Professionisti

Schachmann assapora il gusto della vittoria

24.03.2018 18:20

Volta a Catalunya, accorciata causa neve la sesta tappa: il tedesco supera lo spagnolo Rubio, i ventagli non sorprendono nessun big. Domani finale a Barcellona


La domanda che esce spontanea è: «Ma quanti ne ha la Quick Step Floors?». Vincono con Viviani e Gaviria, chiaro. Vincono con Terpstra e Alaphilippe, ed è altrettanto cristallino. Se poi i tanti giovanissimi dello squadrone fiammingo iniziano a far man bassa in giro per l'Europa, per gli altri si fa buia. Oggi è stata la volta di un talentuoso tedesco, bravo sia sul passo che sui brevi strappetti, riuscito a coronare al meglio una delle poche giornate di libertà dell'anno.

Tappa accorciata, non partono Aru e Dempster
Avrebbe dovuto essere una tappa aperta ai velocisti ma mossa. E invece così non è stato perché, per la seconda volta in quattro giorni, gli organizzatori della Volta Ciclista a Catalunya sono stati costretti a modificare il tracciato previsto a causa della neve caduta copiosamente nel corso della notte. Niente partenza dunque da Vielha Val d'Aran, tagliata al pari dei successivi due gpm che riportavano la corsa verso sud.

L'opzione scelta è stata quella di scattare da La Pobla de Segur, per quello che avrebbe dovuto rappresentare il km 78 del percorso originario, e di mantenere poi il residuo sviluppo fino al traguardo di Torrefarera, raggiunto così dopo 117.1 km. Sotto la pioggia del primo pomeriggio catalano sono in 153 a prendere il via: mancano il già noto Fabio Aru (UAE Team Emirates), spostatosi a Barcellona per effettuare la risonanza magnetica per scongiurare problemi alla gamba sinistra, e l'australiano Zakkari Dempster (Israel Cycling Academy).

Rubio e Schachmann centrano la fuga, Gesbert e Vichot salgono in ammiraglia
Molti gli scatti già nelle prime fasi, con Andriy Grivko (Astana Pro Team) e Jérémy Maison (Team Fortuneo-Samsic) particolarmente attivi. Ma né l'ucraino né il francese riescono ad avvantaggiarsi; obiettivo invece centrato da Diego Rubio (Burgos BH) e Maximilian Schachmann (Quick Step Floors). Partiti attorno al km 15 i due ricevono luce verde dal plotone e accumulano 3' a inizio dell'unica asperità rimasta, il Port d'Ager. Allo scollinamento (km 48) è il tedesco che transita al comando, mentre il gruppo, trainato dalla Mitchelton Scott, viaggia a 2'50".

Mentre decidono di interrompere la propria avventura i francesi Elie Gesbert (Team Fortuneo-Samsic) e il finora invisibile Artur Vichot (Groupama-FDJ), il margine della coppia di testa aumenta nel corso della discesa, toccando i 3'20" a 50 km dal termine. Questo nonostante Schachmann sia palesemente preoccupato di evitare qualsivoglia pericolo, lui che al Tour de Pologne cadde in una giornata piovosa e si fratturò il calcagno.

Ventagli in gruppo: rimangono dietro Bonifazio e Visconti
Ai meno 30 km, quando il divario fra le due entità sfiora i 2'30", il cambio di scena. Dopo il centro abitato di Castellò de Farfaya la strada affronta un tratto con lunghi rettilinei non protetti da elementi naturali e battuti dal vento trasversale. Occasione ghiotta, han pensato soprattutto i Mitchelton Scott, che iniziano a menare il gruppo riuscendo nel loro intento. Davanti rimangono un'ottantina di elementi, compresi tutti gli uomini di classifica.

La settantina scarsa di assenti si divide in due drappelli, che riescono a ricongiungersi nel prosieguo ma che devono alzare bandiera bianca, dicendo addio a ogni speranza di rientro: giungeranno sul traguardo a 3'10" dal vincitore e fra di loro Niccolò Bonifazio e Giovanni Visconti della Bahrain Merida, Louis Meintjes del Team Dimension Data, il protagonista di ieri Jarlinson Pantano della Trek-Segafredo e Jan Hirt dell'Astana Pro Team, miglior piazzato in classifica con il ventesimo posto provvisorio.

I due di testa perdono poco, con Eolo a sospingerli verso il traguardo
Sfruttando il vento a favore e una collaborazione totale, Rubio e Schachmann proseguono nel loro incedere viaggiando vicini, e in alcuni tratti anche sopra, ai 50 km/h. Il gruppo, con soprattutto Bahrain Merida e Mitchelton Scott intente a lavorare, recupera, entrando ai meno 20 km con 1'15" di distacco; ma la prevista rimonta prepotente si arresta, dato che la barriera psicologica del 1' viene abbattuta ai meno 15 km e che ai meno 10 km il gap sia di 40".

La progressione si arresta sempre più perché il vento a favore dà una grossa mano a Rubio e Schachmann, bravissimi nel collaborare senza esitazioni e senza furbizie nei confronti del collega. 30 i secondi ai meno 5 km, che scendono di poco ai meno 2 km: lo spagnolo e il tedesco possono infatti approcciare i 2000 metri conclusivi con ancora 25" dalla loro, che diventano 20" una volta varcato l'arco dell'ultimo km.

Schachmann supera Rubio, Ferrari quinto. Domani finale a Barcellona
Si giunge così alla volata, con Diego Rubio in prima posizione e Maximilian Schachmann a ruota. E il tedesco sapientemente e nettamente si porta a casa la prima gioia della carriera, la diciannovesima in stagione per la sua Quick Step Floors, capace di raggiungere tale cifra con nove elementi diversi. Per Rubio, complimentato dal collega dopo il traguardo, prosegue l'astinenza dal successo tra gli élite, lui che è alla quinta stagione internazionale

Il gruppo, giunto a 18", è stato regolato senza eccessiva fatica da Sam Bennett (Bora Hansgrohe) su Matej Mohoric (Bahrain Merida) e Roberto Ferrari (UAE Team Emirates). Completano la top 10 Enrique Sanz (Euskadi Basqua Country-Murias), Egan Bernal (Team Sky), Danilo Wyss (BMC Racing Team), José Joaquín Rojas (Movistar Team) e Benoît Jarrier (Team Fortuneo-Samsic).

Classifica immutata, con Alejandro Valverde (Movistar Team) continua a vestire la maglia di leader con 16" su Bernal, 26" su Nairo Quintana e 48" su Pierre Latour. Alla conclusione manca solamente i 154.8 km di domani di Barcellona, con il Montjuïc a fare da decisore finale alla novantottesima edizione della sfida catalana.
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