Jasper Philipsen esulta per la vittoria nello Scheldeprijs © Scheldeprijs Twitter
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Van der Poel prepara, Philipsen completa l'opera

Jasper Philipsen vince in volata lo Scheldeprijs battendo nettamente Welsford e Cavendish. Nel finale grande lavoro di Van der Poel, che avvicina la Roubaix sacrificandosi per il compagno di squadra. Decimo Giacomo Nizzolo

05.04.2023 18:03

Lo Scheldeprijs è da molti appassionati stato soprannominato negli ultimi anni “il mondiale dei velocisti” e, considerando la corsa di quest’anno il nickname non potrebbe essere più azzeccato. Abbiamo infatti assistito al più classico svolgimento della corsa a metà tra Paesi Bassi e Belgio, con il più classico dei finali in volata. Nessun attacco nel finale, con le squadre dei velocisti che controllano attentamente i fuggitivi della prima ora e un Mathieu Van der Poel in versione uomo-squadra preziosissimo per il posizionamento del compagno di squadra Philipsen nel finale affollato di ottimi sprinter.

La 111esima edizione dello Scheldeprijs prevede il classico percorso di 199 km con partenza Terneuzen, località dei Paesi Bassi ed arrivo a Schoten in Belgio. Il tracciato si presenta completamente pianeggiante e sostanzialmente invariato rispetto alle ultime edizioni, con un primo tratto in linea di 154 km che precede il circuito finale da ripetere 3 volte, nel quale è inserito il semplice settore in pavé di Broekstraat. A differenza dell’anno scorso, dove in una giornata di forte vento Alexander Kristoff trionfò in una corsa molto selettiva, quest’anno il meteo sembra essere clemente, vista la giornata soleggiata (anche se non proprio calda) e il vento quasi assente.

Ma passiamo alla cronaca. Come da protocollo in corse del genere la fuga di giornata non tarda a formarsi, e quest’oggi lanciano l’attacco subito dopo il via 7 corridori. In testa alla corsa troviamo Ceriel Desal (Bingoal WB), Josh Kench (Bolton Equities Black Spoke), Bram Dissel e Vincent Hoppezak (BEAT Cycling), Ruben Apers (Flandres-Baloise) e gli italiani Giulio Masotto (Corratec) e Filippo Ridolfo (Novo Nordisk). Il gruppo sembra accettare questa composizione e lascia fare, concedendo subito ai fuggitivi un vantaggio di 3’, mentre sorvegliano la situazione la Lotto-Dstny di Caleb Ewan e la Soudal-Quick Step di Fabio Jakobsen. La corsa procede in tutta tranquillità mentre dai Paesi Bassi si passa il confine con il Belgio, con la Bora-Hansgrohe di Jordi Meeus che si aggiunge all’inseguimento dei 7.

Il gap dei fuggitivi scende così gradualmente con il passare dei chilometri mentre sempre più squadre mettono un uomo in testa al gruppo a collaborare. Entrati negli ultimi 50 km, e quindi nel circuito finale, il distacco viene gestito con astuzia dal plotone, che non vuole riprendere troppo presto gli attaccanti. Il ricongiungimento tarda molto ad arrivare, mentre si distinguono per organizzazione i treni Alpecin-Deceuninck e Jayco-AlUla, che vanno a riprendere i 4 fuggitivi superstiti a meno di 4 km dalla conclusione. Cominciano così le grandi operazioni di preparazione della volata, con il grande lavoro di Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) per il proprio compagno Jasper Philipsen. 

Lo sprint vero e proprio è lanciato lunghissimo da Edward Theuns (Trek-Segafredo), che sfrutta il leadout della Lotto-Dstny per un imbottigliato Caleb Ewan. Theuns viene poi superato da Mark Cavendish (Astana Qazaqstan), che per un centinaio di metri accarezza la prima vittoria del suo 2023, ma viene nettamente bruciato nel finale da Jasper Philipsen, bravo ad uscire con ottimo tempismo nell’affollato finale e decisamente il più forte nello spunto veloce. Seconda posizione per il rimontante Sam Welsford (DSM), terzo Cavendish.

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