Ally Wollaston continua a volare, sua la Cadel Evans Great Ocean Road Race
La neozelandese della FDJ tiene sullo strappo di Challambra Crescent e poi vince nettamente lo sprint a Geelong. Sul podio Swinkels e Rüegg
Ally Wollaston continua il suo momento magico e vince anche la Cadel Evans Great Ocean Road Race, l'ultima corsa del calendario australiano. Il cambio di squadra ha fatto decisamente bene alla neozelandese, già alla seconda vittoria in maglia FDJ-SUEZ. Non c'è stata storia nella volata di Geelong, ma non era per niente scontato che Wollaston riuscisse a rimanere davanti dopo lo strappo di Challambra Crescent, che ha fatto meno danni rispetto alle precedenti edizioni. Per la campionessa del mondo dell'omnium è la prima vittoria in una corsa di un giorno di livello World Tour, preludio di quella che potrebbe essere la stagione della consacrazione anche su strada, dopo i successi ottenuti in pista ai massimi livelli.
Cadel Evans Great Ocean Road Race 2025, la cronaca della gara
Dopo quasi ottanta chilometri va in porto la prima fuga di giornata, dopo che un gruppo più numeroso aveva provato ad avvantaggiarsi ma era stato neutralizzato. All'attacco Babette van der Wolf (EF-Oatly-Cannondale) e Stine Dale (Team Coop Repsol), che arrivano ad avere quasi tre minuti sul gruppo prima dell'ingresso nel circuito finale, in cui si affronta per due volte lo strappo di Challambra Crescent (1.1 km all'8.6%).
Il primo passaggio è ai -30 dall'arrivo, e sulla salita Dale rimane da sola al comando con ancora più di un minuto di vantaggio. Alle spalle della norvegese è la FDJ-SUEZ a controllare, tenere alto il ritmo e neutralizzare l'attacco di Amber Pate (Liv AlUla Jayco) e Maike van der Duin (Canyon//SRAM zondacrypto) nel tratto pianeggiante che precede il primo passaggio sul traguardo.
Dale viene ripresa ai -20, e si arriva a gruppo compatto e ancora abbastanza numeroso ai piedi dell'ultimo e decisivo Challambra Crescent. Vicino alla cima dello strappo ci prova Silke Smulders (Liv AlUla Jayco) e poi rinforza l'azione Niamh Fisher-Black (Lidl-Trek), che prova a portare via un gruppetto con tutte le protagoniste di una settimana fa a Willunga Hill (ad eccezione di Neve Bradbury, non partita oggi). Poco dietro Elise Chabbey (FDJ-SUEZ), Noemi Rüegg (EF-Oatly-Cannondale) e Dominika Włodarczyk (UAE Team ADQ) ci sono però anche Chloe Dygert (Canyon//SRAM zondacrypto) e Ally Wollaston (FDJ-SUEZ), entrambe favorite per un eventuale arrivo allo sprint.
In generale i distacchi non si aprono in salita come in altre edizioni precedenti, e in diverse riescono a rientrare da dietro. Sull'ultimo strappo di 400 metri al 10% Chabbey tiene ancora sotto controllo Fisher-Black e poi si mette davanti a lavorare per Wollaston, riuscita a rimanere in un gruppo di testa di una ventina di atlete, in cui anche Włodarczyk si mette a disposizione di Karlijn Swinkels.
Ai -2 ci prova Mie Bjørndal Ottestad (Uno-X Mobilty), che con una bella sparata mette in difficoltà il gruppo. Tocca ancora a Chabbey andare a chiudere sulla campionessa norvegese, che viene ripresa solo nell'ultimo chilometro. Dygert prova a prendere la ruota del treno FDJ ma rimane chiusa, mentre Wollaston ha la posizione migliore per lanciare lo sprint ai 200 metri. Smulders prova ad anticipare senza successo, Swinkels e Rüegg non riescono nemmeno a prendere la scia della neozelandese, che vince nettamente lo sprint.
Per Wollaston è la seconda vittoria in una settimana, ma decisamente più impressionante rispetto a quella alla Surf Coast Classic per la capacità di tenere in salita in una corsa che l'aveva sempre respinta negli anni precedenti. Swinkels e Rüegg completano il podio e una buona campagna australiana, mentre Dygert è solo quarta. Barbara Malcotti (Human Powered Health) chiude al nono posto, unica italiana nel gruppetto di testa.