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Matthews iberna la concorrenza

12.06.2017 17:43

Tour de Suisse, vittoria netta dell'australiano che balza al comando della classifica. Battuti Peter Sagan e John Degenkolb


Ieri il Team Sunweb aveva lavorato molto per rendere dura la prima tappa in linea di questo Tour de Suisse e per provare a conquistare la maglia di leader con Michael Matthews che dopo il quarto posto nella cronometro iniziale era a tiro di abbuono: l'azione da finisseur all'ultimo chilometro che ha portato al successo Philippe Gilbert ha sorpreso anche i bianconeri che però si sono rifatti dopo appena 24 ore. Nella tappa con arrivo a Berna, con un strappo nel finale che ha tagliato fuori i velocisti puri, ad imporsi è stato proprio l'australiano Matthews che ha preso anche la testa della classifica generale: per "Bling" si tratta della seconda vittoria stagionale, ma questo ragazze classe 1990 ha dalla sua anche molto piazzamenti interessanti, uno su tutti il quarto posto alla Liegi.

Due corridori in fuga dal km 0
I 159.3 chilometri presentavano diverse ondulazioni, ma niente di particolarmente impegnativo che potesse fare grande selezione prima di arrivare allo strappo nel finale a Berna: e così subito dopo il via ufficiale è partita la fuga buona che ha avuto come protagonisti l'olandese Elmar Reinders (Roompot) ed il danese Lasse Norman Hansen (Aqua Blue), quest'ultimo all'attacco da lontano anche nella giornata di ieri. I due battistrada non preccupavano i migliori in classifica generale e così il gruppo ha potuto lasciare loro fino a 8'20" di vantaggio: lo stesso Hansen era soprattutto interessato a rafforzare la propria leadership nella classifica dei gran premi della montagna.

La prima parte della tappa è stata relativamente tranquilla, da segnalare solo una caduta del colombiano Miguel Ángel López dell'Astana che comunque è riuscito prontamente a ripartire e a riprendere le ruote del plotone. Intanto Lasse Norman Hansen ed Elmar Reinders hanno proseguito la loro marcia con un vantaggio che è andato a calare gradualmente, ma a 40 chilometri dall'arrivo era ancora superiore ai quattro minuti e mezzo: per non correre rischi, Bora-Hansgrohe, Team Sunweb, Trek-Segafredo e Bahrain-Merida sono dovute mettersi a tirare tutte assieme.

Hansen resiste da solo fino all'ultimo gpm
A 26 chilometri dall'arrivo, dopo il traguardo volante di Krauchthal, Elmar Reinders si è rialzato e Lasse Norman Hansen ha dovuto proseguire da solo la sua andatura dovendo difendere poco meno di tre minuti di vantaggio: il danese della Aqua Blue, olimpionico a Londra 2012 nell'Omnium e doppia medaglia di bronzo a Rio 2016, ha tirato dritto riuscendo a prendere i punti del gpm di Gümligen a 14 chilometri dal traguardo, ma subito dopo è stato raggiunto da un plotone lanciato a grande andatura sotta la spinta di diverse formazioni.

Interessate segnalare come, con due soli uomini in fuga, i due sprint intermedi di giornata avevano in palio 1" di abbuono per il primo corridore del gruppo ed in entrambi i casi è stato lo svizzero Stefan Küng (BMC) ad accaparrarselo: l'obiettivo del leader di questo Giro di Svizzera era di mettersi al riparo da chi avrebbe potuto conquistare un abbuono al traguardo, ma alla fine lo sforzo (sebbene minimo) risulterà inutile.

Matthews batte Sagan e Degenkolb
Negli ultimi chilometri, superando anche un paio di tratti in pavé, il gruppo è rimasto compatto con BMC, Trek, Bora e Sunweb che hanno alzato la velocità nel tentativo di prendere nelle prime posizione lo strappo in salita. Il punto chiave di questa frazione iniziava ai 1500 metri finali ed era lungo circa 900 metri: la strada era larga e la pendenza media non particolarmente accentuata (6.7%) ma la salita è stata molto forte e il gruppo si è frazionato nelle retrovie. I favoriti per il successo di tappa hanno tutti aspettato la volata, ma ci hanno pensato due italiani a tenere alto il ritmo: prima è toccato a Fabio Felline in versione gregario per John Degenkolb, poi agli 800 metri ci ha provato anche Domenico Pozzovivo ma il lucano dell'AG2R si è portato dietro tutto il gruppo.

Una volta spianata la strada, la Sunweb ha potuto mettersi a piena disposizione di Michael Matthews che ha avuto un treno che lo ha portato fino ai 170 metri: a quel punto l'australiano ha lanciato la sua volata ed è andato a cogliere un netto e meritato successo. Il campione del mondo Peter Sagan ha chiuso al secondo posto, terzo invece è arrivato il tedesco John Degenkolb: un podio di giornata che potrebbe essere tranquillamente quello di una classica. Nei primi cinque si sono inseriti anche Tim Wellens e Michael Albasini, a testimonianza che il finale era assai poco adatto ai velocisti puri: ancora bravo, dopo il 2° posto di ieri, il neozelandese Patrick Bevin mentre i migliori italiani sono stati Matteo Trentin e Damiano Caruso, rispettivamente ottavo e decimo.

Matthews si prende la leadership: domani montagne
Alla fine sono stati 37 i corridori classificati con lo stesso tempo, ma dietro c'è stata qualche sorpresa: la prima è che il leader Stefan Küng è arrivato al traguardo staccato di 19" e così la maglia gialla è passata a Michael Matthews che già era secondo e che con l'abbuono ha messo 10" tra sé e Dumoulin con Sagan terzo a 11" e Caruso quarto a 19". Ma Küng non è stato l'unico nome interessante a rimanere attardato: i colombiani Carlos Betancur e Miguel Ángel López sono finiti entrambi a 26", il ceco Jan Hirt ha perso 38" mentre è uscito completamente di classifica lo svizzero Sebastien Reichenbach (FDJ) che ha tagliato il traguardo di Berna 6'58" dopo Michael Matthews.

Domani al Tour de Suisse arriveranno finalmente le grandi salite: la tappa di concluderà in quota ai 1268 metri di Villars-sur-Ollon dopo che a 34 chilometri i corridori avranno dovuto superare il Col des Mosses; una vera tappa di montagna quindi che metterà in evidenza il reale stato di forma dei contendenti per la vittoria finale della corsa.
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