Primož Roglič ha avuto il solo Lipowitz al suo fianco nel finale di ieri ©Red Bull-BORA-hansgrohe/Sprintcycling
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Intossicazione alimentare alla Vuelta? La Red Bull Bora indaga dopo i tre ritiri

Gamper e Martínez ritirati e Vlasov in difficoltà, ma Roglič non viene toccato dai problemi dei compagni e resta in maglia rossa. Le parole di Patxi Vila e di Nico Denz, arrivato fuori tempo massimo

08.09.2024 16:39

La giornata di ieri, sabato 7 settembre, alla Vuelta a España 2024, è stata per l’ammiraglia Red Bull-Bora-Hansgrohe una “giornata vissuta pericolosamente”. Per la squadra della maglia rossa Primož Roglič, l’ultima tappa in linea, la Villarcayo-Picón Blanco, era stata cerchiata in rosso. Sette GPM, oltre 4.700 metri di dislivello. Un passaggio fondamentale per consolidare la lunga rincorsa alla maglia Roja e magari assestare un colpo spettacolare e definitivo ai contendenti. Tutto lasciava intendere che i progetti si sarebbero realizzati, ma come in tutti i thriller ben riusciti si è manifestato l’imprevisto. Il peggiore incubo per un direttore sportivo che, dopo aver camminato sul filo per tre settimane, sta per portare a casa la vittoria.

Nella notte tra venerdì e sabato vari componenti dello staff della squadra hanno accusato sintomi gastrointestinali. Secondo indiscrezioni uno dei componenti lo staff tecnico della squadra è stato ricoverato in ospedale con chiari sintomi di salmonellosi. Anche i corridori hanno avuto una nottata difficile: stessi sintomi per tutti. Nonostante ciò, tutta la squadra si è presentata al via, ma ben presto, già da i primi chilometri di corsa, il problema si è manifestato in tutta la sua inquietante dimensione. Non è stato però coinvolto lo sloveno in maglia rossa, che ha controllato sul Picón Blanco e ha saldamente mantenuto il suo vantaggio in classifica, in vista della cronometro finale di Madrid.

Roglič all'arrivo sul Picón Blanco ©Red Bull-BORA-hansgrohe/Sprintcycling
Roglič all'arrivo sul Picón Blanco ©Red Bull-BORA-hansgrohe/Sprintcycling

Problemi in casa Red Bull: Gamper e Martínez ritirati, Denz fuori tempo massimo

I problemi si sono manifestati già dai primi chilometri, e nella macchina Red Bull il direttore sportivo Patxi Vila ha temuto il peggio. Alcuni dei suoi corridori si staccano subito dal gruppo: a 103 chilometri dal traguardo tocca anche ad Aleksandr Vlasov, l’uomo che avrebbe dovuto supportare il capitano fino al traguardi, e invece ha chiuso con 34 minuti di ritardo. La situazione sembra precipitare poco più avanti: ai -79 anche Daniel Martínez è andato in difficoltà, costretto ad abbandonare la corsa per intossicazione alimentare. Patrick Gamper non può resistere e, qualche chilometro più avanti deve fermarsi e sottoporsi ai dovuti controlli. Anche Nico Denz, non riesce a reggere le ruote, resiste stoicamente e raggiungere il traguardo, ma di un minuto fuori tempo massimo. 

Il corridore tedesco ha dato la sua versione in un tweet qualche ora dopo aver tagliato il traguardo: “Sono stato male durante la notte. Ho sofferto di problemi di stomaco e mi sono staccato dopo due chilometri di tappa. Non mi sono arreso e ho combattuto da solo per 160 chilometri fino al traguardo, dopo che i miei compagni si erano ritirati. Sfortunatamente sono arrivato a 56 secondi. In ogni caso ho dato tutto e provato a onorare la corsa finendo La Vuelta." Denz ha poi ringraziato per i tanti messaggi di supporto ricevuto, dicendosi dispiaciuto per non poter continuare la corsa con una sola tappa rimasta, ma di accettare la decisione nella speranza di poter comunque festeggiare la vittoria di squadra.

Una debacle, anche se non decisiva per la classifica. Tre dei quattro uomini in difficoltà sono fuori corsa, ma la maglia rossa è conservata e il capitano è apparso in pieno controllo. Dopo aver passato ore con il fiato sospeso, Vila ha riassunto la giornata con un comunicato ufficiale: “Un’ondata di malattie ci ha travolti durante la notte. Stiamo attualmente indagando se la causa sia un’intossicazione alimentare o un altro motivo. Diversi membri dello staff sono stati colpiti e hanno dovuto ritirarsi dalla tappa di oggi. Inoltre, Nico, Gampi, Dani e Aleks non si sono sentiti bene durante la tappa. Ci riuniremo ora e ci concentreremo sulla tappa finale di domani."

 Roglič a 24 chilometri dalla meta

Nonostante tutto ciò, durante la durissima tappa del Picón Blanco a Primož Roglič non è mancato il supporto dei compagni. Gli altri uomini, Giovanni Aleotti, Roger Adrià e Florian Lipowitz, a quanto pare non colpiti come i compagni, sono stati accanto al capitano. La goccia di freddo sudore si è così potuta così asciugare dalla fronte degli uomini in ammiraglia. Pericolo scampato, con ogni probabilità definitivamente.

Nelle dichiarazioni del dopo tappa, la maglia rossa ha raccontato di non aver avuto consapevolezza dell’entità del problema, e di non voler parlare della situazione sanitaria del team. “Non sta andando tanto bene, ma questa Vuelta è già in fase avanzata. Poi tutti hanno problemi e mal di testa. Ho molto rispetto per i miei compagni di squadra per aver dato tutto quello che avevano in loro. Sto bene, per il momento, comunque. È stata una buona giornata”, dichiara lo sloveno, che ormai è soli a 24.6 chilometri dalla sua quarta Vuelta.

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