Donne Élite

Van Vleuten spadroneggia, solo Cavalli le dà del tu

08.07.2022 16:16

Secondo successo di Annemiek al Giro Donne 2022: vince in solitaria ad Aldeno, rosa rafforzata. Dietro di lei, Marta è la migliore: scavalcata Mavi García, che domani dovrà difendere il podio dall'assalto di Elisa Longo Borghini


È inutile che facciamo finta di non sapere come stavano le cose; sapevamo benissimo che Annemiek Van Vleuten è una furia e che in questi giorni alpini non avrebbe risparmiato una goccia di energia per staccare in salita le rivali di classifica. L'ha fatto ieri, in proporzioni ridotte, al Passo Maniva, l'ha rifatto oggi sulla strada che portava ad Aldeno e stavolta ha lasciato qualche solco, allungando in classifica e vincendo la 12esima tappa in carriera al Giro d'Italia. Le uniche che in questi giorni rosa hanno quasi resistito agli affondo di Annemiek, Mavi García e Marta Cavalli, sono state anche oggi le ultime avversarie a restare con lei, anzi per la precisione l'ultimissima a mollare è stata l'italiana, che grazie alla condotta odierna ha scavalcato la spagnola salendo al secondo posto della generale: un risultato che, se venisse confermato, sarebbe oro puro per il movimento italiano, da tempo in attesa di una ragazza che possa diventare un fattore nei grandi giri.

Se Marta è a oggi la più attendibile rivale di Annemiek, più indietro in classifica (al quarto posto) troviamo un'Elisa Longo Borghini che, dati i risultati di oggi, non ha ancora rinunciato all'idea di dare l'assalto al podio, e domani Mavi García - scivolata in terza posizione - dovrà probabilmente guardare più alle proprie spalle che davanti a sé, perché così come ha fatto oggi, anche nell'ultima frazione di montagna l'ossolana vorrà provare ad attaccarla, in salita o in discesa.

Ma lasciamo da parte pronostici e previsioni e torniamo alla tappa odierna. L'ottava frazione del Giro d'Italia Femminile 2022, la Rovereto-Aldeno di 104.7 km, offriva terreno in salita e in discesa per gente interessata ad attaccare. Chi non ha potuto nemmeno pensare all'ipotesi è stata Amanda Spratt, sesta della generale, non partita a causa di una positività al covid insieme alla compagna di BikeExchange-Jayco Georgia Baker, che è rimasta ai box in via precauzionale. Cadute in gruppo già nel tratto di trasferimento, addirittura Sofia Collinelli (Aromitalia-Basso Bikes) si è dovuta ritirare. Qualche tentativo in avvio, si è vista muoversi anche Lucinda Brand (Trek-Segafredo) ma nessuna è riuscita a prendere margine.

Rapidamente si è arrivati alla prima salita di giornata, il Passo di Bordala al km 40, e qui ha preso le mosse un attacco serio: l'ha condotto Kristen Faulkner (BikeExchange), partita ai -59 (a 9 dalla vetta) per raggiungere e superare Brodie Chapman (FDJ Nouvelle-Aquitaine) che era scattata a inizio salita; Clara Koppenburg (Cofidis) si è messa all'inseguimento della Faulkner, imitata poi da Anouska Koster (Jumbo-Visma) e Gaia Realini (Isolmant-Premac). Al Gpm dei -50 la Faulkner è passata con 30" su Koppenburg, più indietro le altre, a 3' il gruppo maglia rosa che poi nella prima metà di discesa ha raggiunto tutte le intercalate.

In particolare sia Annemiek Van Vleuten (Movistar) che Mavi García (UAE ADQ) hanno proposto degli allunghi, poi però la spagnola si è staccata dal drappello buono, e aiutata dalla compagna Erica Magnaldi è riuscita a rientrare nei pressi del primo passaggio dal traguardo di Aldeno. Proprio in questo frangente, ai -33, un gruppetto di sei si è avvantaggiato rispetto alle prime della classifica: Lucinda Brand ed Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo), dopo aver forzato nell'ultima parte della discesa, hanno portato via Silvia Persico (Valcar-Travel & Service), la vincitrice di ieri Juliette Labous (DSM), Niamh Fisher-Black (SD Worx) ed Elise Chabbey (Canyon//SRAM Racing). Le sei sono transitate al traguardo dei -32 con 1'45" di ritardo dalla Faulkner e 15" di vantaggio sul drappello con Van Vleuten, Marta Cavalli ed Évita Muzic (FDJ Nouvelle-Aquitaine), García e Magnaldi, su cui appena dopo sono rientrate altre due FDJ ovvero Chapman e Cecilie Uttrup Ludwig.

Si è organizzato insomma un vero e proprio treno FDJ e il lavoro del team francese ha permesso di riprendere le intercalate, mentre si susseguivano pure altri rientri da dietro. Di lì a un attimo si era di nuovo in salita, verso il Lago Cei. La Trek ha forzato in avvio di scalata, poi Jelena Eric (Movistar) ha imposto un aumento di ritmo quando mancavano poco più di 8 km alla vetta e 20 al traguardo. Ciò è stato l'innesco per l'immancabile attacco di Van Vleuten, mossasi a 7.9 dal Gpm sparpagliando in un attimo tutto il gruppetto che si era formato. Alla ruota della neerlandese le solite due: Marta Cavalli e Mavi García. A questo punto il ritardo del terzetto rispetto alla Faulkner è sceso sotto il minuto.

Van Vleuten è stata un'iradiddìo, ha continuato a martellare le due rivali finché, all'ennesima rasoiata, le ha staccate. Mancavano 18.5 km al traguardo (6.3 alla vetta), la Faulkner era abbondantemente nel mirino e Annemiek ha piazzato l'allungo che le ha permesso di saltare dal gruppetto due (lei, Mavi e Marta) al gruppetto uno (lei e Kristen). L'americana è riuscita a tenere la ruota della maglia rosa, e contemporaneamente abbiamo visto Cavalli staccare García: alla seconda della generale si è spenta completamente la luce, mentre la cremonese ha cercato con tutta se stessa di non perdere il contatto visivo con la coppia al comando, salendo regolare e contando pure su un calo di giri del motore AVV.

In tema di salire regolare, Longo Borghini è rientrata su García a 5 km dalla vetta, capendo in quel momento di non essere ancora tagliata fuori da un'ipotesi di podio, lei quarta della generale: se Mavi fosse saltata le ipotesi di terzo posto si sarebbero spalancate di fronte a Elisa, ma l'iberica della UAE ha avuto la tenacia e la forza di tenere per il momento la ruota dell'ossolana.

Più avanti una strategica Cavalli stava quasi per chiudere sulle due al comando quando ai 16.5 (4.3 dalla vetta) Van Vleuten ha piazzato un altro scatto, risultato fatale per Faulkner che ha mollato la presa facendosi superare pure dall'italiana della FDJ; la quale non ha certo desistito dal proposito di riportarsi sulla scatenata Annemiek, e qui si è aperto un duello entusiasmante misurato sui metri, ora 5 ora 20 ora 15, con la capitana Movistar a forzare continuamente e Marta attaccata coi denti a dare sempre l'impressione di poter rientrare in qualunque momento.

Così non è andata però, perché a 3.3 dalla vetta AVV ha dato fondo a tutto per distanziare - riuscendoci stavolta - l'avversaria; un minuto più giù Longo Borghini riusciva a staccare García ridando fiato al progetto podio. Al Gpm ai -12, dopo chilometri di sfuriate, Van Vleuten è passata con 37" su Cavalli, 1'47" su Faulkner e 1'53" su Longo Borghini: Elisa ha chiuso sulla statunitense subito dopo, mentre García tutta sola doveva cercare di recuperare un minutino sull'ossolana, posto che il secondo posto era già abbondantemente sfumato a favore di Cavalli. Mavi si è poi giovata dall'essere raggiunta più avanti da alcune cicliste attardate che l'hanno aiutata a limitare i danni.

La discesa ha visto Longo Borghini scatenarsi e infine riuscire a staccare (almeno di poco) la Faulkner; in una situazione che per il resto sembrava ormai cristallizzata, doveva arrivare un piccolo colpo di scena a increspare l'orizzonte: a 5 km dalla fine Van Vleuten ha sbagliato una curva a destra e si sarebbe schiantata sugli alberi se non avesse frenato (perdendo per due volte in due secondi il posteriore della bici) riuscendo a cadere bene, a bassa velocità, "appoggiandosi" a un paletto. Si è rialzata, ha rimesso a posto la catena che era caduta ed è ripartita, avendo perso non più di 20" che però ha recuperato abbondantemente nell'ultimo tratto del percorso.

Ed è arrivata alla conclusione esultando proprio col braccio destro insanguinato dai graffi e i tagli procurati nel capitombolo, consapevole di aver fatto un bel passo avanti verso la conquista del suo terzo Giro. Per il momento si gode il record di giorni in maglia rosa, 23 in carriera con oggi. A 59" da lei ha chiuso Marta Cavalli, a 1'38" Elisa Longo Borghini, a 1'45" Kristen Faulkner; a 3'01" il gruppetto con Fisher-Black, García, Labous e Ludwig, a 3'10" è arrivata Neve Bradbury (Canyon), a 3'59" Silvia Persico, a 4' Erica Magnaldi.

La classifica vede Van Vleuten prima con 2'13" su Cavalli, 3'42" su García, 7'03" su Longo Borghini, 9'05" su Fisher-Black, 10'41" su Persico, 12'35" su Magnaldi, 13'25" su Labous, 13'29" su Chabbey. Gaia Realini è 17esima a 23'10". Domani il tappone che darà una forma definitiva alla classifica, la nona frazione da San Michele all'Adige a San Lorenzo Dorsino, 112.8 km con Fai della Paganella, Duron e Daone prima di un finale in falsopiano a salire: una giornata impegnativa a dir poco attende le girine, chi non recupera a sufficienza dopo le fatiche di ieri e oggi passerà dei brutti quarti d'ora.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!