Tour de France, 20a tappa: l'ultimo ballo
Chi sia il vincitore di questo Tour sembra ormai chiaro, ma niente è ufficiale fino al traguardo dei Campi Elisi; domani potrebbe attenderci una tappa comunque spettacolare, per molti motivi
Siamo alla frazione finale e definitiva di questo Tour, penultima solo perché seguita dalla tradizionale passerella parigina. Si tratta di una frazione breve ma intensissima sui Vosgi, che consente di attaccare quasi ovunque, offrendo pochissimo respiro. In 133.5 km si va da Belfort a Le Markstein accumulando un dislivello complessivo di 3500 metri. Dopo 10 km di fondovalle si sale subito al Ballon d'Alsace (11.5 km al 5.2%) che apre le danze. Al termine della discesa si entra in un tratto abbastanza semplice di 15 km, durante il quale si supera con un falsopiano il Col du Ménil; poi inizia la sequenza finale di salite: Col de la Croix de Moinats (un po' più dura dei dati ufficiali, 5.2 km al 7.3%, con numerosi passaggi in doppia cifra), Col de Grosse Pierre (3.2 km all'8%), Col de Grande Bosse (non segnalato; 4.5 km al 3.6%), Col de La Schlucht (4.3 km al 5.4%, con i primi 2.5 km al 7.5%), Petit Ballon (9.3 all'8.1%) e Col du Platzerwasel (7.1 km all'8.4%). Dall'ultimo GPM si arriva con altri due impegnativi strappi in località Le Breitfirst, da cui mancano poco più di 4 km divisi tra discesa e pianura; l'arrivo è posto in lieve ascesa.
Fari puntati su…
La classifica generale è quasi sicuramente chiusa per il 1° posto, ma decisamente aperta per quelle che seguono. Da un lato ci si aspetta la reazione di orgoglio di Tadej Pogačar (UAE Team Emirates), il quale comunque non è detto si sia ripreso fino in fondo dai malanni fisici, anche se oggi è stato avvistato a tentare di buttarsi nella fuga di nascosto. La tappa di oggi ha messo in mostra uno stato di grande fatica da parte di tutti, tant'è che il gruppo maglia gialla, nonostante tutto, era composto a malapena da una 70ina di unità sul traguardo, per non parlare dell'impressionante spezzettamento avvenuto dopo il primo GPM di 4a categoria. Questo significa che i 3'05" che racchiudono le posizioni dalla 3a alla 7a non sono poi molti e quasi sicuramente vedremo attaccare questi corridori fin dalle prime fasi per difendere/assaltare il podio, come in fondo è successo anche mercoledì verso Courchevel: stiamo parlando di Adam Yates (UAE Team Emirates), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Simon Yates (Team Jayco AlUla), Pello Bilbao (Bahrain - Victorious) e Jai Hindley (BORA-hansgrohe). In tutto questo non si può comunque dare per scontato che la maglia gialla Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) lasci carta bianca agli avversari: l'unica tappa vinta da lui in questo Tour è stata la cronometro ed è possibile che il danese ci tenga a prendersi il successo in una tappa di montagna.
E poi in fuga ci potrà entrare chiunque altro: Guillaume Martin (Cofidis), Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers), Thibaut Pinot (Groupama - FDJ), Mikel Landa e Wout Poels (Bahrain - Victorious), Michael Woods e Krists Neilands (Israel - Premier Tech), Julian Alaphilippe (Soudal - Quick Step) sono solo i nomi più banali e ricorrenti degli ultimi giorni. E non abbiamo ancora citato i due che si stanno lottando la maglia a pois: Giulio Ciccone (Lidl-Trek) dovrà difendere i suoi 88 punti dall'assai vicino Felix Gall ( AG2R Citroën Team), che ne ha ben 82; tra i due l'abruzzese ha dalla sua il fatto di aver condotto questo Tour senza lo stress della classifica generale che gli ha permesso di rifiatare nei finali di tappa una volta che sfiorivano le possibilità di ottenere un successo parziale. I due dovranno a loro volta stare attenti al possibile assalto di Vingegaard, che con i suoi 81 punti potrebbe prendersi la maglia se decidesse di giocarsi il successo di tappa.
Tour de France 2023, gli orari della ventesima tappa
La partenza ufficiale è prevista alle 13:45 e la tappa dovrebbe terminare tra le 17:00 e le 17:15. Sarà trasmessa in tv sia in chiaro su Rai 2 (dalle 14:45 alle 18:00), sia su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 13:00 alle 18:00).