Professionisti

Tour du Haut Var, prima tappa a Hivert. Bagioli ottimo secondo

17.02.2018 17:31

La prima parte del dittico del Tour du Haut Var Matin si è disputata quest'oggi nel sud della Francia, per la precisione tra Le Cannet des Maures e Fayence. La fase iniziale dei 169.7 km in programma è stata caratterizzata dalla fuga a quattro nata poco dopo il km 20: a comporla lo spagnolo Fernando Barceló (Euskadi Basque Country-Murias), l'israeliano Omer Goldstein (Israel Cycling Academy), il francese Paul Ourselin (Direct Énergie) e il belga Franklin Six (WB Aqua Protect Veranclassic).

In una giornata caratterizzata dalla pioggia battente, il nipote d'arte Six (suo zio è il compianto Frank Vandenbroucke) è caduto in discesa a circa 80 km dal termine, riuscendo comunque a rientrare con un bello sforzo. Il gruppo, tirato da AG2R La Mondiale e Astana Pro Team, lavora senza grossi problemi e si porta a 1' ai meno 60 km.

Su uno strappettino a circa 50 km dal traguardo la fuga perde prima Goldstein e poi Six mentre, alle loro spalle, in cinque cercano l'evasione. Con Quentin Jauregui (AG2R La Mondiale), Truls Engen Korsaeth (Astana Pro Team), Christophe Laporte (Cofidis), Dimitri Peyskens (WB Aqua Protect Veranclassic) si muove anche Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), al debutto stagionale; tale drappello,  però, viene presto annullato dal gruppo principale.

Segue una fase piena di scatti e controscatti, che Jauregui che riprende e stacca Ourselin, riportandosi tutto solo su Barceló. Su di loro, a circa 35 km dal termine, rientrano anche Alex Kirsch (WB Aqua Protect Veranclassic) e Edoardo Zardini (Wilier Triestina-Selle Italia). L'ex crossista Jauregui si mostra scatenato, dato che distanzia i tre compagni di attacco e mantiene l'andatura una volta che Rudy Molard (Groupama-FDJ) e Luca Raggio (Wilier Triestina-Selle Italia) lo vanno a riprendere a circa 18 km dal termine. Il trio, però, alza bandiera bianca ai meno 12 km.

Ha esito negativo anche una mossa cercata ai meno 3 km dal trio Nippo composto da Nicola Bagioli, Hiroki Nishimura e Ivan Santaromita. Si giunge così alla salitella finale di Fayence con una trentina di elementi a darsi battaglia: a imporsi è l'esperto Jonathan Hivert. Il trentaduenne francese della Direct Énergie coglie la prima affermazione del 2018 superando in maniera netta la concorrenza, a cominciare da Nicola Bagioli: il valtellinese della Nippo Vini Fantini Europa Ovini conferma l'ottimo momento di forma mostrato al Trofeo Laigueglia quando giunse quarto.

Terzo posto per l'esperto Samuel Dumoulin (AG2R La Mondiale), arrivato davanti ai connazionali Quentin Pacher (Vital Concept Cycling Club) e Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale). Buon sesto posto per Marco Canola (Nippo-Vini Fantini-Europa Ovini), quindi settimo Rudy Molard (Groupama-FDJ), ottavo Andriy Grivko (Astana Pro Team), nono Matteo Busato (Wilier Triestina-Selle Italia) e decimo Dorian Godon (Cofidis). Domani la chiusura con la Vidauban-Flayosc di 188.8 km, con l'ultima asperità posta a circa 20 km dal traguardo.

Notizia di esempio
Kristoff si riprende il trono in Oman, a Lutsenko la generale