Ciclocross

Alla roulette di Vegas esce subito il numero di Van Aert

22.09.2016 07:55

Coppa del Mondo Ciclocross, Wout senza rivali nella prima tappa americana. Tra le donne vince Sophie De Boer, Eva Lechner 16esima


Il ciclismo contemporaneo è quel qualcosa che se ti distrai un attimo, ti parte la stagione del cross senza che tu te ne accorga. "Ma come, siamo ancora a settembre, che ci azzecca il cross?", dirà qualche anima candida, e invece ci azzecca al punto che per il secondo anno di seguito la Coppa del Mondo di specialità prende il via proprio sul finir dell'estate, peraltro a latitudini inconsuete per il circuito a noi familiare.

Non solo: se l'anno scorso la prima tappa di CDM si svolse a Las Vegas, quest'anno gli Stati Uniti raddoppiano, visto che evidentemente l'esperimento del 2015 è piaciuto molto, e alla prova della città dei casinò (svoltasi ieri sera in America, quando in Europa era l'alba di oggi) se ne aggiunge un'altra, in programma nell'Iowa domenica.

Il CrossVegas ha salutato la vittoria di un omino in maglia iridata, ovvero Wout Van Aert. Uno che tre settimane fa vinceva su strada (più o meno: la Schaal Sels è una corsa belga in parte disputata su sterrati), peraltro esattamente come aveva cominciato la sua stagione sull'asfalto: in maggio alla sua prima uscita su strada aveva conquistato il cronoprologo del Giro del Belgio.

Su queste pagine abbiamo incensato in tutti i modi il giovane RollingStone del cross, quel WVA che lo scorso anno ha semplicemente dominato tutto quel che poteva, vincendo - oltre al titolo mondiale e a quello nazionale - Coppa del Mondo, Superprestige e Bpost Bank Trofee. Le sue intenzioni, a quanto pare, sono di ripetersi.

 

Una gara non troppo selettiva
Circuito molto scorrevole, quello di Las Vegas, magari non quanto l'anno scorso (un passaggio su sabbia, tre serie di ostacoli, qualche salitella, l'hanno reso un po' più selettivo), ma comunque la gara in notturna che ha aperto il calendario della CDM è stata a lungo priva di un padrone.

Un gruppo piuttosto folto era sempre pronto a ricompattarsi, giro dopo giro, dopo l'attacco di questo o di quello. La prima svolta della gara è giunta al quarto dei dieci giri, allorché proprio Van Aert è caduto su un ostacolo, restando fermo per lunghi secondi con la bici impigliata nei nastri che delimitavano il circuito.

Con WVA fermo, Michael Vanthourenhout ha tentato una sortita che l'ha portato ad avere un vantaggio di 20" sul drappellone sfilacciato a cui lo stesso Wout si era riaccodato dopo aver perso una ventina di posizioni. Nulla che potesse intimorire il ragazzo di Herentals, il quale si è incaricato in prima persona di guidare l'inseguimento al connazionale, una volta risalita la china.

Vanthourenhout è stato ripreso all'inizio del sesto giro, quindi è stato Laurens Sweeck a portar via un quintetto con lo stesso Vanthourenhout, con Van Aert e con Toon Aerts e Quentin Hermans. Anche in questo caso, l'azione era destinata a un nulla di fatto, con riappallamento generale in avvio di settima tornata.

 

La stoccata di Van Aert
Dopo un breve tentativo a due di Sweeck e Vanthourenhout dopo il tratto in sabbia della settima tornata, Van Aert ha deciso che era giunta l'ora di farla finita, e all'ottavo giro ha forzato. Sulle prime Vanthourenhout l'ha tenuto, ma poi alla seconda accelerazione di Wout, non ce n'è più stato per nessuno.

L'iridato ha preso il largo e l'hanno rivisto dopo l'arrivo: dopo aver avuto oltre mezzo minuto di margine, Van Aert ha controllato nel corso dell'ultima tornata, chiudendo con 22" su Michael Vanthourenhout, 25" su Sweeck, 31" su Aerts, 38" su Rob Peeters, 44" su Hermans, 49" su Dieter Vanthourenhout, 58" su Philipp Walsleben, 1' su Tim Merlier e 1'06" su Thijs Van Amerongen. Fuori dalla top ten Tom Meeusen e Kevin Pauwels, ancora lontani dalla miglior condizione.

In classifica WVA vola subito al comando con 80 punti contro i 70 di Vanthourenhout, i 65 di Sweeck, i 60 di Aerts e via dicendo. L'assenza di Mathieu Van der Poel (alle prese coi postumi di un'operazione chirurgica a entrambe le ginocchia) permetterà al suo rivale di involarsi in questo avvio di stagione, visto che gli altri contendenti non paiono - almeno al momento - all'altezza del RollingStone del cross.

Nella notte tra sabato e domenica la seconda tappa di Coppa del Mondo, a Iowa City; quindi a inizio ottobre partiranno le challenge belghe, il Superprestige il 2 (a Gieten) e il DVV Trofee (ex Bpost Bank) il 9 a Ronse.

 

Tra le donne Sophie De Boer in volata
La prova femminile si è risolta con uno sprint a tre tra l'olandese Sophie De Boer, la ceca Katarina Nash e l'americana Katie Compton, transitate nell'ordine sotto lo striscione d'arrivo. Giù dal podio, a 19" l'altra statunitense Amanda Miller (almeno tra le donne i tifosi di casa hanno avuto di che incitare: fattore importante, visto che non è pensabile che negli Usa si continui a investire nella CDM per vedere sempre podi belghi/olandesi); quinta a 26" Caroline Mani, più lontane Rebecca Fahringer, Catharine Pendrel, Ellen Noble, Sanne Cant (nona la campionessa uscente della Coppa) e Courtenay McFadden.

Solo 16esima Eva Lechner, unica rappresentante italiana in gara (nessun uomo ha gareggiato, mentre le prove Under 23 e Juniores partiranno dalla terza tappa, quella di Valkenburg del 23 ottobre). Per l'altoatesina una prova sottotono, considerando che il circuito le era particolarmente amico (l'anno scorso fu seconda), e fatta la tara a uno stato di forma che risente delle fatiche della MTB (Eva ha partecipato alle Olimpiadi un mese fa). Anche per lei, come per tutti i crossisti in debito di condizione, andrà meglio in seguito.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!