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À-la-Phil... Collins: another day in paradise

03.04.2018 18:15

Vuelta al País Vasco, il francese della Quick Step Floors si ripete a Bermeo precedendo il solito Roglic


Ormai diventa difficile scrivere. Cosa si può raccontare di una formazione che vince, rivince, stravince dappertutto? Tre gare disputate ad aprile, peggior risultato: primo posto. Ovviamente il soggetto di tale statistica è la Quick Step Floors che per l'ennesima volta dimostra di essere la miglior formazione del mondo. Budget alto ma non stratosferico come altre concorrenti, età media bassissima (secondi più giovani del World Tour alle spalle della Sunweb), gruppo eterogeneo per provenienza (tredici paesi rappresentati), caratteristiche tecniche e palmares. Eppure tutti che riescono a rendere al meglio, dando soddisfazione a quel vecchio volpone di Patrick Lefevere.

Ventagli nella prima ora, Bardet rimane dietro
La seconda tappa della Vuelta al País Vasco non differisce di molto rispetto a quella inaugurale. Con Zarautz scelta sempre come località di apertura, tocca a Bermeo ricoprire il ruolo di traguardo di giornata, raggiunto dopo 166.7 km su e giù per le strette strade del nord della comunità autonoma. Partenza poco dopo le 13.15, sotto un cielo poco incoraggiante e che scaricherà pioggia nel prosieguo del pomeriggio. Molta bagarre nella fase iniziale, prima con Jesús Ezquerra (Burgos BH) e Daniel Teklehaymanot (Cofidis, Solutions Crédits) e poi con Fabio Felline (Trek-Segafredo) che cercano vanamente di avvantaggiarsi.

La vicinanza alla costa atlantica e la giornatina poco primaverile sono campanelli di allarme a livello meteo per un particolare: il vento soffia, lateralmente in questo caso. E a qualcuno balza l'idea di provare a crear danni sventagliando: il gruppo si spezza e davanti rimangono tutti i big con l'eccezione di Romain Bardet, la cui AG2R La Mondiale si adopera, assieme a Bora Hansgrohe e Cofidis, Solutions Crédits, a ricucire. Il distacco che la seconda parte accumula supera i 90" e viene sanato solamente attorno al km 60, ossia quando la fuga riesce finalmente a prendere il largo.

Fuga di qualità, dentro Caruso e De Marchi
Per far parte di un tentativo simile bisogna essere corridori di primo livello. E infatti l'identità dei presenti non mente. Ben undici gli attaccanti, ovvero sia gli spagnoli David López (Team Sky), Daniel Navarro (Cofidis, Solutions Crédits) e Carlos Verona (Mitchelton Scott), gli italiani del BMC Racing Team Damiano Caruso e Alessandro De Marchi, il britannico Tao Geoghegan Hart (Team Sky), l'etiope Tsagbu Grmay (Trek-Segafredo), il portoghese Rubén Guerreiro (Trek-Segafredo), l'ucraino Mark Padun (Bahrain Merida), il francese Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale) e il canadese Michael Woods (Team EF Education First-Drapac).

Con López che scollina per primo a Natxitua (km 61.1), il vantaggio inizia ad aumentare e a toccare il minuto, giungendo sopra quota 2' attorno al km 70. Se davanti è soprattutto Woods a lavorare, forte della sua leadership virtuale data dal ritardo di 1'01" accumulato ieri, dietro sono senza alcuna sorpresa Quick Step Floors e Team LottoNL-Jumbo le squadre che dettano il ritmo al gruppo, dal quale si è autoescluso causa ritiro il russo Matvey Mamykin (Burgos BH).

Padun si veste a pois, López prova fino in fondo
In vetta alla non semplice ascesa di Almika Sollube (km 100.3) passa in testa il neopro' Padun che supera l'ostico Vuillermoz, il gap è di 1'40", cifra che si mantiene pressoché immutata fino ai meno 50 km. I gregari delle formazioni dei primi due in classifica si danno il cambio e entrano negli ultimi 30 km con 1'20" di distacco, quando la salita di Jata (km 134.6) è già in archivio con López transitato davanti a Padun, quest'ultimo virtuale maglia a pois.

A dare una scossa alla situazione ci pensa l'Astana Pro Team che passa in blocco in testa al gruppo ai meno 24 km, provocando la rapida diminuzione del margine fino ai 25" dei meno 20 km. Se Padun si rialza, non altrettanto vuol fare López: il corridore locale (di Barakaldo, immediata periferia di Bilbao) attacca ai meno 17.5 km e si leva di ruota gli altri attaccanti, provando a coronare il sogno di vincere a casa. E l'andatura dell'esperto passista-scalatore tocca addirittura i 35" ai meno 15 km, prima che il Movistar Team inizi a lavorare, iniziando i 10 km conclusivi con una manciata di metri di vantaggio (gli altri attaccanti sono stati ripresi proprio prima di tale barriera), tanto che il ricongiungimento avviene subito dopo.

Matthews testa la gamba, Alaphilippe attacca. Roglic è attentissimo
Il primo a muoversi nella ripida salitella di San Pelaio (3.4 km all'8.3%9 è un nome a sorpresa, vale a dire Michael Matthews: l'alfiere del Team Sunweb prova due volte ad accelerare, non riuscendo ad avvantaggiarsi. Ma in vista dell'Amstel e soprattutto della Liegi dimostra ancora una volta di essere sulla strada giusta. Più interessante il tentativo di Enric Mas (Quick Step Floors) che scatta ai meno 8 km, ma 200 metri più tardi rientrano su di lui una dozzina di elementi.

Fra cui il capitano Julian Alaphilippe, che parte ai meno 7.7 km e guadagna subito una quindicina di metri sui rivali diretti: la maglia gialla viene ripreso ai meno 6.9 km da Primoz Roglic e Mikel Landa e, poco più tardi, dai fratelli Izagirre, Mas e Rigoberto Urán. In contropiede ai meno 6.7 km una accelerata di Roglic fa rimanere solamente Alaphilippe, Gorka Izagirre e Landa, i quali scollinano con una decina di secondi su Bardet, Buchmann, Ion Izagirre, Molard, Mollema, Quintana e Urán.

Nuovo sprint e nuova vittoria del francese sullo sloveno. Domani tappa più agevole
La discesa veloce ma tortuosa non vede cambiamenti e il quartetto di testa entra con 12" di margine negli ultimi 3 km, mentre dietro nessuno si incarica di lavorare, favorendo il rientro di Haig, Konrad e Prades e poi di altri quali Bilbao e De la Cruz. Si giunge così nell'abitato (va detto, con strade alquanto movimentate) di Bermeo per la volata decisiva su una minirampa, che viene presa per primo da Roglic. Ma come ieri lo sloveno si vede superare di stretta misura da Julian Alaphilippe, che coglie così la terza vittoria stagionale e la ventitreesima per la sua corazzata fiamminga.

Primoz Roglic è anche oggi ottimo secondo, e lascia ben sperare per il prosieguo di settimana, data anche la crono adattissima alle sue caratteristiche. Terzo posto Gorka Izagirre e quarto per Mikel Landa. Ritardo di 15" per i primi inseguitori, con Patrick Konrad che ha la meglio su Eduard Prades, Pello Bilbao, Rudy Molard, Enric Mas e Ion Izagirre. Li seguono Emanuel Buchmann, Romain Bardet, David De la Cruz, Nairo Quintana, Jack Haig, Rigoberto Urán, Bauke Mollema, Jesper Hansen, Jesús Herrada e Igor Antón. Vincenzo Nibali si è definitivamente tolto dai giochi di classifica oltrepassando la linea bianca con 2'53" di distacco dai migliori quattro.

In classifica Alaphilippe rimane ovviamente al comando con 8" su Roglic, 39" su Gorka Izagirre, 43" su Landa, 54" su Bilbao e 58" sugli altri big. Domani spazio alla frazione più lunga e, almeno sulla carta, meno complicata (perché definirla più facile è improvvido): la Bermeo-Valdegovía di 184.8 km presenta un dentello a circa 14 km dal termine ma dovrebbe concludersi con uno sprint di gruppo.
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