Professionisti

Le squadre 2022: Bahrain-Victorious

08.02.2022 19:56

La squadra rivelazione del 2021 punta sempre più in alto. Acquisito di diritto un posto tra le big l'obiettivo resta lo stesso: crescere ancora e ottenere risultati su qualsiasi terreno. Colbrelli lanciato sulle classiche


Con la stagione ciclistica appena avviata, ci occupiamo di presentarvi gli organici delle 19 formazioni World Tour 2022; tocca ora alla Bahrain-Victorious, formazione che trae il nome dall'omonimo stato ed autrice di un sorprendente 2021 che l'ha vista affermarsi come una corazzata in quasi tutti i campi. Nata nel 2017 per volontà del principe bahrainita Nasser la formazione, affidata dall'anno scorso alla guida manageriale dello sloveno Milan Erzen, ha vissuto un graduale aumento del proprio status potendo contare su un budget solido, frutto di un progetto che la voleva tra i top team nel giro di tre anni dalla propria fondazione. Con un leggero ritardo, ma pare che ci siano proprio riusciti.

Formazione d'ispirazione internazionale (sono presenti corridori di ben 16 nazionalità diverse, tra cui 4 italiani) la Bahrain-Victorious nei primi anni di attività ha incentrato le proprie attenzioni sulle gare a tappe, complice un corposo gruppo di lavoro attorno all'allora leader Vincenzo Nibali. Con l'abbandono del siciliano però il team ha aperto i propri orizzonti con diversi acquisti di corridori dalle ottime potenzialità in età ancora relativamente giovane, con l'obiettivo, ormai realizzato, di portarli a sostanziali miglioramenti. A quanto pare, a farla da padrone all'interno del team è una elevata attenzione all'aspetto scientifico delle performance ad opera dei tecnici a disposizione della squadra. Questo approccio, basato sulla raccolta e l'elaborazione di dati personalizzati è stato rivelato direttamente da fonti interne alla squadra in seguito al sicuramente spiacevole episodio della perquisizione, ad opera della polizia francese, avvenuta durante l'ultimo Tour de France per non meglio precisati "sospetti di doping". Perquisizione che, occorre dirlo, non ha avuto poi alcun seguito.

Come già ampiamente detto, il 2021 del team è stato un anno eccezionale. Citare tutti i risultati di rilievo richiederebbe molto spazio, perciò ci soffermeremo su quelli di spicco. Partiamo innanzitutto dal secondo posto al Giro d'Italia di Damiano Caruso, che dopo anni di eccellente gregariato si è ritagliato la soddisfazione della carriera. Al Tour de France sono invece fioccate le vittorie di tappa (da incorniciare la doppietta di Mohoric), mentre alla Vuelta Jack Haig e Gino Mäder hanno concluso rispettivamente 3° e 5°. La ciliegina sulla ricca torta è stata però la vittoria della Parigi-Roubaix da parte di Sonny Colbrelli, vincitore anche del Benelux Tour e decisamente alla miglior stagione della propria carriera.

IL MERCATO


Non essendoci necessità di aggiunte importanti ad un gruppo che può già contare su numerosi capitani il mercato della squadra è stato soprattutto rivolto al futuro e a puntellare le varie defezioni. A conti fatti ci troviamo di fronte ad un bilancio perfettamente in pari con 7 abbandoni ed altrettanti arrivi. Appendono la bici al chiodo gli esperti Marcel Sieberg, Rafa Valls ed Eros Capecchi, mentre si ritira a soli 25 anni anche il britannico Scott Davies. Cambiano squadra invece lo specialista del pavè Marco Haller, Kevin Inkelaar e soprattutto l'ucraino Mark Padun, autore di una sorprendente doppia vittoria di tappa al Delfinato. Arrivano invece il passista tedesco Jasha Sütterlin, il polacco Kamil Gradek, il colombiano Alejandro Osorio, l'espertissimo spagnolo L.L. Sánchez ed il promettente cronoman danese Johan Price-Pejtersen. Concludono il reparto acquisti i neopro Macejuk e Zambanini.

[mks_accordion]
[mks_accordion_item title="LA ROSA"]
Yukiya Arashiro (Jap, 1984)
Phil Bauhaus (Ger, 1994)
Pello Bilbao (Spa, 1990)
Santiago Buitrago (Col, 1999)
Damiano Caruso (Ita, 1987)
Sonny Colbrelli (Ita, 1990)
Feng Chun Kai (Twn, 1988)
Kamil Gradek (Pol, 1990)
Jack Haig (Aus, 1993)
Heinrich Haussler (Aus, 1984)
Mikel Landa (Spa, 1989)
Filip Maciejuk (Pol, 1999)
Ahmed Madan (Bah, 2000)
Gino Mäder (Svi, 1997)
Jonathan Milan (Ita, 2000)
Matej Mohorič (Slo, 1994)
Domen Novak (Slo, 1995)
Alejandro Osorio (Col, 1998)
Hermann Pernsteiner (Aut, 1990)
Wout Poels (Ola, 1987)
Johan Price-Pejtersen (Dan, 1999)
Luis León Sánchez (Spa, 1983)
Jasha Sütterlin (Ger, 1992)
Dylan Teuns (Bel, 1992)
Jan Tratnik (Slo, 1990)
Stephen Williams (Gbr, 1996)
Fred Wright (Gbr, 1999)
Edoardo Zambanini (Ita, 2001)
[/mks_accordion_item][/mks_accordion]

L'ANALISI


Damiano Caruso


CORSE A TAPPE: L'abbondanza regna sovrana; ciò significa che sicuramente qualcuno dovrà sacrificarsi per la causa di squadra nei grandi appuntamenti di stagione. Sembra essere questo il caso di Damiano Caruso, che sarà al servizio di Jack Haig e Gino Mäder, capitani designati al prossimo Tour. La formazione al Giro sarà invece guidata dal basco Mikel Landa, supportato dall'ottimo Pello Bilbao, che correrà anche la Vuelta. Sarebbe tuttavia riduttivo chiudere il discorso ai tre grandi giri, perché pressoché ognuno tra gli ottimi scalatori presenti potrà misurarsi con i gradi di capitano nelle restanti corse a tappe della stagione. Sarà questo ad esempio il caso di Wout Poels, dichiaratosi desideroso di cogliere risultati importanti nelle corse di una settimana.

Phil Bauhaus


VOLATE: Colbrelli non può più essere incasellato solamente come velocista resistente ed è probabile che si cimenterà in corse di un giorno (e non solo) adatte a lui anziché nell'ottenere piazzamenti nelle volate a ranghi compatti. Il velocista puro della squadra resta Phil Bauhaus, una certezza nelle corse minori che però non trova quasi mai spazio nelle selezioni per le grandi corse a tappe, già infarcite di ottimi scalatori.

Sonny Colbrelli


CLASSICHE: Non possiamo non partire nuovamente dal vincitore della Roubaix Sonny Colbrelli. Il bresciano punta a confermarsi in primavera al Nord, puntando con decisione a Milano-Sanremo e classiche delle pietre. I leader per le classiche delle Ardenne saranno invece il belga Dylan Teuns, vincitore di tappa all'ultimo Tour, corridore non appariscente ma da anni ad alti livelli e Matej Mohoric, probabilmente uno dei migliori passisti in circolazione. Vero protagonista del 2021 con una continuità impressionante di risultati, allo sloveno manca ancora nel proprio palmarès una classica World Tour; in questo 2022 avrà tutte le carte in regola per conquistarla.
Notizia di esempio
Forza Egan, noi ti stiamo aspettando!