Professionisti

Valverde magnanimo solo con Simon Yates

25.03.2018 14:19

Il murciano controlla da padrone e fa sua la Catalunya per la terza volta. Cade Bernal: rischio scapola fratturata. Sul podio finisce Latour


Ma quando si torna a fare un mondiale a Montjuïc? Era il 1973, quando gli spagnoli ebbero l'ottima idea di organizzare un mondiale a Barcellona sfruttando al meglio questo promontorio, attraversato da una salita né troppo dura né troppo facile, perfetta per una competizione in circuito. Una competizione dalla startlist stellare, che vide una competizione altrettanto godibile: Merckx fece il diavolo a quattro, e quattro giunsero a giocarsi il successo, con un inberbe ed inesperto Mertens, di gran lunga il più veloce del lotto, che partì troppo presto, permettendo a Felice Gimondi di conquistare il suo iride davanti a lui e Ocaña. Si tornò nel 1984, con la rivincita belga di Claude Criquielion su Claudio Corti, e poi più nulla, ma non proprio, visto che lo strappetto, dopo esser stato sede di una cronoscalata fino al 2007, è stato sfruttato innumerevoli volte per la Settimana Catalana e da ormai diversi anni è centrale nell'ultima tappa della Vuelta a Catalunya, garantendo spettacolo fino alla fine di questa corsa.

Non è stata da meno l'edizione 2018. La supremazia di Valverde, la sfortuna di Bernal, la superba progressione di Simon Yates, la lotta per il podio risoltasi ai punti: per fortuna il concetto di "kermesse finale" non è unico nel mondo del ciclismo, e l'ASO prendendo in mano alla gara non ha mutato uno di quelli che è uno dei punti forti della principale corsa catalana, e anzi l'ha impreziosito con una corsa femminile alla mattina, la ReVolta, che ha visto vincere l'americana Lauren Stephens.

Valverde senza pietà, si cucca anche la classifica GPM
Nell'ultima tappa ovviamente fioccano i ritiri, 36 in tutto. Alcuni dovuti anche anche ai numerosi incidenti (su Bernal torneremo poi), con Clément Chevrier (Ag2r-La Mondiale) che potrebbe essersi rotto la clavicola dopo essere finito a terra nei primi chilometri con Laurens Ten Dam (Sunweb) e Ricardo Vilela (Manzana-Postobón) Tra i nomi da segnalare il vincitore della terza tappa Thomas De Gendt ed Esteban Chaves, il quale alla vigilia poteva almeno pensare di insidiare la leadership di Valverde a soli 5 punti, in una tappa ricca di punti da assegnare, sperando in un impeto di generosità del murciano. Macchè: sulla prima salita, il Port d’Ullastrell di seconda categoria, è proprio Valverde a passare in testa sul gruppo compatto, chiudendo di fatto ogni discorso  a riguardo. Inoltre, per non lasciare nulla al caso, Valverde si batte anche nei traguardi volanti con l'aiuto di Joaquin Rojas, prendendo 3" tra Casteldefells ed El Prat de Llobregat, e mettendo dietro Bernal in questa occasione (1" per il colombiano). Insomma, il murciano continua ad avere la fame di un ventenne!  Il povero Chaves invece, dopo il secondo GPM del Port de Corbera è finito a terra con Niklas Eg (Trek-Segafredo), ed entrambi non hanno terminato la corsa. La gara resta abbottonata fino a 73 km dall'arrivo, poco prima dell'ingresso del breve circuito di 6.6 km, da ripetere per 8 volte, con un'azione che vede protagonisti Johnatan Narvaez (Quick-Step), Johannes Fröhlinger (Team Sunweb), Pierre Rolland (Team EF Education First), Bram Tankink (LottoNL - Jumbo), Pablo Torres (Burgos-BH) e Nick Schultz (Caja Rural - Seguros RGA), Willie Smit (Katusha) ed il sempre generosissimo Matej Mohoric (Bahrain - Merida).  Su di essi riesce presto a riportarsi Daryl Impey (Mitchelton-Scott), ma la fuga non decolla, e nel corso dei primi quattro giri non riesce ad aumentare il suo margine oltre i 40".

Valverde controlla finchè può, poi tocca a Yates e Soler
Al quarto giro la corsa prende una piega interessante, con due uomini di classifica che si muovono in prima persona riagganciandosi agli attaccanti: si tratta di Simon Yates (Mitchelton-Scott) e di Marc Soler (Movistar Team), rispettivamente quinto e sesto, ai quali si aggiungono Bob Jungels (Quick-Step) e Sergio Henao (Team Sky). Un'azione che non piace ad Alejandro Valverde, il quale accelera in prima persona sul quinto passaggio a Montjuïc, favorendo un rimescolamento che porta alla formazione di un gruppo di 20 atleti con quasi tutti i migliori. La Pax Alejandra dura un giro, il tempo di far realizzare a Mohoric che le cose così non vanno bene (brucia ancora la sconfitta da babbalone della quinta tappa) e partire nel corso del penultimo giro, con Carlos Verona (Mitchelton - Scott), Soler e Yates ancora a ruota. Qui Mohoric pecca di superbia, provando addirittura a staccare i rivali che non sono proprio gli ultimi arrivati (ed infatti lo riprendono presto), il quartetto guadagna 22" ai piedi dell'ultima ascesa di  Montjuïc, un vantaggio sufficiente per andare a giocarsi la tappa.

Rojas cade, Bernal non può evitarlo: frattura alla scapola per il colombiano
Nel frattempo, sulla discesa del penultimo passaggio, accade l'imprevisto: Rojas Gil scivola sull'asfalto reso umido da una leggera pioggia, Egan Bernal e Daniel Martin sono appena dietro di lui e non possono fare nulla per evitarlo. Bernal in particolare cade frontalmente. Nessuna botta alla testa per fortuna, ma una probabile frattura alla scapola, e forse anche alla mano destra, in attesa che il team si esprima con un comunicato ufficiale non appena noti i risultati dei raggi X. Con sommo dispiacere il colombiano dovrà ritardare il suo primo podio nel World Tour, sebbene sia evidente che manchi davvero poco.

Nel frattempo si consuma l'ultima fase della tappa: Simon Yates è in giornata di grazia e consuma Soler con una progressione delle sue sull'ultima salita. Lo spagnolo prova invano a tenergli testa, è tutto inutile: arriva il secondo successo stagionale per il britannico, che aveva già vinto in salita alla Parigi - Nizza.  Soler giunge staccato di 13", a 18" arriva il gruppo dei migliori con Pierre Latour  che sprinta per prendersi un abbuono vitale, che lo porterà sul podio nella classifica finale in maniera alquanto rocambolesca. Lo seguono Jarlison Pantano (Trek), Jay McCarthy (BORA-Hansgrohe), Mohoric (ma quante ne aveva oggi?), Steven Kruijswijk (LottoNL - Jumbo), Warren Barguil (Fortuneo-Samsic), Valverde e George Bennett (LottoNL - Jumbo).

La classifica finale: Latour prende il podio per una questione di centesimi
Con l'incidente accorso a Bernal, la classifica finale si risolve con una doppietta Movistar, con Nairo Quintana a 29", mentre per Alejandro Valverde è il terzo successo nella generale di questa corsa; sempre più solida, inoltre, la vetta del murciano nella classifica World Tour. Sul terzo gradino del podio, come dicevano, ci finisce il francese Pierre Latour, appiato a 47" con Simon Yates, sul podio per somma di piazzamenti non essendo prevista una classifica a punti. Soler si piazza quinto ad 1'10", George Bennett sesto ad 1'23", e fanno un balzetto in avanti Daniel Felipe Martinez (Team EF Education First), il quale oggi ha anche tentato un attacco nelle casi calde, settimo ad 1'29", e Steven Kruijswijk, ottavo ad 1'31" a pari tempo con Jesper Hansen (Astana). Così come Thibaut Pinot (FDJ), che recupera il podio ad 1'34", mentre scivola fuori dalla top ten Hugh Carthy (Team EF Education First), staccato oggi di 1'09" da Simon Yates.

 

 
Notizia di esempio
Nibali o non Nibali, il percorso della Sanremo resta una schifezza - VIDEO