Cédrine Kerbaol vince la Vuelta CV Féminas 2024 © Ceratizit-WNT
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Kerbaol, assolo strepitoso sul palcoscenico di Valencia

La francese tiene in scacco il gruppo nella Vuelta CV Feminas e si impone in solitaria su Marit Raaijmakers e Federica Damiana Piergiovanni. Cinque italiane nelle prime dieci

04.02.2024 15:08

Un epilogo piuttosto sorprendente per la Vuelta CV Féminas 2024, quinta gara europea della stagione su strada (tutte svolte in territorio spagnolo, isole comprese) e antipasto della tappa conclusiva della Volta Valenciana maschile, in programma nel pomeriggio.

A imporsi a Valencia è stata Cédrine Kerbaol, giunta in solitaria dopo un'azione molto bella e pure piuttosto disperata nel finale di una gara disputata sotto un bel sole primaverile (non sarà un caso se si corre da quelle parti…). La francese ha attaccato con due colleghe e poi, rimasta sola, si è esaltata in un testa a testa durato 10 chilometri con un gruppo piuttosto ridotto.

Sul podio di una corsa che in passato ha sorriso ai colori italiani (due vittorie per Marta Bastianelli, una per Chiara Consonni), la 22enne Federica Damiana Piergiovanni, un risultato non scontato che ha evidenziato il tempismo della giovane pugliese di Bisceglie, per la quale il terzo posto odierno rappresenta il miglior risultato in carriera.

Vuelta CV Féminas 2024, la cronaca della gara

Il podio della Vuelta CV Féminas 2024 © VCV Féminas

A dividere in due la Vuelta CV Féminas 2024, corsa giunta alla sua sesta edizione, c'era la salita di La Frontera, 5 km al 9% posti esattamente a metà dei 93 km che dalla partenza di Bétera portavano all'arrivo di Valencia. Proprio questa scalata ha prodotto una decisiva selezione nel gruppo, lasciando meno di 30 atlete al comando della corsa.

Ad anticipare le altre, al Gpm dei -45, Julie Bego (Cofidis), campionessa del mondo juniores lo scorso anno a Glasgow, ha tirato via con sé Cédrine Kerbaol (Ceratizit-WNT) e Caroline Andersson (Liv AlUla Jayco). Il terzetto ha guadagnato in discesa fino a 45" e poi ha difeso coi denti quel margine rispetto all'inseguimento condotto principalmente dalla Human Powered Health (che puntava forte su Marit Raaijmakers da lanciare nel finale) col contributo della Movistar che aveva in Arlenis Sierra una super carta da giocare.

A 10 km dalla fine, col gruppo a poco più di 10" dalle prime, c'è stata una caduta nel terzetto di testa: su una curva a sinistra Andersson è finita per terra, coinvolgendo anche Bego che ha dovuto mettere piede a terra. Cédrine Kerbaol si è ritrovata così sola in testa, col gruppo che incombeva e tanta strada da fare ancora per arrivare al traguardo.

Ma dal punto di vista delle inseguitrici, delle tre era proprio la persona sbagliata quella rimasta al comando: la 22enne nata a Brest era infatti la più passista delle battistrada, con trascorsi di livello nell'esercizio del cronometro, con due titoli nazionali contro il tempo (uno da Under 23, uno - l'anno scorso - da élite) nel palmarès e con un 2023 da protagonista anche nelle Mixed Relay francesi agli Europei (vinti) e ai Mondiali (conclusi con l'argento).

Kerbaol, un finale da incorniciare

Sicché quello che sembrava un destino segnato per la superstite in fuga si è trasformato in una Stairway to Heaven per Kerbaol, che ha resistito in maniera splendida, riportando il proprio margine fino a 20", rilanciando tanto nelle curve che punteggiavano il finale quanto sui lunghi rettilinei accanto al mare di Valencia.

Il gruppo ha ripreso Bego ai -8, poi sono state più le cadute che altro a indirizzare il suo finale: ai -4 è andata giù Marta Lach (Ceratizit) e ciò ha disunito il drappellone, da cui sono contestualmente uscite Olivia Baril (Movistar), la già citata Raaijmakers e Federica Damiana Piergiovanni, 22enne del team di sviluppo della UAE.

Non solo: anche nell'ultimo chilometro, sulle variegate rotonde presenti, si sono verificati un paio di capitomboli che hanno ulteriormente disunito quel che restava del plotone. E allora è stata gloria per Cédrine Kerbaol, che ha vinto con 4" su Raaijmakers, Piergiovanni e Baril; a 13" Arianna FIdanza (Ceratizit) ha regolato per il quinto posto Nadia Quagliotto (Laboral Kutxa-Fundación Euskadi) e le altre del drappello. Nelle dieci anche Elena Pirrone (Roland) e Katia Ragusa (Human Powered Health).

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