Donne Élite

Elisa Longo Borghini, garanzia di spettacolo

27.02.2017 17:25

Il riepilogo delle prime due prove europee: vincenti Brand e D'Hoore, l'azzurra grande protagonista


Due gare, tante azioni spettacolari e cinque squadre che hanno potuto festeggiare un piazzamento sul podio: la stagione europea del ciclismo femminile non poteva aprirsi in modo migliore per gli appassionati che tanto attendevano le prime corse in Belgio dopo l'antipasto australiano del mese scorso. A tornare a casa con una vittoria sono state l'olandese Lucinda Brand e la belga Jolien D'Hoore mentre può godersi un'Elisa Longo Borghini già in ottima forma e che si candida al ruolo di favorita per le prime grandi classiche di stagione, a partire dalla Strade Bianche di sabato prossimo.

Lucinda Brand vince l'Omloop Het Nieuwsblad
La due giorni fiamminga che ha aperto il calendario europee è iniziata con la versione femminile dell'Omloop Het Nieuwsblad, un piccolo Giro delle Fiandre seppur con l'ultimo muro di giornata, il Molenberg, posto da 35 chilometri dal traguardo. La bagarre si è scatenata sul Paterberg circa a metà percorso ma più del pavé o della pendenza accentuata è stato il fango a far partire la fuga di Ellen Van Dijk ed Elisa Longo Borghini: l'olandese della Sunweb si è messa in testa a forzare l'andatura passando a bordo strada dove il fango rendeva difficoltoso il controllo del mezzo, l'azzurra della Wiggle ha sbandato ma è riuscita prontamente a ripartire, Amy Pieters e Chantal Blaak invece sono cadute e hanno finito per ostacolare tutte le altre atlete che stavano salendo da dietro.

Forse il piano originario non prevedeva di attaccare già in quel punto della corsa, ma Longo Borghini e Van Dijk si sono trovate davanti e hanno deciso di insistere nella loro azione arrivando ad avere quasi un minuto e mezzo di vantaggio sulle prime inseguitrici. Superato il Molenberg ed il lungo tratto in pavé della Paddestraat lo scenario tattico della corsa è cambiato e sulla coppia al comando si sono riportare prima Lucida Brand e Chantal Blaak, poi Annemiek Van Vleuten e Amanda Spratt. La piccola australiana, vincitrice del Santos Women's Team, era stremata e non è riuscita a giocare un ruolo nelle strategia della Orica-Scott, il Team Sunweb invece con Van Dijk e Brand è riuscita a giocarsi al meglio le sue carte: pur molto veloce, la Brand non ha voluto aspettare lo sprint ed a circa 4 chilometri dal traguardo ha fatto centro trovando l'attacco che l'ha lanciata verso la vittoria.

La festa olandese è stata completata da Chantal Blaak che a 15" ha vinto la volata per il secondo posto con Annemiek Van Vleuten terzo, Ellen Van Dijk quarta ed Elisa Longo Borghini puntualmente quinta su cinque visto che Amanda Spratt aveva perso contatto dal gruppetto ed ha tagliato il traguardo a 28". Il secondo gruppo è arrivato a 1'47": qui c'era anche la tricolore Elena Cecchini, ma la volata per il settimo posto è stata vinta da Jolien D'Hoore; da segnalare anche la prova della belga Lotte Kopecky che inizialmente aveva seguito le atlete che poi si erano riportate sulla testa, alla fine ha chiuso 11esima ma questa 21enne va tenuta d'occhio.

Omloop van het Hageland: Longo Borghini scatenata
Il giorno successivo è stata la volta dell'Omloop van het Hageland, una gara dal tracciato non impegnativo come quella precedente ma comunque estremamente esigente e snervante: pavé ce n'è poco, ma si corre sempre su stradine strette e tortuose che il tipico clima belga non contribuisce a rendere più agevoli. Il muro in pavé di Kerkstraat dopo 53 chilometri ha visto nascere il primo tentativo di fuga: la prima a muoversi è stata la spagnola Sheyla Gutiérrez (Cylance) a cui si sono accodate Ellen Van Dijk (Sunweb), Hannah Barnes (Canyon), Amy Pieters (Boels), Amanda Spratt (Orica), Janneke Ensing (Alé Cipollini) e la nostra Elisa Longo Borghini (Wiggle). Tanta la distanza al traguardo e troppa differenza tra alcune protagonista, e così l'azione è stata annullata dal gruppo dopo 17 chilometri.

Il finale era caratterizzato da quattro giri da 17.5 chilometri attorno a Tielt-Winge, ognuno con lo strappo in asfalto del Roeselberg. Sul penultimo passaggio in salita a 22 chilometri dal'arrivo si è mossa di nuovo Elisa Longo Borghini e ancora una volta con lei c'era l'olandese Ellen Van Dijk: la Boels-Dolmans non si è fatta sorprendere e ha messo davanti Chantal Blaak, ma la Sunweb era comunque in superiorità per la presenza in fuga della statunitense Coryn Rivera, ragazza talentuosa e che sarà da seguire con attenzione alla sua prima stagione piena in Europa. Le squadre che sono rimaste fuori da questo tentativo si sono date da fare e le quattro sono state ripresi ai meno 6 ai piedi dell'ultimo passaggio sul Roeselberg: qui, senza neanche il tempo di tirare il fianto, Elisa Longo Borghini è ripartita da sola.

Il bronzo olimpico di Rio non ha mai avuto più di 10" e solo un grande lavoro del blocco della Orica-Scott ha permesso al gruppo di raggiungerla quando ormai la corsa era dentro l'ultimo chilometro. La volata ha quindi premiato la belga Jolien D'Hoore, già prima nel 2015 e rimasta sempre ben coperta grazie all'operato della compagna di squadra Longo Borghini, di poco davanti all'australiana Chloe Hosking, una che quest'anno porterà spesso e volentieri sul podio la maglia dell'Alé Cipollini; chiude terza l'altra australiana Sarah Roy che ha festeggiato con un giorno di anticipo il compleanno e che ha fatto sì che la Orica-Scott fosse l'unica squadra a conquistare due podi in questo primo weekend di gare.

Adesso fari puntati sulla Strade Bianche di sabato
Mercoledì si correrà di nuovo in Belgio la semiclassica Le Samyn, ma tante atlete prenderanno già la direzione verso l'Italia dove sabato si aprirà la seconda edizione del Women's World Tour con la Strade Bianche. Queste prima gara ci hanno lasciato un'Elisa Longo Borghini in grande condizione e che quest'anno avrà anche un po' di concorrenza in meno all'interno della Wiggle High5 nelle gare dai profili più impegnativi: il tallone d'achille della volata resta, ma con le compagne a piena disposizione potrebbero comunque arrivare belle soddisfazione.

Però non bisogna certo commettere l'errore di sopravvalutare le indicazioni fornite da queste prime corse: la Boels-Dolmans ad esempio è apparsa decisamente meno dominante rispetto al 2016, ma in Belgio non ha schierano né la britannica Elizabeth Deignan, né la nuova arrivata Anna Van der Breggen e questo la dice lunga sulla profondità di organico che può vantare la squadra olandese. Tra le altre si è invece avuta la conferma che il rinnovato Team Sunweb potrebbe presto diventare una delle squadre riferimento del gruppo: la rosa si è rinforzata e anche in ottica futura ci sono ottima potenzialità.
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