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Obiettivi e programmi, il 2019 dei big

05.02.2019 16:32

Chi sarà al Giro d'Italia? E chi punterà sul Tour de France? Proviamo ad elencare i nomi di chi ambisce al podio e i rispettivi programmi di avvicinamento


C'è chi ha già corso, poco o addirittura tanto, e c'è chi rimarrà ancora ad allenarsi sino a fine mese. Il panorama degli uomini da corse a tappe è, come d'abitudine, quanto di eterogeneo ci possa essere: se i classicomani affrontano grossomodo un programma similare, non altrettanto si può dire per chi vuole salire sul podio del Giro d'Italia o del Tour de France. Vedere la disomogeneità di tutti i percorsi di avvicinamento al grande obiettivo è palese; con questo articolo proviamo a tenere traccia degli appuntamenti che vedranno impegnati i favoriti dei grandi giri.

Calendario ricco per Valverde prima del Giro
Partiamo da chi ha già iniziato: inevitabile dare la precedenza a chi, dopo un 2018 forse irripetibile, è già salito sul podio. Alejandro Valverde ha dato il là alla sua quindicesima annata alla corte di Unzué nella Challenge Mallorca; come d'abitudine, il murciano non attacca mai un dorsale tanto per far numero e il debutto è stato subito positivo con il quarto posto giovedì, il decimo venerdì e il terzo sabato. Già da domani sarà ancora in gara alla Volta Valenciana dove proverà a conquistare il successo finale, per la quarta volta in altrettante partecipazioni.

Dopo la logica presenza nella casalinga Vuelta a Murcia, Valverde sarà impegnato all'UAE Tour prima di dedicarsi alle classiche: ma prima del Trittico delle Ardenne, l'iridato di Innsbruck si cimenterà alla Strade Bianche, alla Milano-Sanremo e a ben tre prove sulle pietre, ossia la Kuurne-Bruxelles-Kuurne, la Dwars door Vlaanderen e la Ronde van Vlaanderen, inframezzando il tutto con la Volta a Catalunya. Senza dimenticare che l'obiettivo principale della stagione è il Giro d'Italia; per molti un calendario simile sarebbe impensabile, per fortuna che nel ciclismo attuale qualche barlume di poliedricità resiste ancora.

Landa e Quintana, approcci e obiettivi diversi all'orizzonte
Restano in casa Movistar, ben diverso l'approccio stagionale degli altri due capitani. La sfortuna si è ancora una volta accanita su Mikel Landa: quando mancavano una ventina di km al termine del Trofeo Ses Salines di giovedì, il basco è stato suo malgrado coinvolto in una caduta procurandosi la frattura della clavicola. Febbraio quindi lo trascorrerà lontano dalle corse, alle quali dovrebbe ripresentarsi in concomitanza con la Tirreno-Adriatico. Il cammino verso il picco previsto al Giro d'Italia passerà poi per l'Itzulia Basque Country e per il trittico delle Ardenne; non è però da escludere che, in corso d'opera, si possa assistere a qualche aggiunta per compensare il terreno perduto.

L'ex Euskaltel e Astana sarà poi al Tour de France, grande obiettivo di Nairo Quintana. Il colombiano ha iniziato con tranquillità la stagione alla Vuelta a San Juan, regalandosi per una volta il ruolo di specchietto per le allodole, permettendo al fidato Anacona di conquistare il successo. Già dalla prossima settimana, tuttavia, il ventottenne tornerà all'assalto nella sua Colombia 2.1; da qui il calendario rispecchierà a grandi linee il cammino della passata stagione, anticipando però il debutto in Europa alla Paris-Nice, ripetendosi un mese più tardi alla Iztulia Basque Country prima di una presenza al Trittico delle Ardenne. Lungo periodo di stacco e poi l'avvicinamento alla Grande Boucle dovrebbe avvenire ancora una volta sulle strade del Tour de Suisse.

In casa Sky si sfoglia la margherita: chi al Giro, chi al Tour, chi forse ad entrambi
La formazione dominante nei grandi giri delle ultime stagioni è, senza ombra di dubbio, il Team Sky, che si appresta all'ultimo atto della sua esistenza. Diversamente dai rivali spagnoli, nessuno dei "tre tenori" ha ancora debuttato; il primo a farlo sarà Geraint Thomas, che domani sarà al via della Volta Valenciana. Il gallese si ripeterà subito dopo all'abituale Volta ao Algarve, per poi ripetersi alla Tirreno-Adriatico. Nessuna classica sulle pietre per l'ex vincitore della Harelbeke, che invece sarà sulle Ardenne dopo aver gareggiato alla Itzulia Basque Country. Il grande dubbio riguarda la sua presenza al Giro d'Italia: il britannico non ancora confermato, ma da più parti stanno spingendo per una sua presenza prima del ritorno al Tour de France.

Fra chi tifa per questa ipotesi vi è Chris Froome, che sulla prova francese concentra tutte le attenzioni, con l'auspicio di entrare nel ristretto club dei cinque volti vincitori finali. La sua stagione inizierà la prossima settimana alla Colombia 2.1 prima di cambiare continente per l'UAE Tour. In marzo c'è la Volta a Catalunya, da capire se ad aprile sarà in gara da qualche parte; è già noto, invece, che a maggio sarà al via del Tour de Yorkshire, creando il giusto hype in vista della rassegna mondiale. L'avvicinamento alla Grande Boucle passerà, come per lui abituale, dal Critérium du Dauphiné.

Alla Colombia 2.1 sarà in gara anche Egan Bernal, che ha già gareggiato ai campionati nazionali mostrandosi, come giusto che sia, non al top della forma. Il talento ex Androni avrà l'onore di guidare il team (in attesa di una risposta da Thomas...) al Giro d'Italia, in un programma di avvicinamento che si preannuncia senza troppi scossoni: primo contatto con il Vecchio Continente alla Paris-Nice per poi proseguire alla Volta a Catalunya. L'antipasto della Corsa Rosa sarà al Tour of the Alps, dove avrà modo di testarsi senza eccessive pressioni.

Gli italiani puntano sul Giro: tanta Italia per Nibali, tanti allenamenti per Aru
Posticiperà il suo avvio stagionale Vincenzo Nibali: il messinese sarà al via a fine febbraio al UAE Tour per poi dedicarsi ad un calendario estremamente italiano. Fra Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo e Tour of the Alps c'è solo l'imbarazzo della scelta, senza escludere magari un suo coinvolgimento in altre corse (quale miglior promozione per il rinato Giro di Sicilia, ad esempio?. L'ultima gara prima del Giro d'Italia sarà quella Liège-Bastogne-Liège che ancora manca al suo ricco palmares: il nuovo percorso sicuramente gli si addice maggiormente rispetto a quello passato. Dopo l'assalto alla maglia rosa non è affatto finita, perché il capitano della Bahrain Merida si ripresenterà al Tour de France dopo l'infausto epilogo della passata annata.

L'altro grande nome del ciclismo italiano per le corse a tappe è ovviamente quello di Fabio Aru: dopo il disastroso 2018, il sardo ha iniziato nel modo giusto la nuova annata con un ottavo e un quindicesimo posto nelle due prove della Challenge Mallorca a cui ha preso parte. Ancor più che gli altri grossi calibri della specialità, il capitano della UAE Team Emirates affronterà un calendario molto soft: prima del Giro d'Italia, suo obiettivo stagionale, dovrebbe infatti presentarsi al via di sole due gare, ossia la Volta ao Algarve e la Volta a Catalunya, dedicandosi per il resto a lunghi ritiri in altura anche negli Stati Uniti. Solo la strada dirà se questa sarà la scelta corretta.

Qui la Mitchelton: gli Yates si dividono gli obiettivi, con l'incognita Chaves
Sono ancora tutti a riposo i tre alfieri della Mitchelton-Scott: due di loro, tuttavia, debutteranno già domani alla Volta Valenciana. Dopo un anno estremamente complicato, Esteban Chaves prova a risalire la china con un avvio senza troppe pressioni né appuntamenti; dopo la Vuelta a Andalucía e la Paris-Nice, la dirigenza del team australiano verificherà la situazione che si sarà venuta a creare per capire come proseguire. Teoricamente l'obiettivo è il Giro d'Italia, ma darlo come certo partente appare prematuro.

La Corsa Rosa è, invece, il traguardo a cui mira Simon Yates: dopo l'eccellente esibizione dell'anno passato, il vincitore della Vuelta a España punta a conquistare quel Trofeo Senza Fine sfuggitogli solamente nel finesettimana conclusivo. Il britannico non dovrebbe prendere parte a molte corse prima del grande appuntamento: dopo la Vuelta a Andalucía, al momento la sua presenza è prevista solamente alla Paris-Nice e alla Volta a Catalunya. Probabile, tuttavia, che almeno una corsa venga aggiunta nel programma.

Il gemello Adam, invece, sarà nuovamente il capitano della squadra per al Tour de France. Dopo l'esordio domani nella costa valenciana, il ventiseienne sarà allineato con il consanguineo alla Vuelta a Andalucía e alla Volta a Catalunya, con le strade che si separeranno nel mentre data la sua presenza alla Tirreno-Adriatico. Diversamente da Simon, Adam gareggerà nelle classiche delle Ardenne prima di preparare la Grande Boucle al Critérium du Dauphiné.

Roglic al Giro, Kruijswijk al Tour: poche corse e tante ambizioni
Cominceranno con più calma rispetti ai rivali i due leader del Team Jumbo-Visma. Primoz Roglic, stando alle informazioni emerse dal team giallonero, verrà schierato solamente in (poche) corse a tappe a cominciare dal UAE Tour di fine febbraio. La Tirreno-Adriatico è prevista nel menu, così come un lunghissimo periodo di ritiro in altura prima della verifica del lavoro svolto al Tour de Romandie, lui che sarà al via del Giro d'Italia con ambizioni di vittoria.

Un calendario leggero è al momento programmato anche per Steven Kruijswijk, che punterà tutto sul Tour de France in cui sarà il leader unico per la classifica. Il neerlandese dovrebbe vedersi una volta al mese: a febbraio debutto alla Vuelta a Andalucía, a marzo esibizione alla Volta a Catalunya, a fine aprile presenza al Tour de Romandie, con il Critérium du Dauphiné come anticipo della Grande Boucle. Tuttavia pare probabile che il nativo di Neeunen possa aggiungere qualche gara all'elenco, come accaduto in passato.

Gli altri "girini": da Dumoulin a López, da Jungels a Zakarin
Tra chi "assalterà" il Giro d'Italia, il nome più atteso è quello di Tom Dumoulin: il vincitore dell'edizione 2017 avrà un avvicinamento morbido all'appuntamento, anche in ragione della successiva presenza al Tour. Il neerlandese comincerà con il UAE Tour prima di saggiare le strade italiane alla Tirreno-Adriatico e alla Milano-Sanremo; aprile dovrebbe essere dedicato agli allenamenti, con una sola gara, ossia la Liège-Bastogne-Liège, al momento prevista nel calendario.

Ben più sostanzioso, invece, il programma di Miguel Ángel López che, dopo aver preso parte ai Campionati nazionali a cronometro e in linea, disputerà in patria anche la Colombia 2.1. Il talento dell'Astana Pro Team gareggerà in Europa sia alla Paris-Nice che alla Volta a Catalunya. Estremamente particolare l'avvicinamento al Giro, con un doppio appuntamento inedito rispetto ai rivali: il colombiano, infatti, dovrebbe presentarsi sia al Tour of the Alps che al seguente Tour de Romandie.

Il più rivoluzionario di tutti è, senza la minima ombra di dubbio, Bob Jungels che si dividerà quasi equamente fra corse a tappe e... pavé. Ebbene sì: dopo il debutto alla Colombia 2.1 e la presenza alla Paris-Nice, il lussemburghese dovrebbe prendere parte a ben cinque classiche sulle pietre. Omloop Het Nieuwsblad, Kuurne-Bruxelles-Kuurne, Driedaagse Brugge-De Panne, Dwars door Vlaanderen e anche Ronde van Vlaanderen dovrebbero far parte del suo calendario. Il tentativo di difesa del titolo alla Liège-Bastogne-Liège rappresenterà l'ultima uscita prima della Corsa Rosa.

Archiviato un 2018 insufficiente, Ilnur Zakarin è pronto a tornare al Giro d'Italia carico di ambizioni. Come l'anno scorso, tuttavia, il russo dovrebbe disputare un programma poco denso di gare nei primi mesi: dopo la partecipazione a due appuntamenti della Challenge Mallorca, il leader del Team Katusha Alpecin sarà di scena al UAE Tour, alla Paris-Nice e alla Volta Catalunya, arrivando così alla Rosa Rosa con tre prove a tappe sulle gambe; nel 2017, quando sfiorò il podio finale, le corse di una settimana in cui si era disimpegnato erano cinque.

I touristi: da Bardet a Pinot, da Mas a Porte
La lunga, ormai quasi eterna, rincorsa alla vittoria del Tour de France accomuna le due maggiori realtà del ciclismo transalpino per le corse a tappe. Diversamente dalla maggior parte dei colleghi, tuttavia, sia uno che l'altro si faranno vedere a più riprese prima di tentare l'assalto alla corsa di casa. Due brevi corse a tappe, ossia il Tour de la Provence e il Tour de Haut Var, permetteranno a Thibaut Pinot di prendere il giusto ritmo di gara. La sua amata Italia lo vedrà gareggiare in rapida sequenza al GP Larciano e alla Tirreno-Adriatico mentre l'appuntamento con la Volta a Catalunya chiude il mese di marzo. Dovrebbero trascorrere quasi due mesi senza corse prima di vederlo al via tra le strade locali al Tour de l'Ain, a cui farà seguito il Critérium du Dauphiné.

Romain Bardet avrà un avvio tranquillo con una doppia due giorni casalinga: prima il Tour de Haut Var, poi l'accoppiata Classic de l'Ardèche e Drôme Classic come prodromi alla Paris-Nice. Non affatto comune neppure la scelta di essere alla Milano-Sanremo e, due giorni più tardi, partecipare alla Volta a Catalunya. La Liège-Bastogne-Liège dovrebbe essere l'unica classica vallonata a cui sarà iscritto, prima di un lungo ritiro in altura e del Critérium du Dauphiné come test finale.

Dopo la sorprendente stagione passata, Enric Mas ha raggiunto un nuovo status: da promessa a realtà nelle corse a tappe a neppure ventiquattro anni. Lo spagnolo vivrà il suo primo Tour de France, nel quale non sarà comunque chiamato a recitare un ruolo da protagonista quanto piuttosto quello di apprendista in vista del prossimo futuro. Il suo 2019 comincerà in Portogallo alla Volta ao Algarve e proseguirà nella Penisola Iberica prima alla Volta a Catalunya, poi alla Itzulia Basque Country. Dovrebbe prendere parte alle classiche delle Ardenne prima di dedicarsi a lunghi allenamenti in vista della Grande Boucle, con il Tour de Suisse come cartina di tornasole per capire lo stato di forma.

Ha già corso parecchio, infine, Richie Porte. L'australiano ha preso parte a tutte le tre gare disputate in patria, vale a dire il Tour Down Under, la Cadel Evans Great Ocean Road Race e l'Herald Sun Tour. Il suo probabile proseguimento di stagione in vista del Tour de France è decisamente inconsueto: nel giro di tre settimane, fra febbraio e marzo, prenderà il via al UAE Tour e alla Paris-Nice. Da lì dovrebbe tornare in corsa 90 giorni più tardi, al Critérium du Dauphiné: vorrebbe dire presentarsi a inizio luglio con 27 giorni di gara sulle spalle, in netto calo rispetto ai 36 del 2018.
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