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Carapaz: «L'avversario più pericoloso è Nibali»

27.05.2019 19:30

Le dichiarazioni dei protagonisti del Giro d'Italia in occasione del secondo giorno di riposo: Nibali fiducioso delle proprie possibilità, Roglic pronto a dare il 110%


RICHARD CARAPAZ (Movistar Team)
«Sapevamo che la tappa di ieri era molto pericolosa e che Nibali si sarebbe mosso, perché conosce alla perfezione queste strade. Lui è l'uomo da seguire e l'ho tenuto d'occhio, così come credo che sia il principale rivale. Ieri mi sentivo veramente bene e ho provato a continuare con lui l'azione per aumentare il margine che eravamo riusciti a creare. Per quanto visto negli anni scorsi, penso che nell'ultima settimana potrò tenere questo livello: ho la fiducia necessaria nelle mie capacità per rendere al massimo. Non dico che sarò io a vincere, perché c'è tanta concorrenza e gli imprevisti sono dietro l'angolo; bisogna dunque pensare giorno dopo giorno. La chiave è continuare così, con buone sensazioni. Non posso già amministrare in vista della cronometro, rimane ancora tanto da qui a Verona. Sono emozionato ad indossare la maglia rosa, perché è il frutto di un eccellente lavoro di squadra. Il protocollo del leader non mi infastidisce né mi crea problemi, è qualcosa di naturale quando si indossa uno dei simboli più iconici del mondo del ciclismo».

VINCENZO NIBALI (Bahrain Merida)
«Ci attende una settimana molto dura. Abbiamo già affrontato tappe difficile ma da domani tutti saremo più stanchi. In generale mi sento bene e so quanto valgo. Non voglio dire di più, ma so che posso far bene in questo Giro. Ma non bisogna dare nulla per scontato, il Giro è come sempre imprevedibile. Non so quale possa essere la strategia migliore, se cercare di guadagnare qualche secondo giorno dopo giorno o provare ad assestare un colpo da ko in una tappa. Questa è un'edizione estremamente tattica e abbiamo visto diverse fasi di studio sinora. Il cambio di percorso nella tappa di domani toglierà di sicuro qualcosa, ma saliremo comunque sul Mortirolo che è una scalata terribile».

PRIMOZ ROGLIC (Team Jumbo-Visma)
«Ieri ho avuto un po' di sfortuna (per il cambio della bici e per la caduta, ndr) ma anche un po' di fortuna (per non essersi fatto male, ndr) per cui alla fine sono contento. (Alla domanda se sia arrabbiato per la pausa pipì dell'ammiraglia pochi secondi prima della foratura) Tutti commettiamo errori, ma è stata una situazione particolare e in ogni caso sono stato fortunato. Rimangono ancora sei tappe da disputare dove possono accadere tanti problemi a chiunque, per cui prima della crono di Verona possono cambiare tantissime cose. Penso che la tappa di domani e quella di sabato siano le giornate cruciali, ma bisogna essere sempre pronti. Io darò il 110% per provare a vincere la maglia rosa».

PAVEL SIVAKOV (Team Ineos)
«È una bella sensazione avere la maglia bianca: alla partenza non mi aspettavo di essere così in alto in classifica a questo punto della corsa. Spero di mantenere e, perché no, migliorare questo piazzamento. Tra gli altri nomi in top 10 ci sono solo corridori affermati, per cui sono un po' sorpreso. Mi piace correre in Italia dove ho sempre raccolto grandi risultati. E ora essere in maglia bianca è super! Non sarà semplice tenerla, perché López è agguerrito e ieri ha guadagnato qualche secondo, ma lotterò sino all'ultimo. Correre un giro di tre settimane è qualcosa di inedito e inesplorato per me, spero di avere le stesse gambe che ho avuto finora. È sempre possibile che qualcuno vada in crisi, bisogna sperare che quel qualcuno non sia tu. Ieri non mi sentivo al massimo e sono felice che si arrivato il giorno di riposo. Il Mortirolo domani sarà durissimo, in particolar modo per un corridore alto come me. Ho dato uno sguardo al percorso della crono e ben si adatta alle mie caratteristiche».
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