexis Guerin (Vorarlberg), Paul Double (Mg.K Vis), José Félix Parra e Iván Moreno (Kern Pharma), Michel Ries e Alessandro Verre (Arkéa Samsic), in totale 14 uomini che sarebbero poi andati a giocarsi la vittoria.

La discesa della Bocchetta non ha mancato di far danni, sono caduti Garosio e Verre e il drappello al comando si è spezzettato, per cui a prendere in testa l'ultima salita di giornata, la Madonna della Guardia poco più di 30 km dalla fine sono stati Meintjes con Hermans, Tesfatsion e Clarke; quindi sono rientrati Verre con Ries, Martinelli, Moreno e solo per un attimo Guerin. Un forcing di Ries ai -30 ha dato il la a un affondo dello stesso lussemburghese con Meintjes, a cui hanno risposto prima Tesfatsion con Verre, e poi, proveniente da dietro, Zimmermann; in un secondo gruppetto Clarke, Martinelli, Moreno e Double.

La Arkéa ha provato a far valere la doppia chance, quindi ai -28 è partito Verre, seguito dal solito Meintjes, mentre Tesfatsion restava con Ries e Zimmermann il quale però era temporaneamente bloccato da un problema al cambio ai -26. In vista del Gpm dei -25 prima l'eritreo della Drone Hopper, poi Ries, si sono accodati alla coppia Meintjes-Verre: il capitano Intermarché per una volta era in inferiorità numerica, ma ciò non è stato per lui un problema esagerato in discesa, anche perché i primi inseguitori non erano lontanissimi: finita la picchiata, ai -15 sono rientrati Clarke e Martinelli, ai -10 pure Moreno e Double e Zimmermann, e con quest'ultimo l'Intermarché ha ricomposto la parità con l'Arkéa.

Sicché si è potuto pensare a un gioco a due, il quale però è finito non appena messo in pratica ai -7: sullo scatto di Meintjes, infatti, nessuno ha saputo, potuto o voluto reagire, per cui il sudafricano s'è involato rapidamente e agli altri non è rimasta che la contesa per i due posti minori sul podio, nonostante Ries abbia provato - con quel che gli rimaneva - a tenere alto il ritmo del gruppo inseguitore.

Il 30enne nato a Pretoria si è imposto con 1'37" su un drappello in cui si sono classificati, nell'ordine, Tesfatsion (due africani ai primi due posti), Zimmermann, Clarke, Verre, Double, Martinelli, Moreno e Ries. A 4'42" un secondo drappello è stato regolato per il decimo posto da Alessandro Covi (UAE Emirates). Nei 20, tra gli altri, anche Giacomo Garavaglia (Work Service) 11esimo, Filippo Zana (Bardiani) 14esimo, Garosio 17esimo e, cronometrato a 4'46", Rebellin 19esimo.
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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!