Diego Ulissi, tra i più attesi protagonisti del Trofeo Laigueglia 2023 © UAE Team Emirates
Lo Stendino di Gambino

Il primo marzo a Laigueglia suona la sveglia

Con le prime gare italiane del 2023 potremo misurare da vicino la gamba di alcuni dei nostri principali protagonisti. Le maggiori speranze però si appuntano proprio (solo?) sulla prima corsa in calendario

21.02.2023 21:14

Parlando nei precedenti Stendini della Sei giorni di Milano abbiamo rivangato un'epoca in cui, poco dopo metà febbraio, dal Palazzone di San Siro ci si trasferiva in Riviera per dare inizio alla stagione su strada con il Trofeo Laigueglia. In quegli anni il ciclismo era tutt'altro che globale con le corse sudamericane, oceaniche e sul Golfo che ancora non esistevano. Oggi, con l'Italia fortemente ridimensionata  come potenza delle due ruote, la gara ligure segna semplicemente l'inizio della stagione élite nella Penisola.

Il Laigueglia ha visto la luce nel 1964, seguito due anni dopo dalla Tirreno-Adriatico. Tra le due gare si collocava nell'ultima settimana di febbraio, fino al 1983, il Giro di Sardegna sovente seguito dalla corsa più antica del mondo, la Milano-Torino. Questi quattro appuntamenti facevano da prologo alla Classicissima di primavera: la Milano-Sanremo, disputata rigorosamente il 19 marzo fino all'abolizione nel 1977 della festività di San Giuseppe. Eventi, tutti questi, che vedevano al via il fior fiore dei campioni del ciclismo mondiale, desiderosi di trovare il giusto colpo di pedale in un clima decisamente più gradevole di quello gelido dell'inferno del nord.

La proliferazione di corse spagnole nel mese di febbraio, in aggiunta ai già citati eventi extraeuropei, ha causato una contrazione di questo periodo fine invernale in cui l'Italia, Parigi-Nizza esclusa, monopolizzava l'interesse degli addetti ai lavori. Oggi, persa la corsa sarda a favore delle Strade Bianche, il calendario UCI riserva al Belpaese una finestra di 18 giorni d'esposizione globale in cui si spera che ad essere protagonisti siano non solo gli splendidi panorami ma anche le gesta dei nostri corridori. Realisticamente è proprio la gara inaugurale, quella in cui possiamo nutrire le maggiori speranze considerando che Alberto Bettiol, Diego Ulissi e Giulio Ciccone hanno già conosciuto la vittoria in questa apertura di stagione. L'abruzzese, tra l'altro, ha già conquistato la corsa savonese nel 2020.

Con le Strade Bianche si sale decisamente di livello. Nonostante l'inopinato forfait di Tadej Pogacar, enfatico trionfatore 12 mesi fa in Piazza del Campo ma quest'anno votato alla Parigi-Nizza, la qualità non scarseggia, a partire dagli eterni rivali  Wout van Aert e Mathieu van der Poel. La decisione del vincitore delle ultime due edizioni di tradire la Corsa dei Due Mari per privilegiare quella verso il sole renderà la Tirreno-Adriatico 2023 molto più incerta. I dioscuri del ciclocross, intanto, continueranno a duellare dando spettacolo, anche se difficilmente potranno lottare per il successo finale alla luce del duro arrivo sul Sassotetto previsto al termine della quinta tappa. Sarebbe incoraggiante, soprattutto in vista del Giro d'Italia, vedere Damiano Caruso, nuovamente competitivo, battagliare con il gallese Geraint Thomas, allo stato attuale il favorito per la conquista del Tridente di Nettuno.

Sarà estremamente improbabile che, nella Milano-Torino, uno sprinter italiano riesca ad inserirsi nella lotta per la vittoria nel volatone finale. La Milano-Sanremo, si sa, è corsa impossibile da decifrare. Cinque anni fa chi avrebbe messo un centesimo su Vincenzo Nibali che, sul traguardo di via Roma, seppe cogliere il più improbabile tra i suoi grandi successi. Certo, se la squadra gli desse fiducia e non lo obbligasse a faticare per gli altri, Filippo Ganna la sua la potrebbe dire. Già in passato il verbanese, arrivato ai piedi del Poggio con i migliori, è stato sacrificato sull'altare di complesse alchimie tattiche, finite poi in malo modo. Quest'anno deve essergli data la possibilità di competere fino in fondo per la vittoria.

Il pensiero finale va al finora mai menzionato Remco Evenepoel la cui preparazione per l'assalto al Giro d'Italia ha superato i limiti della meticolosità per sfociare nella paranoia. Dopo l'UAE Tour il campione del mondo su strada si isolerà per tre settimane per uno stage in altura. Parteciperà alla Settimana Catalana dal 20 al 26 marzo per poi scomparire nuovamente per altre quattro settimane di preparazione individuale. Il 23 aprile difenderà la vittoria dello scorso anno alla Liegi-Bastogne-Liegi prima di concentrarsi sulla corsa rosa. Con la massima comprensione per i programmi elaborati scientificamente, mi permetto di fare presente all'enfant prodige delle due ruote che la maglia iridata è un tesoro da mostrare e non da occultare.

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