Donne Élite

Un'Elisa dopo l'altra: Balsamo si prende Cittiglio

20.03.2022 19:17

Sprint ristretto per decidere il Trofeo Binda, festa grande per l'iridata che ha preceduto, in un podio tutto italiano, Sofia Bertizzolo e Soraya Paladin. Longo Borghini, dopo il successo del 2021, ha lavorato oggi per l'omonima


Una vincente di prestigio in una corsa di prestigio: incidentalmente, entrambe italiane. Come peraltro tutto il podio di questo Trofeo Binda 2022, apertura del Women's World Tour che conferisce la prima maglia di leader della classifica WWT a colei che sta praticamente diventando la nostra ciclista più rappresentativa, Elisa Balsamo. La piemontese ha scelto perfettamente i tempi di una volata mai facile, quella di Cittiglio, che in passato ha incoronato molte regine, e si è dimostrata all'altezza della fiducia riposta in lei dalla Trek-Segafredo, che oggi - per dire - ha sacrificato alla sua attitudine allo sprint le (eventuali) ambizioni dell'altra Elisa, la Longo Borghini che, pur essendo la campionessa uscente della corsa (da lei vinta anche nel 2013 oltre che nel 2021), si è votata alla causa della più giovane collega.

Sul podio con Balsamo Sofia Bertizzolo e Soraya Paladin, brave a capitalizzare lo spunto veloce e certo rammaricate (più la Bertizzolo, che a un certo punto la vittoria se la sentiva tra le mani), ma comunque soddisfatte per un piazzamento che resta importante (per entrambe - e pure per la vincitrice, per dirla tutta - è il primo podio nella più importante classica italiana).

142 km da Cocquio Trevisago a Cittiglio, il 46esimo Trofeo Alfredo Binda si è svolto oggi in una bella giornata primaverile. Gulnaz Khatuntseva (Roland Cogeas Edelweiss Squad) è stata l'iniziatrice della fuga della prima ora, dopo poco più di 10 km di gara, e su di lei si sono portate Michaela Drummond (Bepink) e Giorgia Vettorello (Top Girls Fassa Bortolo); 1'50" al massimo per il terzetto, poi la Drummond ai -63 sulla salita di Orino, primo dei quattro giri del circuito finale, ha mollato le altre ma ciò non le ha impedito di essere comunque ripresa dal gruppo tirato dalla SD Worx e dalla Jumbo-Visma: fuga annullata ai -54.

La corsa è così entrata nel vivo con una sequela mai finita di tentativi destinati a non trovare spazio. Ai -32 Erica Magnaldi (UAE ADQ) è partita in cima alla salita di Casale ed è rimasta sola al comando fino alla successiva ascesa a Orino. Qui l'azione della battistrada è sfumata e abbiamo avuto una breve sortita di Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine) con Niamh Fisher-Black (SD Worx) e invece Cecilie Uttrup Ludwig se n'è andata da sola ai -25.5. Un chilometro e mezzo più avanti è uscita dal gruppo (sempre più assottigliato) Marlen Reusser (SD Worx), già attiva in precedenza, e si è portata sulla danese per poi staccarla in discesa.

Su Cecilie sono rientrate pure Elise Chabbey (Canyon//SRAM Racing) e Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo), e tutte e tre sono andate a chiudere su Reusser ai -17.5. Con Longo Borghini orientata a giocare la partita della compagna Elisa Balsamo, favorita in caso di volata di gruppetto, e quindi a remare contro il quartetto al comando della corsa, l'accordo davanti non s'è mai trovato e l'azione è così implosa, venendo annullata ai -15, quando sullo strappo di Casale le più forti sono tutte rientrate.

C'era ancora spazio per tentare qualcosa nell'ultima scalata a Orino, ai -10 ci ha riprovato Marta Cavalli con Alena Amialiusik (Canyon), ma la Trek ha chiuso con Shirin Van Anrooij; Cavalli è ripartita ai -9, chiamando il contropiede di Chantal Blaak (SD Worx) a cui ha risposto Liane Lippert (DSM), un'altra di quelle che si erano già fatte vedere in prima linea; con la tedesca hanno resistito ancora Cavalli con la compagna Ludwig, Blaak con la compagna Ashleigh Moolman (SD Worx), e Mavi García (Movistar). In cima a Orino il margine era anche buono, 14", ma nei due chilometri e mezzo successivi allo scollinamento abbiamo potuto notare di nuovo l'assenza di un accordo, fatto che ha permesso al gruppetto inseguitore, tirato dalle Trek, di chiudere sulle battistrada a 5 km dalla conclusione.

C'è stato ancora tempo per vedere un estremo tentativo d'anticipo da parte di Reusser ai -2.3 km, ma una sempre attenta Longo Borghini ha smorzato ancora una volta le velleità avversarie. Non restava che la volata per dirimere la questione. Blaak è stata la prima a partire ma quel rettilineo di Cittiglio è sempre ostico con la sua pendenzina, per cui favorisce le rimonte, o il piantarsi di chi si muove troppo in anticipo. Sofia Bertizzolo (UAE) è stata la prima a capire che la olandese si sarebbe un po' ingolfata, e ha tagliato alle spalle di Chantal per sbucarle alla sinistra, lanciata - tra uno scarto e l'altro della bici - verso quello che sarebbe stato il successo più prestigioso in carriera.

"Sarebbe", quindi non lo è stato: e no, perché dall'altro lato nei 100 metri finali è spuntata fuori imperiosa la sagoma iridata di Elisa Balsamo, a superare tutte le avversarie per scatenarsi poi in un'esultanza incontenibile. Per la 24enne cuneese secondo successo stagionale e viatico d'eccezione per il prosieguo della stagione delle classiche, nelle quali la Campionessa del Mondo potrà lasciare altre tracce marcate. Secondo posto assicurato Bertizzolo, mentre al terzo è riuscita a infilarsi Soraya Paladin (Canyon), bravissima a conservare sufficiente spunto da superare in dirittura la rallentante Blaak, solo quarta. Al quinto posto Elena Cecchini (SD Worx) ha preceduto ancora Coryn Rivera (o Labecki, come si chiama ora) (Jumbo-Visma), Chabbey, Silvia Persico (Valcar-Travel & Service), Ludwig e Moolman. Ora tutto il circus del ciclodonne si sposta in Belgio, dove da giovedì si aprirà il mese delle classiche del nord.
Notizia di esempio
Nella Loira festa francese esultano Perez e Sarreau
Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!