Non ai -60 come accaduto in via eccezionale a Napoli, ma quantomeno ai 10 km: perché le strade cittadine sono sempre più pericolose per le biciclette, e perché certe carneficine nei finali non aggiungono niente allo spettacolo
Tutti a lamentarsi ogni anno del livello del Giro: da perfetti provinciali cerchiamo paragoni insensati col Tour o la Vuelta e non ci accorgiamo della bellezza che abbiamo per le mani
Tra la doppietta col Giro e quella (minore) con la Vuelta, il danese ha scelto la seconda, rinunciando a un possibile appuntamento con la storia
Ai Mondiali è appena morta una ragazza abbandonata due ore sulla strada, senza radiolina, caduta in un tratto nel bosco senza alcuna protezione. E senza che i corridori, né il loro rappresentante Adam Hansen, abbiano avuto da dire alcunché
La discrezione riservata al tennista altoatesino dovrebbe essere la prassi anche nel nostro ambiente che, invece, vive ancora di sensi di colpa e per questo continua a mettere alla gogna i corridori
In nome della sicurezza e dello spettacolo, l’Unione Ciclistica Internazionale vorrebbe eliminare le radioline anche dalle corse World Tour: eppure sono un semplice strumento che può anche dare vita a tattiche splendide
Se anziché di lotta al doping iniziassimo a ragionare in termini di medicina sportiva, forse capiremmo che la vera disparità è quella alla base del nostro mondo, e non solo dello sport: e allora no all’Inquisizione, sì alla Rivoluzione!
La scoppola psicologica patita a Le Lioran ha fatto male, ma Tadej è ancora favorito e padrone del proprio destino: a patto di rinnegare il suo modo di correre e limitarsi a seguire Vingegaard