Lauren Stephens vince la terza tappa ©Tour de Normandie
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Fuga vincente di Lauren Stephens al Normandie, Berteau si avvicina a Van Dijk

La statunitense stacca Alessia Vigilia ai -25 e vince in solitaria la tappa di Martinvast. La campionessa francese chiude seconda ed è a 1" dalla maglia gialla. Domani ultimo giorno

16.03.2024 22:34

Dopo l'attacco nel finale di Sandra Alonso nell'arrivo di ieri, anche oggi al Tour de Normandie va in porto un'azione solitaria, questa volta molto più a lungo raggio. Lauren Stephens vince la terza tappa con arrivo a Martinvast con un'azione di 39 chilometri, prima con Alessia Viglia e poi in solitaria, resistendo alla grande al rientro del gruppo, dove nel finale ci sono stati distacchi significativi per la classifica generale.

L'ex campionessa nazionale degli Stati Uniti e attuale campionessa panamericana, che da quest'anno corre con la Cynisca Cycling, aveva già vinto in modo molto simile la Clasica de Almería qualche settimana fa, attaccando da lontano per anticipare le favorite e vincendo una volata a due. Questa volta ha fatto tutto da sola nel finale, trovandosi perfettamente a suo agio in una giornata resa ancora più dura dalle condizioni meteo.

Tour de Normandie 2024, la cronaca della terza tappa

La prima fuga di giornata nasce solo dopo il primo dei due traguardi volanti, dove Riejanne Markus (Team Visma-Lease a Bike) guadagna 3" di abbuono e si avvicina alla maglia gialla di Ellen van Dijk (Lidl-Trek). Ci provano Maeghan Easler (DNA Pro Cycling) e Tamara Szalińska (MAT Atom Deweloper Wrocław), ma il loro tentativo dura pochi chilometri. Al secondo sprint intermedio prende altri tre secondi e arriva a soli 13" da Van Dijk, ma la corsa non esplode definitivamente fino alla successiva Côte de Bricquebec (1.6 km al 5.9%), a quarantacinque chilometri dal traguardo. 

Il gruppo si riduce sulla salita, ma l'attacco decisivo arriva pochi chilometri dopo: ai -39 ci provano Lauren Stephens (Cynisca Cycling) e Alessia Vigilia (FDJ-Suez), entrambe abbastanza lontane in classifica generale. Il gruppo dunque lascia fare, le due collaborano bene e arrivano ad avere quasi un minuto di vantaggio a trenta chilometri dal traguardo.

Vigilia ha trovato il momento giusto per anticipare e togliere pressione alla sua squadra, con Gladys Verhulst e Léa Curinier che possono risparmiarsi in questa fase in vista del finale. La ventiquattrenne italiana non riesce però a tenere il passo di Stephens nel circuito finale, in cui si ripete per due volte la Côte de Saint Gilles (2.4 km al 4.5%). Stephens riesce dunque ad andarsene da sola per gli ultimi venticinque chilometri, mantenendo un buon vantaggio sul gruppo fino allo scollinamento dell'ultima côte.

Berteau sfiora tappa e maglia

Dietro il gruppo viene a lungo controllato dalla Visma LAB, ma nel finale c'è spazio per diversi attacchi, mentre Stephens ha ormai un ampio margine che difenderà fino al traguardo. L'unica a rischiare di riprendere l'americana è stata la campionessa francese Victoire Berteau, che ha fatta la differenza sull'ultimo strappo e ha subito guadagnato un buon vantaggio sulle inseguitrici. Berteau non riesce a vincere la tappa, fermandosi a 7" da Stephens, e nemmeno a salire al comando della classifica generale, dove è a un solo secondo da Van Dijk, arrivata insieme a Markus nel gruppo principale a 41" dalla vincitrice.

Victoire Berteau sfiora la vittoria di tappa e il primo posto nella generale ©Team Cofidis-Mathilde L'Azou
Victoire Berteau sfiora la vittoria di tappa e il primo posto nella generale ©Team Cofidis-Mathilde L'Azou

Guadagna qualcosa nel finale anche Verhulst, che ora è sesta in classifica generale a 36" da Van Dijk, mentre Josie Nelson (Team dsm-firmenich PostNL) entra in top ten col quarto posto di tappa. Stephens sale al quarto posto ed è ancora in corsa per il successo finale, così come Thalita De Jong (Lotto Dstny) che guadagna 2" sul gruppo al traguardo, mentre Cristina Tonetti (Laboral Kutxa - Fundación Euskadi) chiude la tappa al quarto posto. Si deciderà tutto domani nell'ultima tappa con arrivo a Caen, con diversi strappi impegnativi nei primi cento chilometri su cui si può fare la differenza.

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