
Al Giro Next Gen l'Italia si sblocca con Filippo Agostinacchio
Il corridore della Biesse-Carrera-Premac vince dalla fuga la sesta tappa e riporta l'Italia al successo dopo due anni. Secondo Alessandro Borgo, terzo Pietro Mattio
Due anni dopo Alessandro Romele, l'Italia torna ad avere un vincitore di tappa al Giro Next Gen. Filippo Agostinacchio si è imposto in solitaria sul traguardo di Acqui Terme, nella terza fuga consecutiva andata in porto nelle giornate di transizione tra i due arrivi in salita. Quella del classe 2003 è anche la prima vittoria di una squadra Continental che non sia development di una World Tour o Professional, visto che il vicecampione europeo under 23 di ciclocross corre nella Biesse-Carrera-Premac. Il maggiore (e sulla carta meno talentuoso) dei due fratelli si regala una giornata da incorniciare.
Giro Next Gen 2025, la cronaca della sesta tappa
Si replica sostanzialmente sulla stessa giornata di ieri, ma dopo la partenza da Ovada i primi 100 dei 154 chilometri totali non presentano particolari difficoltà altimetriche. Nel finale si affrotano i gpm di Cassinasco (4.6 km al 5.3%) e Sant'Ambrogio (4.5 km al 6%), due ostacoli da superareper chi vorrà arrivare alla volata di Acqui Terme.
Dopo circa quaranta chilometri si sgancia un gruppo abbastanza numeroso, alla ricerca dell'ennesima vittoria dalla fuga di questa edizione. All'attacco Ugo Fabries (UAE Team Emirates Gen Z), Lorenzo Nespoli (MBH Bank Ballan CSB), Antoine L'Hote (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team), Patrick Boje Frydkjær (Lidl-Trek Future Racing), Pietro Mattio (Team Visma Lease a Bike Development), Filippo Agostinacchio e Nicolò Arrighetti (Biesse-Carrera-Premac), Lars Vanden Heede (AG Insurance-Soudal Devo Team), Pierre-Henry Basset (XDS Astana Development Team), Jesse Kramer (Hagens Berman Jayco), Alessandro Borgo (Bahrain Victorious Development Team), Oliver Peace (Development Team Picnic PostNL), Gavin Hlady e Miguel Ángel Marín (EF Education-Aevolo), Adrien Boichis (Red Bull-BORA-hansgrohe Rookies) e Luca Bagnara (Team Technipes #inEmiliaRomagna). Basset è il più pericoloso in classifica generale, sedicesimo a 3'49" da Luke Tuckwell.

In gruppo controlla per un po' la Tudor Pro Cycling, ma con così tante squadre rappresentate davanti è molto difficile tenere la corsa controllata. Bagnara e Peace sono i primi a staccarsi dalla fuga sul gpm di Cassinasco, dove Nespoli è il più attivo nel fare l'andatura. Anche la Visma si mette al lavoro per qualche chilometro, ma con l'intenzione di tenere davanti Jørgen Nordhagen più che di chiudere su un gruppo in cui Mattio ha buone chance.
Una volta terminato il loro lavoro infatti il gruppo maglia rosa si apre, e i quattordici rimasti al comando arrivano con due minuti ai piedi della salita di Sant'Ambrogio. Agostinacchio prova a forzare per primo, ma a due chilometri dallo scollinamento viene ripreso prima da Nespoli e poi da Mattio, Borgo e L'Hote. Il francese prova a partire in contropiede e mette in difficoltà anche chi aveva attaccato per primo, che però rientra dopo il traguardo del gpm. Ci sono scintille anche tra i migliori, con uno scatto di Albert Withen Philipsen che però non va a buon fine.
Il gruppo di testa si ricompatta in discesa, mentre il plotone principale si è riportato a 1'20". Ai -13 è nuovamente Agostinacchio a provare a fare selezione, e questa volta nessuno riesce a seguirlo. Tra gli undici all'inseguimento non c'è accordo, e il classe 2003 può spingere e involarsi verso la vittoria.
Un incredulo Filippo Agostinacchio trionfa sul traguardo di Acqui Terme, con 24" sul gruppetto regolato allo sprint da Borgo, che a sua volta precede Mattio per la tripletta italiana. Il gruppo maglia rosa arriva a 1'49", con distacchi invariati e Tuckwell saldamente al comando. Il vero salto in avanti lo fa Basset, che entra tra i primi dieci della generale alla vigilia dell'arrivo in salita a Prato Nevoso, un altro snodo cruciale per definire chi sarà il vincitore finale.