Professionisti

Thomas dimentica subito la delusione di ieri

09.03.2017 16:49

Tirreno-Adriatico, il gallese del Team Sky attacca e vince a Pomarance. Sul podio Dumoulin e Sagan, Van Avermaet nuovo leader


Ieri lo si era notato, durante la catastrofica cronometro a squadre del Team Sky, per i ripetuti improperi lanciati nei confronti di Mikel Landa, colpevole di rallentare oltremodo la marcia del trenino nerazzurro. Dopo la rabbia per quanto è accaduto a Camaiore Geraint Thomas ha subito voluto scaricare la tensione sulla strada, andando a conquistare nel migliore dei modi una vittoria tanto prestigiosa (dato l'ordine d'arrivo alle sue spalle) quanto meritata.

Sei in fuga, il gruppo lascia fare
Da una soleggiata Camaiore i corridori sono partiti per la seconda frazione della Tirreno-Adriatico 2017 alle 10.25; un orario così mattiniero è causato dalla lunghezza della fatica odierna, con 229 km per arrivare al traguardo di Pomarance. Appena oltrepassato il km 0 si forma la fuga di giornata con sei elementi in azione: si tratta degli italiani Davide Ballerini (Androni Giocattoli), Raffaello Bonusi (Androni Giocattoli), Mirco Maestri (Bardiani CSF) e Alan Marangoni (Nippo-Vini Fantini), il canadese Hugo Houle (AG2R La Mondiale) e il francese Charles Planet (Team Novo Nordisk).

Il gruppo è felice di tale andamento permettendo loro di possedere 4'20" già al km 10, margine che cresce lievemente nel corso della prima ora tutta pianeggiante. Il vantaggio massimo di 5'45" viene toccato attorno al km 65, in una giornata talmente tranquilla che la media delle prime due ore di gara si aggira a 39 km/h. Con tale margine, e con l'ovvia considerazione che sinora è stata disputata solamente la cronometro a squadre, il nordamericano Houle indossa virtualmente la maglia azzurra di leader.

Primo gpm a Marangoni, Maestri si prende i due sprint intermedi
Un po' di verve alla calma piatta che regna si registra sul primo gpm della corsa, ossia la salita che porta alla cittadina murata di Serrazzano (km 132.8): ad aver la meglio è l'esperto Marangoni, che precede di pochissimo il neopro' Ballerini, con Maestri e Planet che colgono i restanti punti in palio. Il gruppo, sempre guidato dal BMC Racing Team del capoclassifica Damiano Caruso, scollina con circa 4' di ritardo.

Nella fase successiva sono posizionati i due traguardi volanti: nel primo, a Montecerboli (km 145.6), Bonusi, Maestri e Planet scattano a circa 1000 metri dallo sprint intermedio. A prevalere, in un tratto di strada all'insù, è Maestri, con Bonusi e Planet giunti in quest'ordine. Medesimo è l'ordine di transito al traguardo volante di Pomarance (km 154.4) ma la volata fra i due azzurri è più stretta, con il reggiano che deve scartare il bresciano per guadagnare il bottino pieno.

Kluge non ce la fa e si ferma, Ballerini primo a Volterra
Con una foratura alla ruota posteriore per Marangoni ai meno 68 km, con il romagnolo che rientra senza problemi sui compagni di fuga, il gruppo si riavvicina sui battistrada, portandosi a 2'50" ai meno 60 km. Nel plotone vi è un elemento in meno: dopo essersi staccato nei pochi km di salita il tedesco Roger Kluge (Orica-Scott) ha messo piede a terra optando per il ritiro, lasciando così Caleb Ewan senza apripista.

L'attenzione è posta sul secondo gpm, posto nella etrusca Volterra (km 176.6), salita di discreta lunghezza (quasi 10 km) e pendenza media sopra al 4%. Bonusi lavora a lungo per favorire lo scatto di Ballerini e l'ex Hopplà coglie al balzo l'occasione, facendo la differenza e andando a conquistare i 5 punti in palio. Alle sue spalle si classifica Marangoni, permettendo così una momentanea parità nella speciale graduatoria degli scalatori.

Cadute per Ewan e Van den Broeck, ritiro per entrambi. Il gruppo si riavvicina
I due si riuniscono e continuano l'azione in discesa, venendo ripresi dai rimanenti quattro coraggiosi di giornata ai meno 47 km, con il plotone che scollina a 2'10". Nella veloce discesa dalla città dell'alabastro c'è da registrare una doppia caduta nella pancia del plotone: prima va terra Jurgen Van den Broeck, poi Caleb Ewan. Se lo sprinter australiano della Orica-Scott riparte dopo aver sostituito la bici, non altrettanto vale per lo scalatore belga del Team Lotto NL-Jumbo che, sbucciato su entrambi i fianchi, è costretto a concludere anzitempo la sua esperienza in Italia.

Terminata la discesa, il gruppo inizia a far sul serio e, conseguentemente, il margine dei battistrada scende vertiginosamente: ai meno 40 km l'andatura di Daniel Oss e Manuel Quinziato porta il gap a 1'50", a 1'10" ai meno 35 km e solamente a 20" ai meno 30 km. Nel mentre c'è da registrare un'innocua caduta nel fossato di Kanstanstin Siustou, con il bielorusso del Bahrain Merida che risale a livello strada e si rimette in sella. Poco più tardi giunge la notizia dello stop per Ewan, che così non può preparare al meglio l'obiettivo Milano-Sanremo.

Fuga ripresa, tanti tentativi infruttuosi
L'esperienza, durata la bellezza di 202 km, dei fuggitivi termina ai meno 27 km, proprio mentre inizia con una svolta a destra la salita verso il terzo ed ultimo gpm di giornata, quello di Montecatini Val di Cecina (km 206.6). In un tratto di falsopiano scatta Iuri Filosi; il trentino della Nippo-Vini Fantini guadagna pochi metri in quanto viene ripreso dal corregionale Gianni Moscon (Team Sky), tutto incerottato per la rovinosa caduta di ieri.

Su di loro si riporta senza alcun problema tutto il gruppo sempre tirato dal BMC Racing Team; un nuovo tentativo di Moscon viene controllato prima da Andrey Amador (Movistar Team) e poi da tutto il gruppo trainato da Daniel Oss. A 1500 metri dallo scollinamento un nuovo scatto da parte di un portacolori della Nippo-Vini Fantini, ossia il giapponese Hideto Nakane, provoca la reazione del solito Moscon, con questa coppia che riesce a rimanere per circa un km.

Kiryienka fa il ritmo, Sagan non ce la fa e si sfila
A riprenderli è il gruppo tirato dalla FDJ e da Andrey Amador, con il costaricano che scollina in testa davanti a Sébastien Reichenbach (FDJ) e Moscon ma interessato a tenere davanti il proprio capitano Nairo Quintana. Terminata la salita il gruppo è composto ancora da un centinaio di elementi, con gli FDJ ad occupare le prime posizioni. Qualche scattino in discesa, con Vasili Kiryienka e Michal Kwiatkowski particolarmente attivi, non provoca nulla in un gruppo ovviamente allungato data la tortuosità del tratto affrontato.

L'iridato a cronometro di Richmond 2015 si incarica di tirare ad altissima andatura tutto il tratto di pianura che porta ai conclusivi 8 km, quando la strada torna all'insù. Il ritmo lo detta Zdenek Stybar, vincitore dodici mesi fa e oggi gregario in Quick Step Floors per Fernando Gaviria, Bob Jungels e Matteo Trentin. Il cambio di velocità impostato dal ceco sulla pendenza causa la perdita di contatto di Peter Sagan: il campione del mondo, ancora non al top della forma dopo i problemini di saluti patiti alla vigilia della Strade Bianche, si lascia sfilare.

Jungels attacca, Caruso risponde bene. Nasce un quartetto da cui evade Thomas
Anche Stybar finisce di lavorare e tocca a Trentin dettare il ritmo in funzione di Jungels; e il campione lussemburghese scatta ai meno 5.7 km, portando con sé Geraint Thomas, Tim Wellens, Damiano Caruso e Greg Van Avermaet. Dopo pochi metri si riportano prima Nairo Quintan e poi Vincenzo Nibali, che traina con sé una ventina abbondante di elementi. Un nuovo allungo lo cerca Thomas, con Jungels, Jonathan Castroviejo e Caruso che reagiscano al'azione del gallese del Team Sky.

Il quale se ne va in solitaria ai meno 4.5 km in un frangente di falsopiano, cogliendo di sorpresa gli altri tre e guadagnando una dozzina di secondi ai meno 3 km sul terzetto di inseguitori e una ventina di secondi sul gruppo in cui lavora soprattutto la Orica-Scott e nel quale ha saputo rientrare uno stoico Sagan. La pedalata del britannico si fa più dura con l'approssimarsi del traguardo e, sotto all'arco dell'ultimo km, il suo margine sul gruppo (che ha riassorbito Caruso, Castroviejo e Jungels) è di 19".

Vittoria di classe per il britannico, secondo Dumoulin. Van Avermaet nuovo leader
Proprio sotto la flamme rouge attacca dal gruppo Tom Dumoulin (Team Sunweb) che prova a lanciarsi in caccia dell'avversario; il quale, pur soffrendo, riesce a conquistare questo prestigioso traguardo. A 9" Dumoulin riesce ad avere la meglio per pochi metri sul gruppo, regolato da uno stupendo Peter Sagan su Greg Van Avermaet, il sempre presente Francesco Gavazzi (Androni Giocattoli), Michal Kwiatkowski (Team Sky), Adam Yates (Orica-Scott), Rohan Dennis (BMC Racing Team), Nairo Quintana (Movistar Team) e Simon Clarke (Cannondale-Drapac).

Cambia invece il proprietario della maglia azzurra, dato che, a parità di distacco, contano i piazzamenti: il nuovo leader è dunque il detentore del titolo Van Avermaet che guida su Dennis, van Garderen e Caruso. Domani appuntamento per i velocisti con la Monterotondo Marittimo-Montalto di Castro di 204 km, nel medesimo traguardo visto un anno fa e conquistato poderosamente da Gaviria su Ewan, Viviani e Sagan.
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