Pedalare in gravidanza: si può fare, con cautela e senza eccessi

03.02.2016 01:09

La bicicletta rappresenta uno sport molto amato e praticato a livello amatoriale o agonistico da moltissime persone, uomini e donne in maniera indistinta. Spesso ci si concentra su questo sport da un punto di vista puramente tecnico, quindi informandosi su quale attrezzatura adoperare quando si pratica ciclismo, quale abbigliamento è il più adeguato e in quali stagioni, quali gomme adoperare sui vari tipi di percorso, o ancora, quali sono i benefici che questa attività può apportare. Tuttavia un aspetto molto spesso poco trattato riguarda la possibilità di praticare ciclismo in gravidanza, argomento che può stare a cuore alle future mamme ed ai futuri papà che amano pedalare.

Una donna in stato di gravidanza può andare in bicicletta? E in quel caso, quali precauzioni bisogna osservare? Ci sono situazioni particolari in cui è meglio evitare di saltare sulla bici? È possibile adoperare questo mezzo di trasporto per spostarsi in città anche senza praticare attività fisica intensa durante la gestazione?

 

Bicicletta in gravidanza: precauzioni da usare
Naturalmente nel momento in cui si scopre di aspettare un bambino è consigliabile richiedere un parere medico prima di praticare qualunque tipo di attività fisica. Il consiglio di base è adoperare sempre il buon senso, considerando che nessuna gravidanza è identica all'altra. Praticare un'attività sportiva fa bene, poiché aiuta a tenersi in forma e lo stesso vale per il ciclismo, purché la gravidanza sia senza rischi e purché gli sforzi non siano eccessivi ed intensi. C'è da ricordare che in passato, ancora nella prima metà del Novecento, le donne lavoravano nei campi e avevano una vita davvero molto intensa; lo stile di vita non poteva permettere di fermarsi e sicuramente le donne incinte continuavano a lavorare, magari spostandosi proprio a bordo di una bicicletta. Certo è che i tempi sono ormai mutati e la gravidanza è vissuta con molta più cautela e ponderazione di un tempo. È innegabile, quindi, che l'idea di praticare uno sport come il ciclismo, possa destare non poche preoccupazioni, anche perché vi sono molte più informazioni sui rischi che la gestante corre praticando questa attività che sui benefici che essa stessa può apportare. Ribadiamo ancora una volta che ogni gravidanza è diversa dall'altra e che per questo motivo è assolutamente consigliato farsi seguire e visitare da un medico competente quando si tratta di praticare sport. Dopo aver parlato con il ginecologo di fiducia sarà egli stesso ad indicarvi quale sia lo sport più adatto a voi tendo conto della vostra corporatura fisica e dell'andamento generale della gravidanza che state portando avanti. Pedalare rappresenta una delle scelte motorie a cui molti ginecologi si affidano e scopriremo il perché nel corso dell'articolo.

I rischi delle pedalate durante i nove mesi della gravidanza
Fatte le dovute premesse, abbiamo chiesto un parere alla dottoressa Maria Carrano che, tramite il blog Tuttodonna.net, affronta spesso gli aspetti che riguardano salute e gravidanza. «Gli sport che prevedono attività di tipo anaerobico intenso o quelli di livello agonistico sono da evitare - ci dice, «mentre sono fortemente consigliati passeggiate tranquille, yoga, nuoto e anche pedalate molto blande. Molti medici sconsigliano caldamente di andare in bicicletta nei nove mesi della gravidanza poiché questo tipo di attività provocherebbe sollecitazioni ai muscoli addominali con possibili ripercussioni sull'attività e sull'integrità uterina. L'utero infatti rappresenta la dimora momentanea del bambino ed ogni sollecitazione violenta è da evitare in ogni modo».

«In realtà» aggiunge la dottoressa, «non necessariamente i pericoli in cui rischiano di incappare le gestanti sono legati all'attività fisica in sé: è bene far  presente che andare in bicicletta comporta rischi legati al traffico e alle rotaie dei tram in città, ai sassi sulle strade sterrate e anche all'equilibrio più incerto della futura mamma, specialmente durante le ultime settimane di gravidanza quando il baricentro del corpo è decisamente spostato verso avanti e la schiena fortemente sovraccaricata. Per queste motivazioni è invece consigliata l'alternativa della cyclette, in quanto garantisce tutti i vantaggi della pedalata eliminando i rischi per così dire "esterni"».

«Ovviamente» – conclude la dottoressa, «non bisogna affaticarsi nemmeno in questo caso, la gravidanza è comunque una situazione molto delicata».

Riassumendo: benefici delle pedalate in gravidanza. Bicicletta, cyclette e cyclette orizzontale
Quindi, salvo il parere contrario del medico, è possibile dedicarsi a qualche rilassante pedalata durante i nove mesi della dolce attesa a maggior ragione se questo può apportare benefici alla futura mamma. Le precauzioni da seguire (oltre al già citato parere medico) sono quelle di seguire percorsi semplici e strade asfaltate senza buche, pericoli o ostacoli e di fare molta attenzione all'equilibrio, soprattutto verso la parte finale del periodo di gestazione.

Una volta stabilite le condizioni necessarie per praticare questo sport in tranquillità, passiamo alla rassegna dei vantaggi che questa attività può apportare per il benessere della mamma e del feto, e vedremo che sono molti. Pedalare può aiutare a mantenere la tonicità muscolare, favorsce la circolazione, allevia i gonfiori a cosce e caviglie e tampona la ritenzione idrica. Inoltre, pedalare aiuta ad ossigenare i tessuti in maniera lenta e graduale; l'ossigenazione, infatti, permette di apportare più ossigeno anche alla placenta, con effetti benefici per il nascituro. Oltre ai benefici propriamente "fisiologici" ci sono anche risvolti "psicologici" da non sottovalutare come il contatto con l'ambiente, l'aria fresca e pulita sul viso, il verde, i colori del paesaggio, il profumo della natura: tutte condizioni che esercitano un effetto positivo sull'umore della futura mamma spesso altalenante per via delle continue fluttuazioni ormonali a cui è soggetta. Questo sport, come molti altri, aiuta a tenere sotto controllo l'aumento del peso e a prevenire patologie come il diabete gestazionale, le vene varicose e l'ipertensione.

Nel momento in cui non fosse possibile praticare il ciclismo all'aria aperta si può ricorrere alla cyclette, che ha il vantaggio di poter ottenere una regolazione dell'esercizio fisico agendo su intensità e velocità della pedalata oltre che tenere sotto controllo il battito cardiaco. In pratica è possibile realizzare un allenamento personalizzato. Un'alternativa alla classica cyclette è la cyclette orizzontale, caratterizzata da un sellino più confortevole e dallo schienale posteriore inclinabile e a distanza regolabile, il quale permette di adattare la posizione in modo da potersi allenare senza difficoltà anche quando il pancione diventa ingombrante senza sovraccaricare troppo la schiena. Appoggiare la schiena ad un supporto, infatti,  permette di prevenire lombalgie e di seguire un allenamento più dolce anche in caso di fastidi alla schiena più o meno intensi, poiché la colonna non viene sollecitata in alcun modo.

 

Ciclismo: come allenarsi in gravidanza
La bici o la cyclette possono essere utilizzate anche tutti i giorni durante la gestazione, tuttavia si consiglia di alternare i due tipi di attività. Contemporaneamente, è possibile praticare attività fisiche di potenziamento muscolare e distensione articolare come nuoto o acquagym. Per quanto riguarda il tempo da dedicare all'attività fisica in bicicletta, tutto è legato al grado di allenamento della futura mamma. In linea generale, questa attività non andrebbe svolta per un tempo non superiore ai 20-30 minuti consecutivi cercando di mantenere un'andatura regolare senza scatti che costringerebbe a un lavoro anaerobico sottraendo ossigeno alla mamma e al feto. L'andatura ottimale è quella che consente di chiacchierare con facilità, senza avvertire una sensazione di affaticamento. Tuttavia, resta fondamentale valutare in prima battuta il proprio grado di allenamento prima di mettersi in sella e di avere sempre a disposizione dell'acqua per reintegrare i liquidi eliminati attraverso la sudorazione. La bicicletta può essere utilizzata sin dall'inizio della gravidanza, ma è bene attendere la fine del terzo mese prima di cominciare un allenamento vero e proprio, in quanto la pratica sportiva comporta un leggero innalzamento della temperatura corporea interna, che può influire sullo sviluppo del sistema nervoso del bambino.

E lo spinning? Questa attività è assolutamente vietata per tutti i nove mesi della gravidanza, in quanto è una pratica sportiva improntata all'eccessivo sforzo fisico che una gestante non dovrebbe eseguire.

 

Come sistemare la bicicletta
La bicicletta delle future mamme deve essere adatta alla propria statura, avere il sellino a un'altezza appena al di sotto dell'ombelico: in questo modo sarà facile toccare a terra con i piedi quando ci si ferma o in caso di frenata improvvisa. Quando si è sedute, le gambe alla massima estensione devono risultare leggermente flesse, mentre quando si portano verso l'alto non devono urtare contro la pancia ed il manubrio. Il manubrio, che andrebbe sistemato alla stessa altezza del sellino, in gravidanza va posizionato un po' più alto, per non incurvare eccessivamente la schiena; nonostante ciò le braccia devono restare leggermente piegate e la schiena appena inclinata in avanti. Se il sellino dà fastidio si può mettere un coprisella, che rende la seduta più morbida e confortevole in modo da evitare pericolose sollecitazioni uterine.

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