Ciclismo Giovanile

Francesco Romano: «Che emozione vincere al Giro!»

21.12.2017 16:01

Intervista al neo acquisto del Team Colpack, unico azzurro a vincere una tappa al Giro d’Italia under 23


Nel 2017, dopo cinque anni di assenza, è tornato nel calendario dilettantistico italiano il Giro d’Italia under 23. Articolata in sette giornate la corsa nostrana ha avuto un solo vincitore di tappa azzurro, vale a dire Francesco Romano del Team Palazzago. Il classe 1997 di Ragusa ha fatto sua la sesta frazione con partenza da Francavilla al Mare e arrivo sul traguardo di Casalincontrada, mettendo in luce le sue doti.

Se al Giro il successo è arrivato lo stesso non si può dire al Tour de l’Avenir quando, al termine di una lunga fuga, è stato ripreso negli ultimi metri. In ogni modo la sua annata ciclistica è stata decisamente positiva, impreziosita con le affermazioni al Trofeo Severino a Barzago e il Memorial Daniele Tortoli ad Arezzo. Al termine di due stagioni al Team Palazzago il siciliano passerà nel 2018 al Team Colpack, con l'obiettivo di compiere quel salto di qualità per ambire a diventare al più presto un corridore professionista. Per scoprire qualcosa in più sulla sua stagione conclusa, e non solo, lo abbiamo intervistato.

Francesco, cosa ti ha spinto a diventare un corridore?
«Sono voluto diventare un ciclista perché mi piace mettermi a confronto con persone più forti di me. E tutto ciò mi stimola molto»

Sei siciliano come un certo Vincenzo Nibali
«Esatto, entrambi proveniamo dalla Sicilia però lui è messinese, molto lontano dalle mie zone»

Attualmente dove vivi?
«Abito a Vittoria, in provincia di Ragusa, il paese anche di Danilo Napolitano che si è recentemente ritirato dal ciclismo. Di lui, anche se non lo conosco perfettamente, posso dire che è una brava persona ed è in grado di trasmettere molti consigli. Inoltre è riuscito a compiere una bella carriera tra i professionisti»

Quale tra le tue vittorie nelle categorie giovanili ritiene essere la più significativa?
«Nelle categorie minori ho ottenuto molti successi ma nessuno è arrivato in una corsa di alto livello»

Ad inizio stagione hai corso il Trofeo Laigueglia con la maglia azzurra tra i professionisti
«Sì, in questo 2017 ho corso diverse gare con la maglia della nazionale come il Giro dell’Appennino, il Trofeo Matteotti, la Coppa Agostoni e, appunto, il Trofeo Laigueglia. In tutte queste corse vestire la casacca azzurra mi ha trasmesso un’emozione particolare. Inoltre ho potuto correre a fianco con i grandi campioni del panorama internazionale e quindi ho potuto comprendere a che livello mi trovo, prima di compiere il salto di categoria nel mondo professionistico»

Mentre a giugno ti sei aggiudicato la sesta tappa al Giro d’Italia under 23
«Il successo al Giro è stata sicuramente la vittoria più prestigiosa della mia carriera da dilettante. E in quel giorno ho provato un’emozione indescrivibile. Tra l’altro è stata anche una giornata particolare perché in cuor mio non mi aspettavo di arrivare primo sul traguardo visto che nella prima tappa ero caduto e nei gironi successivi ho sofferto per i postumi di quell'incidente»

Che ricordi hai di quella giornata?
«All’inizio di quella frazione era andata via una fuga di quattordici corridori. Quando avevo capito che sarebbe potuta essere l’azione buona sono partito dal gruppo e sono riuscito a raggiungere i battistrada. Con il passare dei chilometri la fuga si è sempre di più assottigliata fino a quando davanti eravamo rimasti in pochi. Nel finale di tappa sono rimasto da solo con Massimo Rosa e negli ultimi 300 metri, grazie ad un mio attacco, sono riuscito a precederlo di un solo secondo»

Che emozione hai provato sei salito sul palco delle premiazioni?
«È stato bellissimo vedere tutta la gente nella zona del traguardo ad applaudirmi e per me è stata una gioia magnifica. Da pelle d’oca»

Qual è il complimento più bello che hai ricevuto dopo quel successo?
«Ho ricevuto moltissimi complimenti ma il migliore è stato sicuramente quello dei miei genitori. Inoltre tutti i compagni di squadra erano contenti per la mia vittoria e si sono congratulati con me. Ero veramente felice»

E al Tour de l’Avenir nella sesta tappa hai cercato di ripetere il colpaccio
«In Francia sono andato molto vicino a esultare di nuovo. Quel giorno sono stato in fuga per tutta la tappa ed essere stato ripreso solo negli ultimi cinquanta metri è stata una beffa incredibile perché ho visto sfumare via una vittoria veramente importante»

Cosa hai pensato nell’ultimo chilometro?
«Nel finale avevo voglia di vincere e forse il mio unico errore è stato quello di non avere abbastanza sangue freddo, invece mi sono girato in continuazione per vedere la situazione alle mie spalle. Quei secondi sprecati per controllare gli altri corridori sono stati fatali negli ultimi metri»

Traccia un bilancio complessivo del tuo 2017
«Al termine di questa stagione posso dire di essere fiero per quello che sono riuscito a fare. Comunque in ogni anno cerco sempre di più da me stesso»

Quanti chilometri hai percorso in quest’annata?
«Quest’anno penso di aver pedalato per circa dodicimila chilometri ma sinceramente non so la cifra precisa»

La prossima stagione correrai con il Team Colpack
«Esattamente, nel 2018 militerò nella squadra bergamasca e sono molto contento della scelta che ho fatto. Con il Team Colpack mi sono trovato bene sin dall’inizio poiché tutta la dirigenza, lo staff e i miei prossimi compagni di squadra mi ha accolto in maniera eccellente»

Il tuo obiettivo del 2018 sarà quello di passare al professionismo
«Riuscire a fare il salto di categoria sarà proprio il mio sogno. Poi i miei desideri per la prossima annata saranno sia quello di migliorarmi ancora di più e sia di ottenere diversi successi importanti»

Hai già avuto qualche chiamata?
«No, ad oggi non sono stato contattato da nessuna squadra professionistica. In estate sono stato stagista alla UAE Team Emirates ma non abbiamo intavolato alcuna trattativa»

Hai qualche squadra con la quale ti piacerebbe correre?
«Non ho nessuna preferenza me spero di poter passare al professionismo in una squadra World Tour»

Nella tua vita hai qualche hobby?
«Mi piace molto il calcio e infatti certe volte nel mio tempo libero gioco alcune partite con i miei amici. E sono tifoso della Juventus»

Qual è il tuo piatto preferito?
«Amo i cannelloni ripieni»

Una prelibatezza che durante la stagione non puoi gustare molte volte
«Essendo un primo piatto un po’ pensante nel corso dell’anno devo stare attento con la quantità»

Cosa farai durante le vacanze natalizie?
«Quest’anno starò in famiglia e non farà nulla di particolare»

Come trascorrerai il Natale?
«Lunedì prossimo festeggerò in casa con la mia famiglia e vorrei passare una giornata tranquilla giocando a carte»

Cosa desidereresti trovare sotto il tuo albero?
«Il regalo più bello che vorrei trovare è la serenità».
Notizia di esempio
La PRO Ötztaler 5500 non verrà disputata nel 2018