Professionisti

Tempo massimo e traini al Tour de France: Greipel accusa, Démare risponde

25.07.2018 22:04

Nonostante le enormi difficoltà a seguire il ritmo del gruppetto in salita, Arnaud Démare è riuscito a concludere entro il tempo massimo anche la 17esima tappa del Tour de France: da alcuni giorni il velocista della Groupama-FDJ si sta staccando ad ogni difficoltà, già a Mende era arrivato ultimo, idem ieri a Bagnères-de-Luchon quando ha preso ben 41 minuti da Alaphilippe e 10 minuti dal penultimo mentre oggi ha chiuso 145° a 29'16", davanti al solo Michael Hepburn.

Al termine della tappa di oggi, su Twitter il velocista tedesco André Greipel ha lanciato un'accusa neanche troppo velata al collega: «Qualcuno dovrebbe dire alla Groupama-FDJ e ad Arnaud Démare che c'è il tracciamento GPS al Tour. Complimenti per aver perso nove minuti in 17 chilometri di salita da Nairo Quintana» ha cinguettato Greipel allegando uno screenshot dal sito del Tour de France con il distacco ai piedi della salita finale (ma in quel momento c'era Kangert in testa) e aggiungendo un hashtag "non la prima volta" riferendosi ad altre accuse di traino di cui Démare è stato vittima in passato. In serata, André Greipel ha poi cancellato il suo messaggio.

Qualche ora dopo il messaggio originale (prima della cancellazione) è arrivata anche la risposta dello stesso Arnaud Démare: «Mi fa piacere sapere che non mi rispetti, tanto quanto io rispetto te. Pensavo fossi più intelligente. Ci sono membri della giuria ovunque e in ogni momento. Ti manderò i miei files, dato che sei un esperto, vediamo cosa ne pensi». In difesa di Démare è intervenuto anche il compagno di squadra Ramon Sinkeldam (la stessa Groupama-FDJ ha retwittato la risposta di Arnaud) che ha ribadito la presenza costante della giuria, Daryl Impey invece ha ironizzato ipotizzando che Nairo Quintana fosse partito troppo presto e fosse poi calato nel finale, mentre Timothy Dupont ha evidenziato che lui ha perso 17 minuti con 300 watt di potenza media.


Notizia di esempio
Dookola Mazowsa, il prologo di Varsavia va al talentuoso Szymon Sajnok