A luglio Louis Barré (25 anni) correrà il suo primo Tour de France © Intermarché-Wanty
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Calendario ad hoc, altura e bici da crono: Louis Barré prepara il debutto al Tour de France

Il 25enne di Nantes, neo acquisto della Intermarché, si è rivelato nel 2025 una delle note più liete della formazione belga. Il racconto dei suoi progressi al primo anno con il nuovo team

Louis Barré non è ancora riuscito a sbloccarsi tra i professionisti ma la sensazione, per quanto mostrato finora quest'anno, è che possa riuscirci presto. In una stagione 2025 che al momento avara di particolari soddisfazioni alla Intermarché-Wanty, vincitrice solamente in due occasioni, rispettivamente con Georg Zimmermann (generale del Giro d'Abruzzo) e Dion Smith (Volta NXT Classic), le prestazioni del 25enne transalpino sono una boccata d'ossigeno che fanno ben sperare per i suoi prossimi appuntamenti.

Barré sarà infatti al via del suo primo Tour de France il prossimo 5 luglio, e prima ancora sarà di scena al Giro dell'Appennino (24 giugno) e al campionato nazionale in linea domenica 29 giugno, che si disputerà su un percorso a lui potenzialmente congeniale.

Grande costanza di rendimento

Dopo le prime due stagioni e mezzo tra i grandi disputate con la maglia dell'Arkéa, il corridore classe 2000 ha scelto di sposare il progetto Intermarché per due stagioni. Osservando i risultati ottenuti nella prima metà di 2025, Barré ha fornito un'ottima continuità fin dalle prime gare stagionali. Per lui otto volte in Top 10 e svariati piazzamenti nei primi 20, inclusi due podi, l'ultimo dei quali al Delfinato, 3° nella terza tappa, doppiamente significativo essendo il primo della sua carriera in una corsa World-Tour.

Spicca inoltre una solida campagna delle Ardenne in primavera, cominciata con l'eccellente 6° posto all'Amstel Gold Race e proseguito con due Top 25, prima alla Freccia Vallone (24°) e poi alla Liegi-Bastogne-Liegi (25°). Tra Romandie e Dauphiné ha poi mostrato una crescita significativa in salita, difendendosi egregiamente in salite un po' più lunghe di quelle esplosive che si adattano alle sue caratteristiche da puncheur.

Louis Barré in azione al Criterium du Dauphiné 2025 © via X @IntermarcheW
Louis Barré in azione al Criterium du Dauphiné 2025 © via X @IntermarcheW

Il racconto dei suoi progressi

L'impressione è che il 25enne nativo di Nantes sia un corridore che soltanto adesso sta esplorando e ridefinendo davvero i suoi limiti, frutto anche di un'attenzione maggiore a tutti gli aspetti della preparazione sui quali ha avuto modo di lavorare da questa annata. Sul proprio sito la Intermarché-Wanty ha raccontato nel dettaglio i miglioramenti fatti da Barré, a cominciare dalla prima esperienza del ritiro in altura, un calendario personalizzato e i test aerodinamici su pista in inverno per migliorare la posizione a cronometro.

Il fattore più significativo dei miei progressi in questa stagione è senza dubbio il calendario di gare stabilito con la squadra - racconta l'atleta transalpino - che si adatta perfettamente al mio profilo. Intermarché-Wanty è stata l'unica squadra a propormi un programma chiaro e personalizzato, che comprendeva anche un primo Tour de France e una visione reale del mio futuro. Mi hanno dato subito fiducia, affidandomi un ruolo di leader nelle classiche più dure e di cacciatore di tappe nelle corse a tappe”.

Barré ha aggiunto: "Dopo una prima parte di stagione incentrata sulle classiche collinari, ho partecipato un ritiro in quota ad Andorra. È stata la prima volta che ho preparato una gara in altitudine, quindi ho affrontato il Delfinato senza la pressione di performare. Alla fine mi sono sentito bene e ho potuto partecipare alla lotta per la vittoria nella 3ª tappa. La mia top 10 nella classifica generale dopo la cronometro è stata una piacevole sorpresa. Mi è piaciuta anche la tappa di Combloux, con uno sforzo di 15-20 minuti sulla salita conclusiva, ideale per il mio profilo di corridore. Il giorno successivo, ho tenuto bene il passo sul Col de la Madeleine insieme ai favoriti, fino alla cima del successivo Col de la Croix de Fer. È stato un ottimo test, visto che non avevo mai corso in alta montagna".

Il classe 2000 ha anche spiegato l'attenzione alla nutrizione e il lavoro aerodinamico in pista: “Quest'inverno mi sono concentrato molto sull'alimentazione, con il contributo quotidiano della nostra dietologa sportiva Astrid Roekens. Inoltre, abbiamo trovato un equilibrio perfetto tra comfort e aerodinamica sulla bicicletta. La mia migliore prestazione a cronometro al Delfinato è il risultato degli investimenti fatti con la squadra in inverno a livello di materiali. Abbiamo condotto test aerodinamici molto meticolosi in pista e abbiamo anche sviluppato un manubrio personalizzato con Cube. Abbiamo anche effettuato diverse sessioni sulla bici da cronometro durante il nostro ritiro in altura. Durante la settimana del Critérium du Dauphiné - evidenzia infine Barré - mi sono spinto al massimo con il caldo, dove ogni tappa era ad alta intensità. Assieme al mio allenatore Frederik Veuchelen abbiamo pianificato un periodo di recupero e sessioni di allenamento al caldo sui rulli per estendere i benefici del nostro periodo in quota”.

La crescita di Barré rappresenta l'ennesimo prodotto da seguire del ciclismo francese, che soltanto la scorsa domenica 15 giugno, nel giorno del ritiro di Romain Bardet, ha visto trionfare nello stesso giorno il classe 2003 Lenny Martinez al Delfinato, il 2003 Romain Grégoire al Tour de Suisse e il 2004 Paul Magnier alla Elfstedenronde Brugge. 

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Michele Moretti
Cresciuto a pane e sport. Nato con l'amore per il basket, mi sono avvicinato al ciclismo grazie ai pomeriggi passati a guardarlo in tv con i miei nonni. Accumulatore seriale di statistiche sportive a tempo perso.