Donne Élite

La lode è per Annemiek, il futuro è di Marta

11.07.2022 17:06

Le pagelle del Giro Donne 2022: Van Vleuten perfetta e vincente, Cavalli entra definitivamente nel club delle protagoniste assolute del ciclismo attuale. Balsamo ottima con rimpianto, Persico fa passi da gigante, Kopecky un po' deludente


Annemiek Van Vleuten - 10 e lode
Vince il terzo Giro in carriera e ci aggiunge la conquista di due tappe: con la prima, a Cesena, sbarazza il campo dalla presenza di quasi tutte le rivali (sulla carta); con la seconda, ad Aldeno, sistema pure le uniche due che le erano rimaste più o meno vicine in classifica. Poco da aggiungere (almeno una cosa: oltre al resto, fa sua pure la maglia ciclamino) a un'ennesima prestazione di altissima livello, destinata a non restare peraltro l'ultima in carriera in un GT (la attende il tentativo di vincere pure Tour e Vuelta!), ma purtroppo l'ultima nella corsa rosa, dato che si ritirerà a fine stagione. Se non cambia idea...

Marta Cavalli - 10
Le sfugge il successo parziale ma è davvero l'unico neo, se vogliamo, in un percorso di grande consistenza nei 10 giorni di gara. La cosa più confortante è che abbia chiuso in crescita, tanto che nell'ultima tappa di montagna è riuscita a staccare per la prima volta la Van Vleuten, mettendo al contempo al sicuro la piazza d'onore. Tre mesi fa si conquistava l'ammirazione generale coi successi nelle classiche, oggi dà a tutti la conferma di essere pronta per essere una delle protagoniste assolute del ciclismo di questo decennio: il futuro le appartiene!

Kristen Faulkner - 9
Una tappa vinta a crono (con annessa prima maglia rosa della corsa), una con una notevolissima fuga da lontano, in più la ciliegina della maglia verde di migliore scalatrice conquistata nonostante non mancasse in startlist gente che mangia pane e salite tutti i giorni. Per l'americana proveniente dall'Alaska è un periodo d'oro, dopo il Tour de Suisse ha lasciato ottime tracce pure al Giro. Forse un giorno rimpiangerà di aver cominciato così tardi col ciclismo (è prossima ai 30 anni ed è tra le élite solo da due).

Elisa Balsamo - 8
Sfrutta due occasioni per lasciare il segno, ce ne sarebbero state anche altre ma va bene anche così, non si può vincere tutti i giorni. Un piccolo rammarico però resta, ed è quello di non essere riuscita a completare con successo la caccia alla maglia ciclamino, soffiatale per soli 2 punti dalla Van Vleuten. Ma magari si rifà al Tour.

Mavi García - 8
Primo podio in carriera per la spagnola, ha migliorato il quinto posto di un anno fa, certo ha dovuto scendere a patti con le proprie gambe per portare a casa il terzo posto, dato che ha chiuso abbastanza in calando. Comunque l'esperienza l'ha aiutata a gestire i momenti più difficili; l'esperienza, ed Erica Magnaldi...

Niamh Fisher-Black - 8
Che conferma, ragazzi! Maglia bianca di miglior giovane nel 2021, maglia bianca di miglior giovane nel 2022, con la piccola differenza che la neozelandese l'anno scorso fu nona della generale, stavolta scala posizioni fino alla quinta finale. Nei secondi gruppetti, ovvero quelli non composti da Van Vleuten-Cavalli-García, lei c'era immancabilmente. Uno scricciolo che scriverà pagine importanti sulle montagne del ciclismo.

Juliette Labous - 7.5
Un altro nome per il futuro dei grandi giri, a maggio ha conquistato la Vuelta a Burgos e adesso ha fatto un figurone al Giro: dopo aver pagato più delle altre a Cesena, si è rifatta con la memorabile fuga del Passo Maniva e poi ha chiuso in bellezza giocando più o meno all'altezza delle migliori nelle altre due tappe alpine. Il referto dice un successo di tappa e la top ten nella generale: chi gliel'avrebbe pronosticato ancora a metà Giro?

Marianne Vos - 7.5
Due tappe vinte, un'altra sfiorata, la solita magnificenza fatta ciclista, mezzo voto in meno per aver abbandonato la corsa prima delle grandi montagne. Era proprio necessario?

Elisa Longo Borghini - 7.5
Paga a caro prezzo la defaillance di Cesena, lì si è giocata ogni possibilità di vincere il Giro ed è un gran peccato perché poi ha chiuso fortissimo e nelle ultime tappe di montagna è andata all'assalto del podio, trovando però in Mavi García una tenace resistente. Il suo rabbioso affondo verso San Lorenzo Dorsino resterà però uno degli highlight della sua già strepitosa stagione. Impagabile anche nel lavoro di squadra, segnatamente si è spesa spesso per l'omonima Balsamo.

Chiara Consonni - 7
All'ultima curva del Giro riesce a piazzare la sua zampata lanciandosi verso un successo che spicca per acume tattico ed efficacia di esecuzione. Nelle precedenti volate non erano mancati i piazzamenti, ma la vittoria, si sa, è tutta un'altra cosa!

Silvia Persico - 7
Non era il suo primo Giro perché 5 anni fa (ne aveva 19) ne disputò già uno. Ma è il primo Giro della sua maturità, dell'autoconsapevolezza di chi ha già raggiunto traguardi importanti (il bronzo mondiale nel cross lo scorso inverno) e può cominciare a guardarsi meglio intorno, a pensare in grande. Buon livello per tutti e dieci i giorni, ha concluso con un settimo posto nella generale e - come miglior risultato - con un terzo di tappa, oltre che con un ruolo importante nel successo di Consonni a Padova. Promossa e promessa, insomma, ci sembra stia facendo passi da gigante, di sicuro è un'altra del gruppetto di ragazze che nelle gare a tappe ci rendono le prospettive per il futuro piuttosto gradevoli.

Erica Magnaldi - 7
Preziosissima per Mavi, in salita è da tempo tra le migliori e lo è sempre più stabilmente. Ottava della generale con tanto gregariato sul groppone, un Giro sicuramente positivo per lei, possiamo dire il Giro della maturità. La prossima volta sarebbe interessante vederla lavorare per sé.

Gaia Realini - 6.5
Ha confermato le buone impressioni destate al Giro 2021, non sembrano rare le giornate in cui può dire qualcosa di importante nelle tappe più dure. Stavolta ha centrato due fughe di peso che le sono valse buoni piazzamenti, non ha disdegnato altri attacchi e soprattutto ha chiuso in crescendo. In classifica si accontenta di un 13esimo posto dopo l'11esimo dell'anno scorso, ma è il futuro il suo focus.

Cecilie Ludwig - 6.5
Anche ammesso che la cosa fosse in discussione, i gradi di capitana FDJ se li è conquistati Cavalli sul campo a Cesena. Da lì in avanti la danese ha lavorato per la compagna, a tratti in maniera utile, e ciò non le ha impedito di salvare comunque una buona top ten. Senza squilli, ma con sostanza.

Rachele Barbieri - 6
Il suo giudizio è più o meno speculare a quello di Chiara Consonni: come lei si era piazzata nelle prime volate, come lei (anzi, proprio con lei) s'è giocata la vittoria nell'ultima. Avesse vinto, si sarebbe meritata quel 7.

Lotte Kopecky - 5
Una delle cicliste più forti del mondo, fattore nelle volate e nelle classiche, torna a casa a mani miseramente vuote. In generale l'ultima regina di Strade Bianche e Fiandre è sembrata piuttosto scarica, non è che non abbia mai sfiorato la vittoria (seconda a Bergamo), ma da una come lei ti aspetti sempre il massimo.

Marta Bastianelli - 5
Insolitamente sottotono, o non ha trovato terreni particolarmente adatti alle sue caratteristiche, o era la gamba di questi giorni a non essere particolarmente adatta alla contesa.
Notizia di esempio
Con Magnus la vittoria è praticamente in un bunker
Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!