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Felline, complimenti per la carburazione!

12.02.2017 16:10

Alla prima uscita stagionale Fabio vince in solitaria il Trofeo Laigueglia. Podio per Romain Hardy e un combattivo Mauro Finetto


Non diciamo che sia un nuovo inizio per Fabio Felline, in quanto il ragazzo, dopo il brutto infortunio patito all'Amstel Gold Race 2016 in seguito a una caduta che gli aveva causato una frattura cranica, era già rientrato alle gare e si era fatto anche piuttosto apprezzare, in particolare conquistando la classifica a punti della Vuelta a España.

Però vincere una corsa importante come il Trofeo Laigueglia alla prima uscita stagionale, dopo i patimenti della scorsa stagione, sa comunque di risultato altamente simbolico. Una vittoria alla Laigueglia, proprio, con attacco sulla salita di Colla Micheri, ottima difesa nel finale, arrivo in solitaria. Il tutto vestendo la maglia della Nazionale di Davide Cassani, schierata dal ct con Matteo Trentin a condividere con Fabio i gradi di capitano. Nel finale c'erano entrambi, uno a fare lo stoccatore, l'altro lo stopper, a suggello di una prestazione di gruppo interessante.

Per Felline sarà la stagione della verità (luogo comune abusatissimo, cartellino giallo per chi scrive), sarà chiamato a raccogliere risultati di peso nelle classiche, e bisogna dire che ormai l'esperienza non gli manca, né gli manca - e oggi l'ha dimostrato alla grande - la capacità di essere risolutivo su certi terreni, in certi finali. In bocca al lupo a lui.

 

Fuga a 5 con Di Gregorio protagonista
La partenza del Trofeo Laigueglia 2017 è stata veloce e la fuga non si è avviata subito. Ci son voluti 30 km, anzi 31, perché Davide Orrico desse il la all'azione. A beneficio dei distratti: dare il la è un modo di dire di derivazione musicale, è riferito alla nota del diapason da cui parte l'accordatura degli strumenti. "Dare il là" (con l'accento) non porta invece da nessuna parte, ricordatevelo nei vostri prossimi post su Facebook.

Dicevamo di Davide Orrico, neopro' 27enne, ma in realtà non ancora neopro' (corre per una Continental, e le Continental sono semipro') né tantomeno ancora 27enne (il suo compleanno sarà tra pochi giorni, venerdì 17), comunque il ragazzo era lì a impegnarsi, in maglia Sangemini-Mg.Kvis, per onorare questo passaggio al ciclismo maggiore dopo una vita passata a lavorare per altri nelle categorie inferiori.

A lui si sono accodati Rémy Di Gregorio (Delko Marseille), Antonio Di Sante (GM Europa Ovini) e Conor Dunne (Aqua Blue Sport), poi dopo qualche chilometro è riuscito a rientrare pure Ettore Carlini della D'Amico-Utensilnord, e il quintetto è arrivato ad avere 6'25" già al km 41.

Tanto rapidamente la fuga ha messo fieno in cascina, quanto velocemente se l'è visto sottrarre dal gruppo che già dopo la salita (e soprattutto la discesa) di Paravenna aveva abbattuto il gap a 1'30"; e mancavano ancora 100 km alla fine.

 

Per il contrattacco è Finetto a suonare la carica
L'Androni, col suo impulso, l'aveva pure frazionato in due tronconi, il plotone, ma poi tutto è rientrato. I fuggitivi hanno fatto in testa pure il Testico (e Di Gregorio, transitato per primo sulle prime due salite della corsa, ha fatto così in tempo ad assicurarsi il premio dei Gpm), dopodiché la loro azione è finita al km 131, esattamente dopo 100 km in avanscoperta.

Il gruppo - ridotto già a circa 60 unità a questo punto - si è lanciato sul circuito finale tra Laigueglia e la salita di Colla Micheri. Al primo passaggio sulla rampa, a 32 km dalla fine, hanno preso margine Mauro Finetto (Delko), Mattia Cattaneo (Androni) e Jan Polanc (UAE), raggiunti poi da Alexandre Geniez (AG2R La Mondiale) e Quentin Pacher (un altro Delko).

Il quintetto ha avuto anche 50" di vantaggio, ma poi il secondo passaggio da Colla Micheri ha permesso al plotone di riavvicinarsi, e al km 178 (poco meno di 15 al traguardo) gli attaccanti sono stati ripresi.

 

La stoccata di Felline su Colla Micheri
Sul terzo e ultimo transito da Colla Micheri, km 180, Fabio Felline (corridore della Trek-Segafredo impegnato in Liguria con la Nazionale Italiana di Davide Cassani) ha preso slancio reagendo a un accenno di allungo operato da Romain Combaud (Delko), e quella che ne è venuta fuori è stata una vera e propria stoccata.

Alla prima gara dell'anno, il piemontese (che pure era annunciato in forma, ma non pensavamo fino a questo punto) ha fatto il vuoto su una tipica côte da classica. Lo stesso Combaud con il suo titolato connazionale Artur Vichot (FDJ, in maglia tricolore di campione francese), con Cyril Gautier (AG2R) e con Francesco Gavazzi (Androni), ha provato ad andar dietro a Felline, ma non c'è stato verso di recuperare.

In discesa, poi, Fabio ha pennellato traiettorie fantastiche, mettendo altro margine tra sé e gli altri, e planando sull'Aurelia con circa mezzo minuto di vantaggio. Ormai era fatta.

 

Fabio vince, Finetto ha ancora gas per il podio
Felline è giunto così all'arrivo con l'aria soddisfatta di chi ha fatto il massimo per ottenere il massimo. Ha vinto con 25" sul primo gruppetto inseguitore, nel quale nel frattempo erano rientrati altri uomini (Androni in sovrannumero), senza che però si riuscisse a recuperare alcunché sul leprotto torinese. Romain Hardy (Fortuneo) ha battuto per il secondo posto Finetto, quindi si sono piazzati Matteo Trentin (Nazionale Italiana), Gautier, Gavazzi, Vichot, Matej Mohoric (UAE), Cattaneo e Combaud.

Il favorito della vigilia, Diego Ulissi, non è mai entrato in partita e ha chiuso al 37esimo posto a 4'38" da Felline. Quanto alle questioni della Ciclismo Cup (ovvero la Coppa Italia), giornata ottima per l'Androni che ha piazzato tre uomini nei primi 11 (Gavazzi, Cattaneo e - appena fuori dalla top ten - Marco Frapporti).

Poi piccolo spazio bollettino medico: in gara ci sono state alcune cadute, la peggio è toccata al francese Kévin Ledanois (Fortuneo) che ha riportato una frattura all'anca destra. Sospetta frattura alla clavicola per Marco Tizza (GM), che già aveva ricavato una brutta ferita domenica scorsa al Costa Etruschi. Auguri a loro.

Ora ci attende una settimana di brevi gare a tappe (Oman, Andalusia, Algarve, poi pure Haut-Var nel weekend), mentre i prossimi appuntamenti italiani sono fissati già per marzo, con Strade Bianche (sabato 4) e GP Larciano (domenica 5) prima della Tirreno-Adriatico.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!