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Il covid è fatale per Aldo Moser: scomparso il più anziano della stirpe trentina

02.12.2020 16:06

Il fratello maggiore, il capostipite della stirpe, il primo di un'incredibile epopea ciclistica: Aldo Moser. L'anziano fratello di Enzo, Diego e Francesco, e zio di Moreno e Ignazio, è morto oggi all'età di 86 anni. Nato a Giovo (in Trentino, ovviamente) nel 1934, professionista dal 1954 al 1974, fece in tempo nella sua lunga carriera a condividere il gruppo con l'ultimo Gino Bartali (che si ritirò proprio a fine '54) e a tenere a battesimo il fratellino Checco nel primo anno da pro' di quello che sarebbe diventato il più titolato della famiglia, il 1973, in maglia Filotex. In mezzo, tante corse, poche vittorie in particolare tra le semiclassiche italiane (una Coppa Agostoni, una Coppa Bernocchi, un GP di Prato, due Trofei Baracchi in coppia con Ercole Baldini e, come highlights oltreconfine, un GP des Nations a cronometro davanti a Roger Rivière. Qualche piazzamento tra Sanremo (decimo nel '58, 11esimo nel '72) e al Lombardia (tre top ten tra il '54 e il '63, miglior risultato il settimo posto del 1954, alla prima partecipazione), e una sola Liegi disputata nel '58.

Ma era al Giro che Aldo Moser dava il meglio di sé, risultando uno dei protagonisti più presenti e longevi della corsa rosa: 16 le partecipazioni, miglior piazzamento il quinto posto nel 1956 (con due tappe in maglia rosa), ma ancora nel 1969, già 35enne, strappava un notevole settimo posto. Di contro, Moser senior non partecipò mai al Tour de France, mentre prese il via a quattro Vuelte negli anni '60. Quattro anche le maglie azzurre, a Frascati 1955 (miglior risultato: 17esimo), Waregem 1957, Reims 1958 e Mendrisio 1971.

Al di là dei risultati, Aldo Moser rappresentò uno straordinario trait d'union tra l'epoca mitologica di Fausto Coppi, con cui più volte incrociò le ruote sin dagli esordi in maglia Torpado, a quella di Eddy Merckx che lui visse in pieno fino all'addio al ciclismo pedalato, dopo l'ultima stagione in maglia Filotex nel 1973 (nel '74 fu tesserato con la Furzi ma non corse mai, ritirandosi a marzo). E nell'epoca d'oro dei tanti protagonisti del pedale italiano degli anni '60, nella schiera dei Gimondi, degli Adorni, dei Motta (per citare i giovani allora più in vista), la figura di Moser si stagliava come quella di uno dei più solidi professionisti del gruppo.

Stando a quanto trapela, la causa della morte di Aldo Moser sarebbe il covid-19.

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