
"Ero piuttosto arrabbiato". Tom Pidcock racconta il suo primo Giro d’Italia
Per il britannico queste sono state settimane difficili e il Giro non ha dato i risultati sperati: il 25enne, infatti, ha chiuso al 16esimo posto
In un'intervista con Flo Clifford, dell'Independent, Tom Pidcock ha parlato sinceramente delle sue sensazioni dopo il suo primo Giro d'Italia, che ha chiuso in 16esima posizione, a 44 minuti dal vincitore, il connazionale Simon Yates.
Per Pidcock il Giro “è stata una sfida”
Il campione di Leeds non è mai riuscito a conquistare una vittoria di tappa, nonostante i numerosi tentativi. “Un po’ frustrante, anche se in fin dei conti non è andata male", ha confidato Tom Pidcock all'Independent. Il suo rimpianto più grande, comunque, è stata la tappa numero 20, quando a causa di un guasto alla radio non si è accorto che il gruppo si era staccato, perdendo la fuga decisiva. “Ero piuttosto incazz*to”, ha infatti dichiarato, senza mezzi termini. “Siamo partiti con molte ambizioni e abbiamo fatto i conti con la realtà. Sapevamo sarebbe stato difficile, ma volevamo uscirne più forti. Non abbiamo centrato né una vittoria di tappa né la top 10 in classifica generale, ma come primo tentativo non è la fine del mondo. Anzi, è stato il miglior grande giro che abbia mai corso, almeno per come mi sentivo all’ultimo giorno”.
L'addio alla Ineos e il nuovo ruolo da leader alla Q36.5

Sul suo addio a Ineos Tom Pidcock ha dichiarato che voleva dimostrare qualcosa: “Ero super motivato. Avevo un punto da dimostrare: che era stata la scelta giusta”.
Alla Ineos, infatti, era uno dei tanti potenziali leader accanto a Bernal, Rodriguez o Thomas. Nel team svizzero Q36.5, invece, Pidcock è il punto di riferimento assoluto della sua squadra. “È stato bellissimo essere il leader, avere tutto il supporto su di me. Ma nell’ultima settimana del Giro, quando stai solo cercando di sopravvivere, è dura mantenere quel ruolo. Senti la pressione, ma ho fatto del mio meglio”, ha ammesso il britannico.
Pidcock, che aveva espresso il desiderio già con Ineos di correre anche nel ciclocross e nella mountain bike, quest’inverno ha saltato la stagione di ciclocross per adattarsi meglio al nuovo ambiente. “Avevo bisogno di resettare. È servito. Vedremo in futuro. Il ciclocross è duro: già corriamo tanto su strada e gareggiare anche d’inverno è mentalmente stancante”, ha spiegato.
Pidcock, comunque, tornerà alla mountain bike quest’estate per la Coppa del Mondo in Andorra e gli Europei. “Voglio chiudere bene l’anno, con i Mondiali, Il Lombardia... e dobbiamo valutare cosa fare alla Vuelta”, ha concluso il 25enne.