Ciclocross

Van der Poel, anche noto come Doc Sportello...

17.12.2016 16:24

Ad Anversa un Mathieu spericolato nell'ultimo giro soffia a Wout Van Aert la quinta tappa del DVV Trofee


Sono questi i finali che l'appassionato vorrebbe sempre vedere. La lotta col coltello tra i denti fino alla linea d'arrivo - o giù di lì - è il sale di ogni dualismo, molto più che un monologo a turno da parte di due campioni. Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert hanno dato vita ad Anversa proprio a una battaglia così. Fianco a fianco per tutta la gara, attacchi e contrattacchi ora dell'uno ora dell'altro, ritmo che si alzava o si abbassava a seconda delle fasi di corsa (e infatti più volte sono rientrati degli avversari sui due), e poi un ultimo giro da guardare e riguardare su YouTube nei prossimi anni.

La quinta tappa del DVV Trofee si è chiusa col successo di Mathieu Van der Poel, il secondo nella challenge. L'olandese si è aggiudicato il Soudal Scheldecross di Anversa, e anche se ciò non gli serve per insidiare la leadership in classifica del suo rivale Wout Van Aert (oggi secondo), è pur sempre una soddisfazione che riempie di carburante motivazionale il ragazzo in vista delle prossime sfide.

Da parte sua, Van Aert ha un tale vantaggio in classifica da potersi permettere di accettare di buon grado qualche sconfitta (a fronte delle tre affermazioni nella challenge quest'anno). Lasciare qualche secondo al traguardo a MVDP è tutto sommato un buon contrappasso, se gli altri avversari (più vicini di Mathieu nella generale) finiscono tutti dietro.

 

Gara veloce, ma i dominatori son sempre loro
La condanna della stagione crossistica 2016-2017 è l'ormai endemica carenza di pioggia, fatto che rende i circuiti molto più scorrevoli del solito, e fa sì che la selezione sia più ardua da operare.

Ad ogni buon conto, il copione non cambia: a un certo punto della gara uno dei due galletti attacca a spron battuto, l'altro risponde, ed ecco isolata al comando la coppia che indirizzerà l'ennesima prova.

Oggi è successo a metà gara, e l'iniziatore dell'azione che poi alla lunga sarebbe risultata determinante è stato Van der Poel, particolarmente a proprio agio sulla sabbia che caratterizzava molti passaggi del percorso di Anversa.

MVDP e un reattivo WVA si sono avvantaggiati ma non hanno fatto il vuoto, tanto che un nutrito drappello di inseguitori è rimasto a tiro, a pochi secondi di distanza dai battistrada. Da dietro è poi emerso Kevin Pauwels, solito maestro di autogestione, il quale al decimo e quart'ultimo giro - approfittando anche di un rallentamento davanti - è rientrato.

Dover gestire due avversari anziché uno solo deve aver infastidito Van der Poel, che infatti appena si è visto piombare addosso Pauwels ha prodotto un nuovo allungo sulla sabbia. Il tempo di mezza tornata e Wout e Kevin si son rifatti sotto, con l'iridato stavolta nei panni di quello che tirava il collo al terzetto (e Pauwels nuovamente in sofferenza).

 

All'ultimo giro le sportellate, e vince Van der Poel
Al dodicesimo e penultimo giro, Pauwels ha tentato di imporre il proprio ritmo, ma ciò non ha fatto altro che permettere a un terzetto di immediati inseguitori (Jens Adams, Michael Vanthourenhout e Laurens Sweeck) di rientrare sul drappello di testa.

Van Aert ha allora raccolto le residue energie e ha piazzato uno scatto secco sulla sabbia, mettendo in atto un vero e proprio break che ha disperso metà dei presenti; non Van der Poel e Pauwels, i quali hanno gestito al meglio la situazione, lasciando sfogare il Campione del Mondo, transitato con 3" di margine all'ultimo passaggio, per poi ripiombargli addosso in apertura di giro finale.

Si è cominciato subito a ragionare di volata tra i due rivalissimi (Pauwels non ha la brillantezza per competere allo sprint coi giovanotti). Van Aert teneva saldamente il comando delle operazioni, di modo da imporre le proprie traiettorie e chiudere qualche spazietto all'inesorabile Mathieu. Ma quest'ultimo non s'è certo fatto intimorire, e sul penultimo settore sabbioso ha affiancato WVA alla staccata, con manovra spericolata quanto efficace, passando il belga all'interno.

La posizione conquistata ha messo le ali alle ruote del 21enne di Kapellen, il quale sull'ultimo settore di sabbia ha forzato, ha approfittato di qualche sbavatura di guida di Van Aert, e ha preso il margine che voleva per andare a vincere la gara - di lì a 200 metri - senza neanche dover sprintare.

 

L'ordine d'arrivo e la classifica
Van der Poel si è imposto con 4" su Van Aert e 6" su Pauwels. A seguire Sweeck ha chiuso quarto a 9", Adams quinto a 10", Vanthourenhout sesto a 12"; e poi ancora abbiamo avuto Toon Aerts settimo a 16", Corné Van Kessel ottavo a 52", Tim Merlier nono a 1'07" e Vincent Baestaens decimo a 1'52".

In classifica, come detto, non c'è storia tra WVA e MVDP, troppo distanti; però altri avversari potrebbero approfittare di qualche passaggio a vuoto dell'iridato, che al momento vanta 2'34" su Pauwels, 3'29" su Vanthourenhout, 4'37" su Aerts, 5'11" su Van Kessel, 5'38" su Sweeck, 8'14" su Van der Poel, 8'21" su Tom Meeusen, 8'54" su Adams e 9'49" su Gianni Vermeersch.

Prossimo appuntamento col DVV Trofee in programma il 29 dicembre a Loenhout; invece domani a Namûr torna la Coppa del Mondo con la sua quinta tappa.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!