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Remcontenibile: Vuelta già chiusa?

30.08.2022 20:05

Evenepoel bastona tutti anche a cronometro, vince la sua prima tappa in un GT e allunga in classifica: sempre più difficile immaginare che possa perdere la maglia rossa. Primoz Roglic, secondo al traguardo, scavalca Enric Mas


L'aspettavamo ed era certo nell'aria, anzi diciamo che tutte le attese erano puntate su oggi, sulla prova contro il tempo nella quale Remco Evenepoel avrebbe dovuto dare una nuova botta ai rivali di classifica della Vuelta a España e - presumibilmente - ottenere la prima vittoria in carriera in un grande giro. Inutile dire che la missione è riuscita su tutta la linea: la crono l'ha letteralmente dominata, il fiammingo venuto da Aalst e destinato a salire molti scalini nella personale Stairway to Heaven che ha appena incominciato a scalare, e nel dominare ovviamente ha affibbiato fendenti a destra e a manca, ritrovandosi stasera, a metà Vuelta, in una posizione praticamente inattaccabile. A questo giro di boa Remco arriva non solo col vento della classifica in poppa, ma pure con l'impressione - servita ai colleghi e contendenti - di una sicurezza di sé, di una potenza ancora non del tutto espressa, di una superiorità indiscutibile che non lasciano grandi speranze a quelli che, da domani a domenica 11 settembre, dovranno provare a metterlo in difficoltà. Eh, una parola.

Se i valori in campo continueranno a essere quelli che abbiamo visto sin qui non ci sarà partita. Ci sono certo dei dubbi sulla tenuta del ragazzo fino alla fine, ma la terza settimana di questa Vuelta è particolarmente blanda, altimetricamente parlando; e qualche curiosità la suscita il vedere Evenepoel alle prese con le altitudini over 2000 che incontrerà domenica a Sierra Nevada, ma diciamo che il margine che ha sin qui messo da parte gli potrà permettere corsa conservativa, nel caso non sentisse la gamba dei giorni migliori. Il punto è che i giorni migliori sono quelli che sta vivendo attualmente, e viene difficile pensare che il suo livello prestazionale possa calare di botto: più facile invece prevedere che sulle prossime salite possa essere ancora lui a guadagnare sui rivali.

Nell'attesa di scoprirlo, riassumiamo quanto accaduto nella decima tappa della Vuelta a España 2022, l'attesa cronometro di 30.9 km da Elche ad Alicante, cominciata con un lungo elenco di non partenti, tra covid e malanni vari: ben 8, ovvero Edoardo Affini (Jumbo-Visma), che avrebbe potuto pure spuntare un buon risultato, Sam Bennett (Bora-Hansgrohe), Ethan Hayter (INEOS Grenadiers), la coppia Lotto Soudal formata da Harry Sweeny e Jarrad Drizners e poi ancora la maglia nera Floris De Tier (Alpecin-Deceuninck), José Herrada (Cofidis) e Mathias Norsgaard (Movistar). Dopo la prima parte di concorrenti, sui quali ha spiccato Michael Hepburn (BikeExchange-Jayco) col tempo di 35'11", il primo colpo grosso l'ha messo a segno Rémi Cavagna (Quick-Step Alpha Vinyl), che con un ottimo 34'18" si è assicurato il diritto di stare sulla hot seat fino agli ultimissimi corridori della startlist (ovvero i primissimi della generale).

Nell'attesa che scendessero in strada i big della Vuelta, in tanti hanno dovuto chinare il capo di fronte alla prestazione di Cavagna: da Rohan Dennis (Jumbo) a Fred Wright (Bahrain-Victorious), da Lawson Craddock (BikeExchange) a Nelson Oliveira (Movistar), nessuno è riuscito ad avvicinare il francese. Le cose sono cambiate quando siamo arrivati in zona top ten, nel senso che proprio il decimo della classifica, Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers), ha proposto uno squillo niente male con un 34'45" che l'ha situato a soli 27" dal primo. Male Jai Hindley (Bora-Hansgrohe), addirittura superato da Miguel Ángel López (Astana Qazaqstan) in dirittura d'arrivo, non benissimo João Almeida (UAE Emirates) che nel finale ha sbagliato strada infilando la deviazione delle ammiraglie, lasciando così una ventina di secondi sul campo e limitandosi a fare appena 4" meglio del suo più giovane compagno Juan Ayuso.

Simon Yates (BikeExchange) si è difeso benino coi suoi 35' netti, poi è toccato a Carlos Rodríguez scalzare dal secondo posto il compagno Sivakov, abbassandone il tempo di 5" (22" da Cavagna). Erano ormai maturi i tempi di un sorpasso in testa, e Primoz Roglic (Jumbo) non ha tradito le attese, segnando con 34'06" il nuovo miglior tempo al traguardo di Alicante. Senza infamia e senza lode il crono di Enric Mas (Movistar), giunto poco dopo lo sloveno in 35'09", ma tutti a quel punto già sapevano che la crono l'avrebbe vinta Remco Evenepoel (Quick-Step), già nettamente primo ai due rilevamenti intermedi e infine trionfatore di giornata col tempo di 33'18".

Riassumento il tutto nell'ordine d'arrivo possiamo mandare agli archivi la vittoria di Evenepoel con 48" su Roglic, 1' su Cavagna, 1'22" su Rodríguez, 1'27" su Sivakov, 1'37" su Craddock, 1'42" su Yates, 1'46" su Tao Geoghegan Hart (INEOS), 1'47" su López, 1'51" su Mas, 1'53" su Hepburn, Ben O'Connor (AG2R) e Wright, 1'59" su Oliveira, 2'13" su Almeida, 2'16" su David De la Cruz (Astana), 2'17" su Ayuso, 2'18" su Jan Polanc (UAE), 2'21" su Dennis, 2'22" su Luke Durbridge (BikeExchange) che ha chiuso la top 20. Il primo italiano al traguardo è stato Antonio Tiberi (Trek-Segafredo), 30esimo a 2'57" dal vincitore; Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty) ha chiuso 47esimo a 4'02".

Tutti questi distacchi vanno ovviamente sommati a quelli già rifilati da Remco nelle precedenti 10 tappe, per cui la nuova classifica assume contorni sinistri per chi deve inseguire la furia belga: Roglic ha scavalcato Mas e ora è secondo a 2'41", mentre lo spagnolo va a 3'03" di distacco; poi troviamo Rodríguez a 3'55", Yates a 4'50" dopo aver scavalcato Ayuso (4'53"), quindi Almeida a 6'45", López a 6'50", Sivakov che sale al nono posto a 7'06" davanti a Geoghegan Hart (7'37") e O'Connor (7'46"), tutti in risalita; scende al 12esimo posto Thymen Arensman (DSM), che dopo il traguardo è rimasto a lungo sdraiato per terra, praticamente stramazzato... 8'44" il suo ritardo. Hindley perde addirittura 4 posizioni e paga 9'24", alle sue spalle ci sono Louis Meintjes (Intermarché) a 9'32", Alejandro Valverde (Movistar) a 10'07", Hugh Carthy (EF Education-EasyPost) a 10'08", De la Cruz a 10'13", Mark Padun (Bahrain) a 10'44", Rigoberto Urán (EF) a 11'49", Gino Mäder (Bahrain) a 11'52", Sergio Higuita (Bora) a 13'36" e Pozzovivo, sempre 22esimo, a 13'51".

Domani una tappa tranquilla attende il gruppo, l'undicesima da ElPozo Alimentación a Cabo de Gata, 191.2 km sostanzialmente pianeggianti in cui l'esito già scritto è quello del volatone. Bennett, dominatore dei precedenti due sprint, è stato messo fuori causa dal covid, per cui campo libero per gli altri velocisti presenti. Riguardo alla classifica, i giochi torneranno a farsi giovedì a Estepona.
Dagnoni, presidente di un ciclismo da gnomi
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!