Kristoff deluso dall'esclusione al Tour de France: "Ho fatto abbastanza per meritare un posto"
Il ciclista della Uno-X Mobility sognava di prendere parte all'ultima "Grande Boucle" della carriera, ma non coronerà questo sogno
Alexander Kristoff non parteciperà al Tour de France 2025. La decisione è ufficiale, in quanto la sua squadra, la Uno-X Mobility, ha annunciato sui canali ufficiali il roster che si presenterà ai nastri di partenza del secondo Grande Giro della stagione.
Amarezza e delusione per l'atleta norvegese, che sognava di poter dire addio al mondo del ciclismo professionistico sulle strade francesi. Ecco quali sono state le sue parole in merito alla sua esclusione.
Kristoff, la delusione per la mancata partecipazione al prossimo Tour de France
A 37 anni, il norvegese ha deciso che questa sarà la sua ultima stagione come ciclista professionista. Il suo desiderio era quello di partecipare al Tour de France per l'ultima volta, una corsa che l'ha visto trionfare in ben quattro tappe: due volte nel 2014, una volta nel 2018 e una volta nel 2020.
Tuttavia, la Uno-X Mobility non ha voluto convocarlo per il prossimo Grande Giro. Una decisione che Kristoff non sembra aver gradito. All'emittente televisiva norvegese TV2, ha dichiarato: “A dire la verità me l'aspettavo. Non è un Tour molto favorevole ai velocisti quest’anno, e molte tappe sarebbero state molto difficili per me. Ha senso quindi includere corridori che possano rendere meglio in queste specifiche condizioni”.
Il velocista ha poi aggiunto, con l'amaro in bocca: “Penso comunque di aver fatto abbastanza per meritare un posto, ma è una squadra forte, con molti corridori talentuosi, quindi capisco che sia stata una decisione difficile”.
Le parole sui compagni di squadra
Kristoff nel corso del suo intervento a TV2 si è dimostrato un buon veterano per il suo team. Infatti, ha contribuito a tenere alto l'entusiasmo in vista del Tour de France, non alimentando dissapori: “Non è un segreto che io sia un po’ deluso. Allo stesso tempo, sono contento per i miei compagni di squadra. Stian Fredheim, per esempio, ha fatto molto bene quest’anno e ha compiuto grandi progressi, quindi penso che sia stato selezionato per fargli avere più fiducia in vista del futuro”.
Il classe 1987 ha poi chiuso assicurando che non ci sono state brutte discussioni con il dirigente Thor Hushovd, concludendo con queste parole: “Abbiamo avuto una conversazione pacifica. Non c’è rancore tra noi. Capisco il punto di vista dei dirigenti, ma è deludente non poter correre quello che sarebbe stato il mio ultimo Tour de France”.