Professionisti

Si alza il vento? È l'ora del campione belga

12.09.2020 16:12

Volata da manuale di Tim Merlier, al suo primo successo nel World Tour nella tappa della Tirreno-Adriatico di Senigallia. Battuto Ackermann


Poco più di un anno fa sorprese tutti con la volata che lo rese campione belga: da allora colui che fino a quel momento era "semplicemente" uno dei crossisti più noti del ristretto circo invernale si è trasformato in uno dei più importanti outsider delle volate, e grazie alla crescente partecipazione della Alpecin-Fenix alle corse più importanti si sta rivelando anche qualcosa di più, considerando che nel giro di 15 giorni si è conquistato il successo di una importante classica come la Bruxelles Cycling Classic ed una tappa alla Tirreno-Adriatico, che si caratterizza anche come il suo primo successo World Tour, giustificando il superamento nelle gerarchie delle volate di un campione indiscusso come Mathieu van der Poel. Stiamo parlando di Tim Merlier, che a 28 anni si sta praticamente reinventando una carriera.

L'interlocutoria Castelfidardo-Senigallia di 175 km vede realizzarsi la fuga nelle primissime battute, con protagonisti Axel Domont (AG2R La Mondiale), Vejko Stojnic (Vini Zabù-KTM), Simon Pellaud e Josip Rumac (Androni Giocattoli-Sidermec), Carl Frederik Hagen (Lotto Soudal) - inizialmente c'era anche Fabio Mazzucco della Bardiani CSF Faizanè, staccatosi quasi subito.

L'azione però non prende il largo, con i cinque che escono dalla sezione collinare del percorso, i primi 90 km, con 3' di margine. Bora-Hansgrohe e UAE Team Emirates, rispettivamente formazioni dei favoriti Ackermann e Gaviria, sono le squadre che si preoccupano di tenere sotto controllo la fuga e colmare il gap, una volta entrati nel circuito finale di Senigallia, da ripetere 5 volte.  Quando il gruppo si avvicina (con gli uomini di Israel, Deceuninck e Alpecin-Fenix che si affacciano davanti) la fatica si fa sentire, con Simon Pellaud ai -30 che si stacca dalla fuga per crampi: tutti gli altri vengono ripresi nel corso dell'ultimo giro, con Hagen che è l'ultimo ad essere assorbito a 13 km dall'arrivo.

La volata comincia a essere preparata sin dai meno 7 km, quando dopo l'ultima curva si accede al lungomare di Senigallia, affrontato in direzione contraria al vento (in una situazione moderatamente rischiosa, con la sede sinistra non delimitata e aperta a diversi ostacoli). La volata viene preparata in qualche modo dall'Israel Start-Up Nation, ma sono gli Uae Team Emirates a prendersi gli ultimi metri con Richeze che lancia Fernando Gaviria. In tutto questo è bravissimo Tim Merlier a risalire, scortato da Mathieu Van Der Poel, restando sempre protetto fino ai 200 metri finali, quando esce più forte di tutti precedendo nell'ordine Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), Magnus Cort (EF Pro Cycling),  Gaviria, Mike Teunissen (Team Jumbo-Visma). Sesto posto per Davide Ballerini (Deceuninck-Quick Step), seguito da Lorrenzo Manzin (Total Direct Energie), Piet Allegaert (Cofidis), Iván García Cortina (Bahrain McLaren) ed Alex Aranburu (Astana Pro Team).

Nulla cambia in classifica generale, con Simon Yates (Mitchelton-Scott) saldamente leader che domani sarà chiamato a confermarsi nell'ultima tappa in linea, la nervosa Pieve Torina-Loreto di 181 km, prima della classica conclusione lunedì con la cronometro di San Benedetto del Tronto.
Notizia di esempio
Turul Romaniei, nuovo successo per Eduard Grosu. Settimo Simone Sanò