Jai Hindley, vincitore a sorpresa del Giro 2022. © RCS Sport
Quote Popolari

Giro d'Italia 2023 - Quote e pronostici

Panoramica sulle tantissime quote offerte dalle agenzie di scommesse per la Corsa Rosa numero 106. Evenepoel favorito, con Roglic a ruota e gli altri a debita distanza. Pedersen per la maglia ciclamino, Ineos per la classifica a squadre

Evenepoel contro Roglic. Remco contro Primoz. I bookmakers sposano il sentire comune e vedono nel campione del mondo e nel capitano della Jumbo-Visma i due grandi favoriti per la 106a edizione del Giro d’Italia, con ampio margine sui più immediati inseguitori. Al giovane belga, fresco di doppietta alla Liegi-Bastogne-Liegi, viene riconosciuto un piccolo, ma sostanziale vantaggio rispetto al più esperto sloveno. A pesare su questa valutazione possono essere portati diversi elementi: lo strapotere di Evenepoel in quasi tutte le corse a cui partecipa; la sua forza nelle prove a cronometro; la maglia rossa conquistata alla Vuelta, sconfiggendo – tra gli altri – Roglic; le gravi perdite in casa Jumbo-Visma, costretta a rinunciare a Kelderman (sostituito da Kuss), Gesink e Foss, tutti uomini utilissimi in salita e non solo, a cui si è aggiunto oggi Tratnik, sostituito da Gloag. A favore del partito sloveno non vanno però sottovalutati alcuni fattori. Alla Vuelta dello scorso anno, Roglic non arrivò al top della condizione, a causa della caduta di cui fu vittima al Tour e che lo ha convinto a sottoporsi a un’operazione alla spalla lo scorso ottobre, per stabilizzare l’articolazione; nonostante questo, dopo un’inizio difficile e un pesante ritardo – 48” – patito nei 31 km della cronometro di Alicante, Rogla salì di condizione, staccando Evenepoel tanto a Sierra de la Pandera, quanto a Sierra Nevada, prima di doversi ritirare a causa dell’evitabile caduta nella volata ristretta di Tomares. In questa stagione, Roglic ha sconfitto – con appena 6” di vantaggio – Evenepoel alla Volta a Catalunya, nonostante le fatiche accumulate una decina di giorni prima alla Tirreno Adriatico e infliggendogli, in particolare, una dura sconfitta nell’arrivo in salita di Lo Port, rispondendo senza apparenti difficoltà agli attacchi del campione del mondo e sfiancandolo nel durissimo sprint finale. Insomma, è giusto considerare Evenepoel il primo pretendente alla maglia rosa di Roma, visti anche i suoi miglioramenti su qualsiasi terreno, ma occhio a sottovalutare il caro vecchio Primoz.

Le quote di Bet365 per il vincitore del Giro d'Italia 2023

E attenzione a dare per sconfitti gli avversari! Che, però, i quotisti vedono staccatissimi dai primi due, nonostante la truppa di specialisti delle tre settimane sia tutt’altro che povera. A partire da Geraint Thomas, l’unico tra i partenti che può vantare un trionfo al Tour de France, oltre ad altri due piazzamenti sul podio (solo Roglic, Uran e Pinot, tra i corridori al via del Giro, sono arrivati tra i primi 3 della Grande Boucle). Gli anni migliori sono passati, non c’è dubbio, ma appena 10 mesi fa il gallese conquistava, alle spalle del duo alieno Vingegaard-Pogacar, il gradino più basso del podio degli Champs-Élysées, con sei minuti di vantaggio su Gaudu e Vlasov. Il rapporto di Thomas con la Corsa Rosa è a dir poco complicato, con l’ultima esperienza, nel 2020, conclusasi con la solita caduta, quando il corridore della Ineos pareva lanciatissimo – nonostante il Giro fosse appena iniziato – verso la vittoria finale; anche l’avvicinamento non ha rubato l’occhio, ma ormai abbiamo imparato a conoscere Geraint, che difficilmente non arriva in condizione agli appuntamenti importanti. Oltre a Thomas, la Ineos Grenadiers schiera al via dall’Abruzzo almeno altri tre corridori che possono tranquillamente puntare alla top ten: il primo è Tao Geoghegan Hart, unico corridore al via del Giro 2023 ad averne già conquistato uno in carriera (l’appena citata edizione 2020); dopo quel trionfo, il 28enne di Holloway si è un po’ perso, ma in questa prima metà di stagione è tornato su ottimi livelli, con una primavera ricca di piazzamenti e culminata con la vittoria al Tour of the Alps; è difficile immaginare una situazione in cui Tao possa avvantaggiarsi rispetto ai big two, ma un piazzamento sul podio è comunque alla sua portata; gli altri due granatieri da tenere d’occhio sono Pavel Sivakov (nono all’esordio al Giro d’Italia, quattro anni fa, e sedicesimo dodici mesi or sono) e Thymen Arensman, in particolare quest’ultimo per le doti di fondo e resistenza messe in mostra all’ultima Vuelta e non solo. Il 24enne olandese potrebbe rivelarsi un’importante arma tattica, con attacchi a medio-lunga gittata nella seconda metà di Giro, con un piazzamento nei dieci alla portata, viste anche la buona propensione per le prove a cronometro.

Alle spalle di Evenepoel, Roglic e Ineos, troviamo due coppie che probabilmente non possono coltivare sogni di vittoria, ma che vedono nel podio un obiettivo fattibile. La prima è quella UAE Emirates composta da Joao Almeida e Jay Vine: il portoghese è ormai un habitué del Giro, corsa nella quale, a partire dal debutto nel 2020, è sempre stato tra i protagonisti; è lecito attenderlo nella medesima veste anche quest’anno, per quanto il 25enne lusitano dia l’impressione di essere almeno un gradino sotto i principali avversari, tanto in salita quanto a cronometro; Vine ha iniziato alla grande la stagione, vincendo il Tour Down Under, salvo poi doversi fermare per un problema al ginocchio, ora risolto; la sua forma è un’incognita, ma l’australiano ha dimostrato di andare fortissimo, al livello dei migliori al mondo, in salita e di potersela cavare egregiamente anche a cronometro; partirà con l’intenzione di fare classifica, ma non è da escludere che i suoi obiettivi possano cambiare a Giro iniziato: tutto dipenderà dalle risposte che la strada darà all’australiano nei primi giorni di corsa. La seconda coppia è quella della Bora-Hansgrohe; la squadra tedesca, che l’anno scorso ha trionfato con Jai Hindley, ci riproverà quest’anno con Aleksander Vlasov in prima battuta e Lennard Kämna in seconda: il russo, reduce dalla miglior stagione in carriera, ha faticato in questo inizio di 2023 e non sembra nelle condizioni di poter ambire a molto più di un piazzamento in top5; il tedesco, vincitore di una tappa al Tour of the Alps e protagonista anche alla Tirreno Adriatico, si metterà per la prima volta alla prova sulle tre settimane: al netto delle difficoltà psicologiche che hanno complicato la sua carriera, il motore è di primissimo livello; Jungels, Aleotti, Konrad e Palzer rappresentano un solido cast di accompagnamento.

La lavagna di Bet365 per la classifica dei gpm del Giro d'Italia 2023

Le speranze italiane di podio sono tutte riposte in Damiano Caruso, cui la Bahrain-Victoriuos affiancherà altri due pretendenti a un piazzamento nei dieci come Jack Haig e Santiago Buitrago. Competitiva in salita anche la EF-Easypost, con Hugh Carthy e Rigoberto Uran a caccia di top ten e vittorie di tappa, insieme alla sorpresa primaverile Ben Healy e alla coppia ecuadoregna Caicedo-Cepeda. Al netto di qualche altro nome – Pozzovivo, Pinot, Paret-Paintre, Dunbar, Rubio, Barguil, Leknessund – spendibile per le prime dieci posizioni della classifica generale, a contendersi la classifica generale saranno questi corridori. E le altre classifiche? Per quella a punti, Mads Pedersen è il netto favorito, offerto dai bookmakers a quote inferiori alla pari, davanti a Matthews e Gaviria. Più aperto il pronostico nella classifica dei gpm: Pinot, Evenepoel, Roglic, Buitrago, Vine e Fortunato condividono il ruolo di favoriti, in un mercato che risentirà pesantemente dell’andamento della corsa e dell’eventuale uscita di classifica di qualche nome di primo piano. La favorita per il successo nella classifica a squadre è la Ineos Grenadiers; abbiamo già detto della forza e completezza della formazione britannica, che nelle lavagne dei book precede la UAE Emirates, la EF-Easypost e la Bahrain-Victoriuos.

Le quote per il vincitore della maglia ciclamino del Giro d'Italia 2023

Dopo tanto ciarlare, arrivamo ai tanto (?) attesi suggerimenti targati Cicloweb. Come scritto in precedenza, l’avversario più credibile della coppia Evenepoel-Roglic è rappresentato dalla Ineos Grenadiers, in particolare da Geraint Thomas; se il gallese riuscirà a passare più o meno indenne i primi nove giorni di corsa, un piazzamento sul podio potrebbe essere alla sua portata e la quota 5 proposta da Sisal per questa eventualità può acquisire tantissimo valore con il passare del tempo; accettabile anche una giocata sull’altro Ineos, Geoghegan Hart, a podio, pagata 4 volte la posta sempre da Sisal, che propone il piazzamento di Arensman nei dieci a 3.50. Sullo stesso bookmaker, da accedere Thomas in testa a testa con Vine a 1.75, stessa quota a cui viene proposta la EF-Easypost meglio piazzata, nella classifica a squadre, rispetto alla Bahrain-Victorious. Ancora su Sisal, il piazzamento di Carthy nei primi dieci paga due volte e mezzo la posta: non sono un grande fan dello scalatore britannico, ma a questa quota, visti i suoi precedenti nella Corsa Rosa e il suo buon inizio di stagione, non posso non provare questa quota. Altri due testa a testa interessanti hanno come protagonista (in negativo) McNulty, che mi pare tenuto troppo in considerazione dai quotisti: stessa quota – 1.72 – per vederlo piazzato peggio rispetto a Buitrago (Bet365) e Arensman (Snai) nella classifica dei giovani (e, quindi, nella generale). Interessanti, infine, le quote di UAE Emirates (5.50) e Bora-Hansgrohe (16), proposte da Eurobet per la classifica a squadre: Ineos è giustamente favorita, ma il bookmaker non ha ancora aggiornato le posizioni di rincalzo, in particolare quella della Bahrain-Victorious seconda favorita, dopo il forfait di Mäder.

La crisi infinita del ciclismo tedesco
Jumbo Sfiga. Out anche Jan Tratnik, lo sostituisce Thomas Gloag
Marco Francia
Nonostante tutto, il ciclismo è la mia unica passione.