Ciclismo Giovanile

Uijtdebroeks fa sul serio, e manco l'Italia scherza

Seconda vittoria di fila e maglia gialla per Cian al Tour de l'Avenir, battuti a La Toussuire Archie Ryan e Johannes Staune-Mittet. Ottimi Davide Piganzoli e Alessandro Fancellu, non lontani dal podio. Domani si chiude con l'Iseran


Il Tour de l'Avenir è agli sgoccioli. L'ottava tappa si preannuncia spettacolare: lunga solo 100 chilometri, da Ugine a La Toussuire, è l'occasione giusta per i tanti corridori che vogliono provare a riaprire la lotta per la classifica generale. La maglia gialla di Michel Hessmann proverà a resistere agli attacchi dei ben più quotati rivali, come il belga Cian Uijtdebroeks, ieri irraggiungibile sul Col de la Madeleine, e il norvegese Johannes Staune-Mittet, alla partenza terzo in classifica e forte di una formazione di altissimo livello in montagna. La Norvegia può contare soprattutto su Per Strand Hagenes, iridato junior uscente e autore di un primo anno tra gli under 23 molto positivo.

Anche oggi, alcuni corridori non hanno preso il via: se ne contano ben tre tra le fila della Gran Bretagna, tra cui il vincitore della quarta tappa Tom Gloag, che è risultato positivo al Covid-19, e il velocista Sam Watson, vittima di un'intossicazione alimentare.

Si parte in direzione Col de la Madeleine, che sarà affrontato una seconda volta dopo la scalata di ieri. Subito attiva la Svizzera, che cerca di portare via l'attacco buono prima con Jakob Klahre e poi con il campione nazionale in linea di categoria, Nils Brun. All'attacco della salita, Brun viene raggiunto dalla maglia a pois, il francese Mathis Le Berre. Alle loro spalle, dopo poche centinaia di metri, sopraggiunge un quartetto guidato dal britannico Leo Hayter, che ha allungato dal gruppo in compagnia dell'eritreo Mehari Tewelde, del colombiano Edgar Pinzón e del ceco Karel Vacek, che quest'anno corre tra le fila della Tirol KTM. Vacek, fratello del ben più quotato in classifica Mathias, è reduce da un'esperienza difficile nel World Tour e sta cercando di trovare la sua strada dopo un inizio di carriera in cui appariva come uno dei futuri campioni tra i professionisti. Non è questa, però, la sua giornata: nel giro di pochi chilometri, la fuga viene neutralizzata.

In gruppo, come previsto, la Norvegia fa la voce grossa: perdono contatto, subito dopo le ruote veloci, l'irlandese Darren Rafferty e il tedesco Georg Steinhauser, che non concluderanno la tappa confermando un Tour de l'Avenir ben al di sotto delle aspettative. Si stacca anche Alex Baudin per la Francia, decimo in classifica generale e unico transalpino ad aver dato segnali positivi nella frazione di ieri. A 50 chilometri dal traguardo il gruppo maglia gialla, formato da non più di venti corridori, scollina il Col de la Madeleine: all'appello della top 10, oltre al già citato Baudin, mancano anche Mathias Vacek e il neerlandese Loe van Belle. Segnali incoraggianti dal leader della corsa, il tedesco Michel Hessmann, saldamente scortato dal compagno di squadra Hannes Wilksch.

All'inizio della discesa, il francese Romain Grégoire si rende protagonista di un coraggioso attacco. Il suo intento è chiaro: guadagnare il più possibile in vista della salita, che non è il suo punto di forza e dove difficilmente potrà provare a fare la differenza. Il suo connazionale, Lenny Martinez, sembra aver recuperato dal disastro di ieri e, pur con qualche difficoltà, resta al coperto insieme ai migliori. Grégoire attacca la salita finale ai -17 con un minuto e mezzo sul gruppo, dal quale prova ad uscire il kazako Gleb Brussenskiy. L'azione del corridore della Astana-Qazaqstan dura appena un paio di chilometri, poi il gruppo lo riprende in vista delle prime rampe della salita di La Toussuire.

Nel gruppo maglia gialla si contano ancora tre maglie azzurre: Davide Piganzoli, quarto in classifica generale, è accompagnato da Alessandro Fancellu, che occupa la sesta posizione, e Lorenzo Milesi. Per Piganzoli e Fancellu, l'obiettivo più tangibile sembra essere il podio dopo gli ottimi riscontri della giornata di ieri.

Mentre l'azione di Grégoire si va esaurendo, in gruppo c'è il primo colpo di scena: preceduta dal belga William Lecerf e dal francese Lenny Martinez, si sfila la maglia gialla, Michel Hessmann. Il tedesco procede del suo passo, accompagnato sempre da Wilksch, mentre davanti è il norvegese Per Strand Hagenes a dettare il ritmo. A 16 chilometri dal traguardo, Cian Uijtdebroeks aumenta l'andatura e lascia sul posto tutti i suoi avversari, ad esclusione di Staune-Mittet e dell'irlandese Archie Ryan, sorprendente già nella giornata di ieri. I tre riprendono Grégoire e allungano sugli inseguitori, guidati da Piganzoli e Fancellu.

Wilksch scorta Hessmann, ma nonostante un buon ritmo mantenuto dai due tedeschi, il sogno di portare la maglia gialla fino alla fine si smaterializza, curva dopo curva. Davanti, Uijtdebroeks non trova collaborazione da Staune-Mittet e Ryan e si carica sulle spalle tutto il lavoro. Alle sue spalle, Piganzoli aumenta l'andatura e lascia sul posto gli altri inseguitori. Lo stesso fa Fancellu, che si mette all'inseguimento del connazionale in solitaria.

A 3 chilometri dall'arrivo, Uijtdebroeks accelera; Ryan non perde un metro, a differenza di Staune-Mittet che deve cedere. Poco più indietro, Wilksch si sfila dopo un grande lavoro per il leader Hessmann, che viene raggiunto da Martinez. La coppia al comando entra nell'ultimo chilometro, dove Uijtdebroeks stronca Ryan con una volata lunghissima: per il belga, oltre alla seconda vittoria di tappa consecutiva, arriva la maglia gialla. Ryan paga 2", Staune-Mittet è terzo a 23", seguito da Piganzoli a 1'21" e da Fancellu a 1'59". Al sesto posto un redivivo Martinez, che paga 2'08" e anticipa Hessmann, a 2'11". Chiudono la top ten l'australiano Matthew Dinham, tra le sorprese di oggi a 3'01", Wilksch a 3'18" e Welay Berhe, etiope che corre con la maglia del Centre Mondiale du Cyclisme, a 4'.

In classifica generale, Cian Uijtdebroeks è la nuova maglia gialla davanti a Staune-Mittet a 1'23" e a Hessmann, che resiste a 2'. Seguono Piganzoli a 2'30", Ryan a 2'54", Fancellu a 3'59", Dinham a 6'23", Martinez a 7'01", Wilksch a 8'31" e Grégoire a 12'21". Delusione di giornata Mathias Vacek, che si è staccato a oltre 50 chilometri dall'arrivo uscendo di classifica, dove stamattina occupava la settima piazza. L'Italia continua a stupire, portando a casa dei risultati che una decina di giorni fa erano pura utopia. Quando manca solo una frazione al termine, l'Italia ha due corridori nei primi dieci e accarezza il podio.

Alla vigilia della tappa conclusiva, 134 chilometri separano Cian Uijtdebroeks dalla conquista del Tour de l'Avenir 2022. I suoi rivali avranno spazio per ribaltare la classifica nella strada che da Bessans porta a Villaroger, passando per quattro GPM: la Montée d'Aussois, una porzione del Col de la Madeleine, il durissimo Col de l'Iseran che svetta ai -45 e lo strappo di Villaroger verso il traguardo. Solo l'Iseran potrà sentenziare questo Tour de l'Avenir, ma servirà coraggio in gruppo: per Uijtdebroeks il sogno giallo è sempre più concreto.
Bretagne Classic - Dieci nomi
È un selvaggio Ouest, ma Wout lo doma lo stesso
Amedeo Onnis
Se sorrido mentre parli, probabilmente stai parlando di ciclismo. Tifoso sfegatato di tutti i corridori dal nome bizzarro, sono tra quelli che attendono la stagione di ciclocross più di quella su strada.