Professionisti

I team 2018: UAE Team Emirates

15.01.2018 17:24

Grandi acquisti per il team di Saronni, che punta a diventare un riferimento assoluto. Aru alla conquista del Giro, Kristoff e Martin pronti a brillare. Senza dimenticare Costa e Ulissi


Se ci deve essere una regina del ciclomercato, quella è sicuramente la UAE Team Emirates, nata appena un anno fa dopo l’abbandono del ciclismo da parte della Lampre. La squadra, con una forte matrice italiana, si sta decisamente internazionalizzando e nei prossimi anni ambisce a diventare il punto di riferimento del mondo ciclistico. Gli ingaggi di Fabio Aru, Daniel Martin, Alexander Kristoff e della giovane promessa Alexandr Riabushenko assicurano risultati sia nelle corse a tappe che nelle classiche e sono la testimonianza della grande ambizione che caratterizza la compagine mediorientale.

ROSA
Anass Ait El Abdia (Mar, 1993), Fabio Aru (Ita, 1990), Darwin Atapuma (Col, 1988), Matteo Bono (Ita, 1983), Sven Erik Bystrøm (Nor, 1992), Simone Consonni (Ita, 1994), Valerio Conti (Ita, 1993), Alberto Rui Costa (Por, 1986), Kristijan Durasek (Cro, 1987), Roberto Ferrari (Ita, 1983), Filippo Ganna (Ita, 1996), Alexander Kristoff (Nor, 1987), Vegard Stake Laengen (Nor, 1989), Marco Marcato (Ita, 1984), Daniel Martin (Irl, 1986), Manuele Mori (Ita, 1980), Yousif Mirza (Uae, 1988), Przemyslaw Niemiec (Pol, 1980), Simone Petilli (Ita, 1993), Jan Polanc (Slo, 1992), Edward Ravasi (Ita, 1994), Alexandr Riabushenko (Blr, 1995), Rory Sutherland (Aus, 1982), Ben Swift (Gbr, 1987), Oliviero Troia (Ita, 1994), Diego Ulissi (Ita, 1989)

L'ANALISI

Fabio Aru


CORSE A TAPPE: Il reparto corse a tappe è passato da carente, con il solo Meintjes, ad essere completo e poter coprire tranquillamente i tre grandi giri. C’è grande curiosità per ciò che potrà fare Fabio Aru: l’ex leader dell’Astana non è più riuscito a salire sul podio di un grande giro dopo la vittoria alla Vuelta 2015 ed è chiamato a farlo quest’anno, anche per giustificare l’oneroso stipendio messo a disposizione dalla nuova squadra. Il sardo farà il suo ritorno al Giro d’Italia dopo due anni di assenza e proseguirà la stagione con la Vuelta a España. Per il Tour de France il leader sarà Daniel Martin, che sta dimostrando una crescita esponenziale nelle corse di tre settimane: il sesto posto all’ultima Grande Boucle avrebbe potuto essere migliore senza la caduta nella tappa di Chambéry, che gli è costata due piccole fratture alle vertebre. Per le corse di una settimana ci sarà anche l’ex iridato Alberto Rui Costa, che non ha nascosto di essere pronto a scarificarsi per i compagni qualora ce ne fosse bisogno. Darwin Atapuma, corridore un po’ anarchico, andrà in cerca delle vittorie di tappa, pur dovendo certamente coprire anche compiti di gregariato. I leader potranno contare sull’appoggio di uomini di esperienza come Przemyslaw Niemiec, Rory Sutherland, Vegard Stake Laengen e Kristijan Durasek, e di giovani rampanti quali Jan Polanc (11° al Giro 2017 e vincitore sull’Etna), Simone Petilli ed Edward Ravasi, secondo all’Avenir 2016 e proveniente da una stagione travagliata.

Ben Swift


VOLATE: Pur non essendo un velocista puro, sarà Alexander Kristoff il punto di riferimento degli sprint all’interno della UAE Team Emirates e non a caso correrà il Tour de France con questo ruolo. Il vice campione del mondo non ha bisogno di presentazioni e sarà un avversario ostico soprattutto nelle tappe e nelle corse più esigenti. Dopo sette anni al Team Sky, Ben Swift era passato alla UAE convinto di poter ottenere ottimi risultati ma così non è stato: il britannico, pur avendo spesso carta bianca, ha concluso la stagione senza vittorie e paradossalmente ha ottenuto il suo miglior risultato in una tappa di montagna al Delfinato. Ci si aspetta di più da lui ma la presenza di Kristoff sarà piuttosto ingombrante. Negli ultimi anni, Roberto Ferrari è stato utilizzato soprattutto come ultimo uomo, svolgendo al meglio il suo compito, ma nel 2017 ha dimostrato di poter ancora portare buoni piazzamenti come velocista anche al Giro d’Italia. In alcune occasioni, si cimenterà negli sprint di gruppo anche Simone Consonni, prediligendo però gli arrivi a ranghi ristretti.

Alexander Kristoff


PAVÉ: Dispiace dirlo, ma nel 2017, la UAE sulle pietre è stata poco più che una comparsa. Quest’anno la sinfonia dovrebbe cambiare notevolmente con l’arrivo di Alexander Kristoff, vincitore del Giro delle Fiandre 2015. Il norvegese assicura un rendimento costante sul pavè e la squadra lo supporterà in toto. In organico vi sono tre giovani italiani con importanti margini di crescita. Nella sua stagione di esordio Simone Consonni si è messo in mostra alla Tre Giorni di La Panne, dimostrando di avere qualità sulle pietre. Altra promessa è Filippo Ganna, vincitore della Roubaix Under 23 nel 2016: il piemontese ha sacrificato la campagna del pavé nella scorsa stagione per preparare i Mondiali su Pista, cosa che quest'anno non accadrà. Anche Oliviero Troia, dotato come Ganna di un fisico possente, si è dato subito da fare centrando la fuga al Fiandre e provando l’attacco nelle fasi iniziali della Roubaix. Il migliore della squadra lo scorso anno fu Marco Marcato, corridore di grande esperienza che risulterà senz’altro prezioso per Kristoff, al pari di Sven Erik Bystrøm, gregario di fiducia del leader.

Diego Ulissi


CLASSICHE: Oltre a curare la classifica generale del Tour de France, Daniel Martin si focalizzerà sulle classiche delle Ardenne, nelle quali ha sempre ben figurato e dove ha saputo vincere (a Liegi nel 2013). Al suo fianco ci sarà anche Diego Ulissi, il cui rendimento nelle prove primaverili deve necessariamente migliorare: la convincente vittoria nel Grand Prix de Montréal gli ha sicuramente dato una notevole dose di fiducia in più. La terza punta per la squadra emiratina sarà Alberto Rui Costa, già tre volte in top 10 alla Doyenne e desideroso di riscattare le non eccelse stagioni passate. Anche Valerio Conti ha dimostrato di cavarsela bene sui percorsi misti e potrà fare molto bene soprattutto nelle classiche italiane, aiutato da un ottimo spunto veloce. Infine, è prezioso l'innesto di Alexandr Riabushenko, uno dei migliori prospetti futuri per le classiche: il ventiduenne bielorusso ha infatti conquistato il titolo europeo under 23 nel 2016 e ha fatto incetta di vittorie e piazzamenti nelle corse italiane, chiudendo l’avventura nei dilettanti con la conquista del Piccolo Giro di Lombardia.
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