L'urlo di Remco Evenepoel, vincitore della terza tappa della Volta a Catalunya
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Una furia di nome Remco Evenepoel si abbatte sulla Volta a Catalunya

Il campione del mondo si impone di forza a La Molina. Sconfitto Roglic, che difende la leadership in classifica generale. Terzo Ciccone.

22.03.2023 17:28

Il secondo posto di lunedì e il terzo di ieri non devono essere andati giù a Remco Evenepoel, che oggi, nella terza tappa della Volta a Catalunya, ha deciso di fare sul serio e di conquistare quella che è la sua prima vittoria in salita del 2023. Squadra al lavoro dall'inizio della penultima salita, il Coll de la Creueta, attacco a 4 chilometri e mezzo dall'arrivo e sprint irresistibile per demolire la resistenza di un certo Primoz Roglic, costretto a mollare una presa che tenacemente non aveva mollato prima degli ultimi 200 metri. Una dimostrazione di forza impressionante, anche pensando a quel che sarà tra un paio di mesi sulle strade del Giro d'Italia.

Due italiani si sono inseriti nella fuga di giornata, insieme a Guillaume Martin (il meglio piazzato in classifica, a poco meno di tre minuti da Roglic), Richard Carapaz, Maxim Van Gils, Niklas Eg e Jefferson Alveiro Cepeda: il campione italiano Filippo Zana e Simone Petilli, con quest’ultimo a caccia di punti per la classifica dei gpm; obiettivo raggiunto dal corridore lombardo, transitato per primo sul Coll de Coubet, prima salita classificata di giornata, costretto ad arrendersi sulle prime rampe del Coll de la Creueta, categoria Especial. Qui la Soudal-QuickStep prendeva il controllo della situazione, alzando sensibilmente il ritmo e rosicchiando più di due minuti (sui quattro iniziali) al forte gruppo di testa. Gruppo in cui era costretto ad alzare bandiera bianca anche Zana, mentre perdeva le ruote del gruppo dei migliori la coppia Ineos Thomas-Bernal. Petilli riusciva comunque ad andare a punti, portandosi in testa alla classifica della montagna, anche perché Martin, poco prima di Van Gils e Carapaz, veniva definitivamente riassorbito dal gruppo a 10 km dal traguardo.

Troppo forte il passo della squadra di Evenepoel, fin troppo chiaramente in preparazione dell’attacco del campione del mondo. Attacco arrivato a 4 km e mezzo dall’arrivo, nell’ultimo tratto della salita di La Molina, prima del mangia e bevi finale. Una stilettata, a cui solo Roglic, non senza difficoltà, è riuscito a rispondere, rimanendo attaccato con le unghie e con i denti alla ruota di Remco. Lo sloveno non ha mai messo il muso davanti, nonostante le ripetute richieste di Evenepoel. Un segnale fin troppo evidente, che la strada avrebbe confermato di lì a poco: la superiorità di Remco, almeno oggi, era schiacciante. Senza perdere mai la calma, Evenepoel ha atteso gli ultimi 500 metri, di nuovo in salita, per alzare prima il ritmo e infilzare poi Roglic, costretto ad arrendersi a 200 metri dal traguardo. Una progressione impressionante, che certifica la crescita del fuoriclasse belga anche in questo fondamentale.

«Credo di aver dimostrato di essere veloce anch’io», ha dichiarato Evenepoel dopo l’arrivo. «L’avevo fatto anche il primo giorno, ma lì ero partito troppo indietro. Ho avuto gambe fantastiche per tutta la giornata, mi sono sentito sempre meglio. Ho avuto fiducia nella squadra, una fiducia ripagata dal gran lavoro che i miei compagni hanno fatto per rendere dura la corsa già dalla penultima salita, la più difficile. Peccato – ha scherzato Remco – per la maglia del miglior giovane che indossavo oggi: mi sarebbe piaciuto avere una foto di questa vittoria in maglia iridata!».

Il segnale lanciato da Evenepoel in ottica Giro d’Italia è fin troppo esplicito: il più forte, anche in salita, al momento è lui. Roglic può consolarsi con la consapevolezza di essere riuscito a contenere i danni, nonostante una condizione che, per le vicissitudini degli ultimi mesi, non può essere la migliore possibile, e con il liderato in classifica generale, conservato in virtù dei migliori piazzamenti. Dietro Evenepoel e Roglic, il vuoto: le fatiche di ieri hanno presentato il conto tanto a Ciccone, quanto ad Almeida. Gli altri, a partire da Landa, sono rimasti a guardare; solo Soler ha provato un attacco in discesa, rimbalzando dopo poche centinaia di metri. Nonostante tutto, l’abruzzese può dirsi soddisfatto: il terzo posto di tappa consolida quello in classifica generale, a 19” dal duo Remco-Primoz, ma con 25” di margine su Landa e Almeida, primi inseguitori ai piedi del podio.

Giornata più tranquilla, almeno sulla carta, quella di domani. I 188 km da Llivia a Sabadell sembrano disegnati per lasciare spazio agli attaccanti, con la salita di La Molina in apertura e un percorso vallonato fino al Coll de Lligabosses, prima dei 30 km di dolce discesa che porteranno al traguardo.

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