Arnaud Démare batte Lund Andresen e Meeus con un ottimo colpo di reni © Brussels Cycling Classic
Professionisti

Girmay attacca, la Soudal insegue, ma a Bruxelles vince Démare

Il velocista della Groupama-FDJ ottiene la vittoria allo sprint ristretto alla Brussels Classic dopo una bella corsa caratterizzata da attacchi ed inseguimenti. Secondo Lund Andresen, terzo Meeus e quarto proprio Girmay

04.06.2023 15:28

Si è corsa oggi la 103esima edizione della Brussels Cycling Classic, il principale evento ciclistico con protagonista la capitale belga. Sono quest’oggi in programma 207 km, con partenza ed arrivo proprio a Bruxelles, ed il tracciato si mantiene sostanzialmente invariato rispetto alle recenti edizioni. Il vero fulcro di una gara dal profilo altimetrico comunque prevalentemente pianeggiante è la parte centrale, in cui sono da affrontare in successione, e per due volte, i muri di Zavelstraat, il celebre Kapelmuur, Bosberg e Congoberg. Terminata questa fase, le uniche difficoltà rimangono due settori in pavé e l’ultimo strappo, prima dell’arrivo pianeggiante nei pressi dell’Atomium.

Venendo alla cronaca, in fuga dai primi chilometri troviamo quest’oggi solo 4 uomini all’attacco: Paul Lapeira (AG2R Citroën), Jens Reynders (Israel-PremierTech), Ludovic Robeet (Bingoal-WB) e Jonas Abrahamsen (Uno-X). Nonostante le buone doti da passisti dei battistrada il loro destino sembra sin da subito segnato, dato che le formazioni dei velocisti, e soprattutto la Intermarché-Circus-Wanty di Biniam Girmay, concedono loro un vantaggio massimo di 3’. Il primo passaggio sui muri fa esplodere la corsa: il gruppo si spezza in due tronconi e i fuggitivi vengono ripresi ancor prima di entrare nei 50 km finali da uno scatenato Biniam Girmay, che attacca sul secondo Kapelmuur.

La coraggiosa azione dell’eritreo viene però annullata poco dopo dal rientro del primo troncone, mentre tra gli attardati deve agire in prima persona anche Tim Merlier (Soudal-Quick Step) per provare a tener vivo l’inseguimento. Comincia quindi un braccio di ferro tra testa della corsa ed inseguitori con 45” di scarto; davanti sono ancora la Intermarché con la Bora-Hansgrohe di Jordi Meeus a lavorare, dietro è la Soudal-Quick Step che prende il comando delle operazioni. Con l’arrivo di altre squadre all’inseguimento e una nuova brusca accelerata del “Wolfpack” davanti sono costretti a tirare, in doppia fila, anche i velocisti presenti, ma il divario continua a diminuire.

Proprio mentre il ricongiungimento sembrava cosa fatta, i 23 in testa sono bravi ad accelerare quel che basta per ricacciare indietro il gruppone, grazie anche al lavoro di Lewis Askey (Groupama-FDJ) per il proprio capitano Arnaud Démare. Con 40” conservati negli ultimi 5 km è ormai chiaro che la vittoria se la giochino i battistrada, ma l’avvicinamento alla volata è più complicato del previsto. Kelland O’Brien (Jayco-AlUla) prova ad anticipare tutti negli ultimi 2 km, ma viene ripreso dal trenino Uno-X. Biniam Girmay è il primo a lanciare la volata, ma viene presto sopravanzato da Tobias Lund Andresen (DSM) che resiste a lungo in testa, ma proprio in prossimità del traguardo, grazie anche ad un ottimo colpo di reni, riesce la rimonta di Arnaud Démare che vince mimando il gesto del ciuccio e del pancione. Secondo successo per il francese dopo la vittoria nel 2017, battuti proprio Lund Andresen, ancora un terzo posto poi per Jordi Meeus.

Results powered by FirstCycling.com

La crisi infinita del ciclismo tedesco
Luca Vergallito vince l'ultima tappa e conquista l'Oberösterreich Rundfahrt