Professionisti

Tel-Aviviani, la volata è servita

05.05.2018 17:35

Giro d'Italia, il veronese della Quick Step Floors supera Mareczko e Bennett. Dennis primeggia al traguardo volante e si veste di rosa


Va bene, in questa Corsa Rosa non ci saranno i Kittel, i Gaviria, i Sagan, gli Ewan, i Cavendish, i Greipel, i Kristoff, i Démare della situazione. Ma al via c'è comunque uno che, nei quindici sprint di gruppo disputati nel 2018, vanta questo ruolino: 4-6-1-5-2-3-1-6-6-1-4-1-4-2-1-2. A cui si aggiunge, quest'oggi, un nuovo 1, il settimo della stagione considerando la vittoria in una classifica generale. Elia Viviani, dall'agosto 2017, è entrato in una nuova dimensione su strada. E oggi, vincendo da grandissimo favorito, ha ulteriormente cementato l'idea che sia uno dei campioni del ciclismo contemporaneo.

Subito scatti nella Haifa-Tel Aviv
La seconda tappa del Giro d'Italia 2018 si svolge per buona parte sulla costa mediterranea, con il via da Haifa, terza città del paese con quasi 300 mila abitanti. Da qui una breve risalita verso nord nei primi 30 km a cui segue una discesa fino alla seconda metropoli del paese Tel Aviv, raggiunta dopo 167 km. Sole e discreto vento caratterizzano la giornata, scattata alle 12.50 ora locale, con il km 0 raggiunto dopo 11 km.

Sin da subito si registrano movimenti in testa al gruppo, con Davide Ballerini particolarmente attivo. Assieme all'alfiere della Androni Giocattoli-Sidermec riescono a prendere margine, dopo 5.5 km, l'israeliano Guy Sagiv (Israel Cycling Academy) e soprattutto Victor Campernaerts. Il belga della Lotto FixAll, terzo ieri nella crono di apertura, ha l'ambizioso obiettivo di vestirsi di rosa, dati i soli 2" che lo separano da Dumoulin. Ma a non gradire tale eventualità è il BMC Racing Team di Rohan Dennis, che si piazza in testa e annulla il tentativo al km 8.

Ballerini, Bak e Boivin centrano la fuga, Campenaerts prova e riprova
In contropiede al ricongiungimento riparte il solito Ballerini a cui si accoppia un atleta della Lotto FixAll, vale a dire Lars Ytting Bak. Perde invece l'attimo l'altro israeliano della carovana, ossia Guy Niv (Israel Cycling Academy), che cerca di lanciarsi al km 11 ma rialzandosi 4 km più tardi. I padroni di casa cercano ancora di andare in avanscoperta ma, ancora, prova ad infilarsi quatto quatto Campenaerts, trovando la solita opposizione della BMC.

Ha più fortuna la terza mossa della prima Professional mediorientale che al km 23 spara la cartuccia Guillaume Boivin: il canadese, dopo un inseguimento durato 6 km, si riporta sulla coppia al comando. Nel frattempo si transita al traguardo volante di Acres (km 27, spostato in avanti rispetto allo stabilito per evitare la tortuosità del centro abitato), con Bak disinteressatosi e Ballerini passato così per primo; nel gruppo, invece, Elia Viviani fa la volata per il quarto posto e i relativi 6 punti ancora in palio. Da segnalare, proprio tra le stradine di Acres, una caduta nella pancia del gruppo: coinvolti Liam Bertazzo (Wilier Triestina-Selle Italia), José Gonçalves (Team Katusha-Alpecin), Antonio Pedrero (Movistar Team) e Laurens Ten Dam (Team Sunweb), tutti tranquillamente rialzatisi senza alcun problema fisico.

La BMC lavora, il vantaggio crolla
Sono titubanti i battistrada, che viaggiano sempre nell'ordine della quarantina di secondi: a dare loro la spinta è, ancora una volta, quanto fatto da Campenaerts. Il campione europeo della crono tenta ancora una volta, poco dopo lo sprint intermedio, di involarsi e, tanto per cambiare, gli uomini di Dennis sono lesti ad andare a riprenderlo. Da questo momento in poi il gruppo, finalmente, si rilassa, permettendo al terzetto di respirare e finalmente di guadagnare: al km 40 hanno 1'10", al km 50 2'45" e al km 60 3'45", gap che rappresenta il vantaggio massimo di giornata.

A controllare il plotone sono BMC Racing Team con Loïc Vliegen, Quick Step Floors con Rémi Cavagna e Wilier Triestina-Selle Italia con Giuseppe Fonzi. Ma ancora una volta questa tappa è tutto fuorché una passerella iniziale e, a partire dal km 70, le cose cambiano. La BMC si mette a tirare vigorosamente con tre elementi e, sfruttando il zampellotto di En Tut, distrugge le possibilità dei battistrada: nello spazio di 5 km gli statunitensi abbattono di 90" il margine delle tre B al comando, che passano da 2'45" a 1'15" prima di scendere sotto la barriera psicologica del minuto al km 80.

Barbin primo al gpm in mezzo a troppi scalmanati
Alle pendici dell'unico gpm della frazione si registra una caduta: in una curva a destra finiscono a terra l'australiano Chris Hamilton (Team Sunweb) e il sudafricano Jacques Janse van Rensburg (Team Dimension Data), con quest'ultimo che si rialza con qualche dolore all'altezza del coccige. I 2600 metri della salita di Zikhron Ya'aqov vedono subito un attacco in gruppo: è Enrico Barbin (Bardiani CSF) che, sfruttando la vicinanza con i battistrada, parte e rientra ai meno 77.3 km.

La lotta per indossare la prima maglia azzurra vede sfidarsi proprio l'italiano e Boivin: il canadese pare prossimo a centrare tale obiettivo ma, a 125 metri dallo scollinamento (km 91), viene ripreso e staccato da Barbin che dunque ottiene il massimo risultato con il minimo sforzo. Da segnalare il molto pubblico presente sulla salitella, con la pecca di troppi esagitati (chiamiamoli così...) che persino si inframezzano tra i corridori. Si può capire l'inesperienza del servizio d'ordine, ma assistere a tali scene nel paese più inflessibile al mondo dal punto di vista della sicurezza è decisamente sorprendente.

BMC perfetta al traguardo volante, Dennis prende l'abbuono
Bak, Ballerini, Boivin e anche Barbin vengono ripresi alla spicciolata, con il bergamasco che si rialza per ultimo ai meno 75.7 km. In una situazione di gruppo compatto torna a lavorare a fondo il BMC Racing Team con l'obiettivo del traguardo volante posto poco distante nella romana Cesarea. Gli uomini di Ochowicz si mettono tutti in testa al gruppo per pilotare al meglio Rohan Dennis alla conquista degli agognati abbuoni: e vi riescono, anche data l'ottima esibizione della maglia ciclamino in pectore. Il ruolo di mvp dell'opera spetta però a Jurgen Roelandts: il belga si mette a ruota dell'australiano, facendo il buco decisivo al momento della volata, garantendo così all'ex Garmin di resistere al rientro di Viviani e di diventare la virtuale maglia rosa.

Se il Team Sunweb si è totalmente disinteressato di difendere le insegne del primato, non altrettanto vale per la Lotto FixAll o, per meglio dire, con il solito Victor Campenaerts, che si è cimentato nello sprint ma si è dovuto accontentare della quinta piazza. Più per rabbia che per convinzione, l'ex LottoNL attacca per l'ennesima volta, guadagnando al massimo una dozzina di secondi. Sbollita l'insoddisfazione per il mancato sogno rosa si rialza al km 55: di occasioni per mettersi in mostra, comunque, ce ne sono ancora.

Nuovo attacco di Boivin, ripreso a circa 15 km dalla fine
Dopo un paio di km di tranquilla scampagnata è ancora la Israel Cycling Academy che si mette in luce davanti al pubblico di casa con il buon Guillaume Boivin ancora infaticabile. Il nordamericano va in fuga, guadagnando fino a 1'25" a 35 km dal traguardo. La Bora Hansgrohe con Cesare Benedetti e la Quick Step Floors con Rémi Cavagna sono le squadre che lavorano, andando gradualmente a guadagnare sul solitario attaccante, andando a riprenderlo a 16.5 km dall'arrivo.

Inizia quindi la lunga attesa per la volata, con tutte le ventidue formazioni interessate a tenere davanti i rispettivi capitani, siano essi interessati a darsi battagli allo sprint. L'andatura, nell'avvicinarsi a Tel Aviv, si fa sempre più sostenuta mentre le strade gradualmente si restringono, fortunatamente senza causare alcuna caduta. L'unico impaccio lo vive Wout Poels: il gregario di lusso del Team Sky fora a 5.5 km dal termine, non riuscendo più a rientrare e perdendo 40".

Martin tenta il colpaccio, la Quick Step Floors si disunisce
A 4.3 km dalla conclusione prova a sorprendere tutti Tony Martin (Team Katusha-Alpecin), ma Enrico Battaglin (Team LottoNL-Jumbo) e Eugert Zhupa (Wilier Triestina-Selle Italia) non lo fanno scappare. Stesso destino per un altro Katusha, il portoghese José Gonçalves, che si lancia in contropiede riassorbito dal gruppo tirato dal Team EF Education First-Drapac a 3 km dalla conclusione. Tenta la sorpresa ai meno 2.1 km anche Tosh Van der Sande (Lotto FixAll), il cui attacco viene annullato ai meno 1300 metri.

Si giunge così alla sfida per lo sprint con Quick Step Floors e Team LottoNL-Jumbo a battagliare per entrare in testa. I belgi però si sfaldano, con Florian Sénéchal che rimane in testa, Fabio Sabatini che va da un lato e Elia Viviani dall'altro. Neppure i gialloneri sono impeccabili e così è la EF Education First-Drapac che lancia la volata, con la Bora Hansgrohe in marcatura.

Mareczko parte lungo, Viviani lo prende e lo supera
Ma il primo sprinter a partire è un altro, vale a dire Jakub Mareczko (Wilier Triestina-Selle Italia). Il bresciano prova a sorprendere tutti con una portentosa sparata a 280 metri dal traguardo ma, per sua sfortuna, Elia Viviani è abilissimo a passare dalla ruota di Bennett alla sua, inseguendolo e superandolo senza eccessiva fatica all'altezza dei 100 metri. Il veronese prosegue il suo incedere, andando a conquistare la seconda vittoria della carriera al Giro (curiosamente anche a Genova nel 2015 si trattò della tappa 2), la settima di una stagione finora entusiasmante per lui e per la sua Quick Step Floors che tocca quota 28.

Piazza d'onore per un comunque validissimo Jakub Mareczko, al terzo secondo posto nella sua esperienza al Giro. Terzo è l'irlandese Sam Bennett (Bora Hansgrohe), quindi completano la top 10 Niccolò Bonifazio (Bahrain Merida), Sacha Modolo (Team EF Education First-Drapac), il francese Clément Venturini (AG2R La Mondiale), il sudafricano Ryan Gibbons (Team Dimension Data), Manuel Belletti (Androni Giocattoli-Sidermec), il belga Baptiste Planckaert (Team Katusha-Alpecin) e il lussemburghese Jempy Drucker (BMC Racing Team).

Dennis in rosa, domani nuova volata a Eilat
Cambia, come detto, la vetta della classifica generale. Rohan Dennis si veste di rosa, diventando il ventunesimo atleta nella storia ad aver vestito le tre maglie di leader nei grandi giri. Assieme a lui fra i corridori attività vi sono riusciti solamente Aru, Cavendish e Nibali. Un bel traguardo per una squadra, il BMC Racing Team, che sta vivendo un 2018 complicato, fra risultati che non arrivano come in passato, la morte del patrocinatore Andy Rihs e il futuro nebuloso che gli attente all'orizzonte.

Tom Dumoulin ora insegue a 1 mentre Victor Campenaerts è a 3". Domani l'ultima giornata in Israele, da Be'er Sheva a Eilat, 229 km fra il deserto del Negev. Previsto un caldo torrido nel saliscendi prima di andare a ripetere, presumibilmente, la volata nella località turistica del Mar Rosso.
Notizia di esempio
Rhône-Alpes Isère, colpo doppio di Rabitsch nella terza tappa, si piazzano Fortin e Gabburo