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Wout, definitivamente Delfino di Belgio

05.06.2022 16:33

Van Aert mette il sigillo sulla prima tappa del Critérium du Dauphiné al termine di una frazione piuttosto accesa. Secondo Hayter e terzo Quinn. I favoriti per la classifica generale arrivano tutti insieme


Tante sono le statistiche riguardanti Wout van Aert che negli ultimi tempi hanno impressionato il pubblico, ammirato dalla continuità, dalla polivalenza e dalla forza fisica del campione belga. Una però, in questi giorni che seguono il suo consueto ritiro in altura assieme alla Jumbo per preparare il Tour de France, anticipava la probabile vittoria odierna di Wout, al quarto acuto in carriera al Delfinato, corsa nella quale ha portato a casa anche due maglie verdi nel 2019 e 2020 (e verosimilmente raggiungerà quota tre domenica prossima) e dove aveva già indossato la maglia gialla. La statistica in questione, afferma che dal 2020 ad oggi, WVA aveva vinto immediatamente dopo un lungo periodo di riposo e allenamento in cinque occasioni (Strade Bianche 2020, campionato belga su strada 2021, Tour of Britain 2021, Boom 2021 e Omloop het Nieuwblad 2022) su sette (le due mancanti sono Kortrijk 2020 e Strade Bianche 2021). Con l'affermazione odierna la percentuale di successo al rientro aumenta ancora e conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, che il belga sa sempre farsi trovare al meglio, o quasi, quand'è di ritorno da un training camp. In ottica Tour, dove Wout avrà nel mirino la maglia verde, il successo di oggi è l'iniezione di fiducia che serviva a Van Aert dopo una primavera in cui aveva un po' sofferto le alte velocità degli sprint.

A sette giorni dal trionfo di Jai Hindley nell'Arena di Verona, archiviato il capitolo Giro d'Italia, inizia la lunga rincorsa verso il Tour de France, che scatterà l'1 luglio da Copenhagen, in Danimarca. Si entra oggi nel vivo con il più classico avvicinamento alla Grande Boucle, il Critérium du Dauphiné, corsa a tappe di otto giorni che da sempre tasta il polso a uomini di classifica e velocisti ad un mese dall'appuntamento clou del calendario francese ed internazionale. La prima tappa, da La Voulte-sur-Rhône a Beauchastel, arride ai velocisti resistenti data la presenza di 4 GPM lungo i 193 km di corsa. I primi due, Col de Leyrisse (10.3 km al 4.2%, 2^cat.) e Côte des Baraques (3.3 km al 6.6%, 3^cat.), piazzati in partenza, sono i più ostici, mentre la Côte du Chambon de Bavas (4.7km al 5.2%, 3^cat.), da affrontare due volte, l'ultima delle quali a meno di 40 chilometri dalla linea d'arrivo, rappresenta lo snodo focale del circuito finale di 63km.

La tappa prende il via senza grandi scossoni e dopo una decina di chilometri si forma il drappello buono: Pierre Rolland (B&B Hotels KTM), Maxime Bouet (Arkéa Samsic) e Laurens Huys (Intermarché Wanty-Gobert Materiaux) centrano la fuga, ma il gruppo non lascia loro grande spazio mantenendo il gap sempre attorno ai due minuti. BikeExchange Jayco con Kevin Colleoni (il potenziale uomo di classifica) e Jumbo-Visma con Chris Harper si occupano di mantenere un buon ritmo nel plotone per permettere a Dylan Groenewegen (BikeExchange) e Wout van Aert (Jumbo) di giocarsi la prima maglia gialla in volata. L'andamento della gara è piuttosto regolare e si giunge per la prima volta sul traguardo, ai -63, con il gruppo compattissimo dietro i tre fuggitivi. Uniche eccezioni Imanol Erviti (Movistar Team) e Niklas Märkl (Team DSM), entrambi ritirati prematuramente.

L'ordine viene temporaneamente spezzato dalla foratura di Rolland ai -57, ma il francese rientra prontamente sui suoi due compagni di fuga. La tensione inizia a crescere in prossimità dell'imbocco dell'ultimo gran premio della montagna, quando in testa al gruppo si presentano anche Ineos Grenadiers, Trek-Segafredo e Bahrain Victorious. Sulle prime rampe della Côte du Chambon de Bavas Kenny Elissonde e Antwan Tolhoek (Trek) aumenta il ritmo con l'obiettivo di staccare i velocisti puri, su tutti Groenewegen, e favorire dunque Jasper Stuyven. Obiettivo raggiunto a 2 chilometri dalla vetta, quando il plotone, dopo aver staccato lo sprinter neerlandese, comincia a perdere alcuni elementi, su tutti Phil Bauhaus (Bahrain), Matthews Walls (Bora Hansgrohe) e Juan Sebastián Molano (UAE Team Emirates). Tornati sul falsopiano dopo lo scollinamento i Trek si rialzano, dando modo ai velocisti attardati di riavvicinarsi a meno di un minuto, ma non di rientrare. Ai -32, raggiunti i battistrada della prima ora, dal plotone escono Simon Geschke (Cofidis), Mikkel Honoré (Quick Step Alpha Vinyl Team) e Valentin Madouas (Groupama FDJ), accompagnati da un altro paio di atleti. Dietro regna l'anarchia, nessuno prende in mano la situazione e quindi si susseguono scatti e controscatti. Il danese del Wolfpack sradica tutti di ruota sull'ultimo dentello guadagnando immediatamente una ventina di secondi su quel che resta del gruppo guidato da Steven Kruijswijk (Jumbo) e Andrey Amador (Ineos), in azione per Ethan Hayter (Ineos). L'attacco di Honoré dura meno di dieci chilometri, ai -22 la squadra britannica chiude su di lui, ma continua con il proprio forcing sia per tenere lontano il drappello di Groenewegen e Bauhaus, sia per mandare ulteriormente in brandelli il plotone principale.

Terminata la discesa terminano pure le accelerate targate Ineos e ancora una volta il gruppo più folto si rialza, consentendo a chi si fosse staccato in discesa di tornare sotto. Le squadre più interessate a tener viva l'azione e lontani i velocisti puri, cioè la stessa Ineos, la Jumbo e la Trek, trovano l'accordo solamente quando gli sprinter si riavvicinano a meno di 30". A queste tre compagini si unisce anche la TotalEnergies per Edvald Boasson Hagen e Sandy Dujardin. Dopo un intenso braccio di ferro, ai -5 gli inseguitori si rialzano, a conferma di quanto sia complicato per le ruote veloci trovare spazio in una competizione altimetricamente esigente come il Delfinato. All'interno degli ultimi tremila metri la Quick-Step prende il comando delle operazioni con Andrea Bagioli, alle sue spalle Rémi Cavagna e in terza ruota Jannik Steimle, l'uomo di punta per il rettilineo finale. Il campione nazionale francese, avvertendo la disorganizzazione generale prova il colpo da finisseur ai -1.6, ma Cristophe Laporte (Jumbo) si sacrifica andandolo a riprendere sotto l'arco dell'ultimo chilometro, lasciando così solo Van Aert nell'avvicinamento alla volata. Come sempre, però, il campione belga è lesto nei movimenti, nel posizionamento e trova con facilità la ruota di Hayter, perfettamente lanciato da Filippo Ganna e Michal Kwiatkowski (Ineos).

Ai 200 metri parte la volata, Ethan e Wout procedono spalla a spalla per qualche istante ma poi la debordante potenza dell'alfiere della Jumbo diventa incontenibile anche per il talentuosissimo britannico. Dietro di lui, sul terzo gradino del podio parziale sale Sean Quinn (EF Education-EasyPost); quarto Hugo Page (Intermarché), quinto Boasson Hagen, sesto Stuyven e settimo il crossista dell'AG2R Citroën Team Clément Venturini. Chiudono la top ten Maxim Van Gils (Lotto Soudal), il fenomenale pistard Benjamin Thomas (Cofidis) e lo stesso Steimle. La classifica rispecchia l'ordine d'arrivo con l'eccezione degli inserimenti dei tre fuggitivi di giornata, i quali si sono aggiudicati i secondi bonus in palio al traguardo volante: maglia gialla sulle spalle di Van Aert, a 4" Hayter, a 6" Quinn, a 7" Bouet, a 8" Huys e a 9" Rolland. Tutti con 10" di ritardo dal belga gli altri arrivati nel gruppo di testa, a partire da Page, settimo, Boasson Hagen, ottavo, Stuyven, nono, e Venturini, decimo. Damiano Caruso (Bahrain Victorious) paga 1'28" dal gruppone a causa di una foratura ai 2 km, e il suo distacco viene quindi neutralizzato.

Domani il Critérium du Dauphiné riparte con una frazione sulla falsariga di quella odierna, con partenza a Saint-Péray ed arrivo a Brives-Charensac. Asperità principali la Côte des Désaignes (5km al 4.3%), quella di Saint-Agrève (5.6 km al 4.7%), il Col de Mézilhac (11.6 km al 4.1%) e a dieci chilometri dal traguardo il quarta categoria della Côte de Rohac (1.2 km al 5.9%), che fungerà da giudice per le ambizioni di quei velocisti che oggi non sono riusciti a seguire le ruote dei migliori.
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