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Agente 007 - GVK, licenza di vincere

01.03.2017 17:53

Lasciata l'ingombrante Quick Step, Van Keirsbulck domina e fa suo Le Samyn. Sotto il diluvio battuto il lussemburghese Kirsch


Il suo talento non si è mai discusso, diversamente dalla sagacia tattica e dalla concentrazione su e giù dalla sella. Dopo sei stagioni nella squadra faro delle pietre Guillaume Van Keirsbulck ha preferito fare le valigie, scendendo di un gradino e andando ad occupare il ruolo di capitano in seno alla più che competitiva Wanty-Groupe Gobert. Il risultato per ora è dalla sua, con la quinta vittoria della carriera (il digiuno durava dalla settima frazione dell'Eneco Tour 2014) conquistata sul terreno amico. Missione compiuta, dunque, per il ventiseienne grande appassionato della saga di James Bond.

Van Melsen primo ad attaccare, si forma la fuga a cinque
La quarantottesima edizione de Le Samyn è partita alle 12.25 da Quaregnon, piccolo comune vallone ai confini con la Francia. Sono 202.2 i km, di cui la metà in un circuito da ripetere per quattro volte, da affrontare per gli atleti al via. Dopo qualche tentativo nelle battute iniziali l'azione che caratterizza la giornata si forma attorno al km 12: ad allungare ci pensa il belga Kevin Van Melsen (Wanty-Groupe Gobert), uno abituato a prendere il vento in faccia.

Al suo inseguimento si lanciano il francese Erwann Corbel (Fortuneo-Vital Concept) e i belgi Ludwig De Winter (WB Veranclassic Aqua Protect) e Kenneth Van Rooy (Sport Vlaanderen-Baloise) i quali transitano al cartello dei 20 km con 20" di ritardo dal battistrada, mentre il gruppo insegue a 40". Un quinto elemento, ossia il belga Joeri Stallaert (Cibel-Cebon), va in caccia, riuscendo a riaccodarsi al terzetto prima e al battistrada poi, passando l'ora di gara con 3' di margine sul plotone, gap che si mantiene anche al km 60.

Il gruppo si avvicina, Corbel e Van Melsen allungano
Tra gli elementi di testa meritano un approfondimento in due: il francese Corbel terminò quarto l'edizione 2014 della prova dietro a Vantomme, Tsatevich e Bouhanni in quella che fu l'ultima stagione tra i professionisti, prima di ritornarvi a partire dallo scorso 1 gennaio. Il belga Van Rooy, promosso tra gli élite nel 2016, ha dovuto concludere la prima stagione tra i pro' a metà aprile a causa un virus allo stomaco che gli provocava continue febbri alte, impedendogli di pedalare senza ammalarsi.

Il ritardo del plotone scende: al km 65 il distacco è di 2'20", passando a 1'30" al km 75 e a 1' al km 85. A metà gara, ossia all'ingresso nel circuito da ripetere in quattro occasioni, il gap del gruppo, trainato soprattutto dai Lotto Soudal, è diminuito fino a 57". La situazione particolarmente negativa al destino della fuga fa in modo che i cinque inizino già a darsi battaglia: a risultare vincitori sono Corbel e Van Melsen, che prendono una manciata di secondi di vantaggio sui tre avversari, con il gruppo sempre più vicino.

Fuga ripresa, ci prova Devenyns
Mentre inizia a piovere copiosamente, ripetendo quanto accaduto in loco nei giorni scorsi, Van Melsen si sbarazza anche di Corbel e cerca l'azione solitaria, venendo però riassorbito dalla prima parte del gruppo ai meno 80 km, annullando così tutti i fuggitivi. Provano ad involarsi il belga Dries Devenyns (Quick Step Floors) e il francese Benoît Jarrier (Fortuneo-Vital Concept), raggiunti dopo qualche km da Frederik Frison (Lotto Soudal): il neocompostosi terzetto possiede però solamente 5" sui primi inseguitori.

Su di loro rientrano altri prima in cinque, vale a dire Loïc Chetout (Cofidis, Solutions Crédits), Amund Grøndahl Jansen (Team Lotto NL-Jumbo) Kévyn Ista (WB Veranclassic Aqua Protect), Alex Kirsch (WB Veranclassic Aqua Protect) e Boris Vallée (Fortuneo-Vital Concept), e poi altri elementi che portano a riformarsi un gruppo di una ventina di unità ai meno 60 km.

Gli attacchi si susseguono senza sosta
Subito dopo sono in cinque ad avvantaggiarsi: quattro belgi, ossia Roy Jans (WB Veranclassic Aqua Protect), Guillaume Van Keirsbulck (Wanty-Groupe Gobert), Kenneth Vanbilsen (Cofidis, Solutions Crédits) e Maarten Wynants (Team Lotto NL-Jumbo), a cui si somma l'olandese Jesper Asselman (Roompot-Nederlandse Loterij) che ai meno 55 km transitano con una quindicina scarsi di secondi sul gruppo dove gli Quick Step Floors iniziano a lavorare.

Al passaggio sotto l'arrivo ai meno 50 km i cinque battistrada transitano con 16" di margine su un gruppetto di una trentina di elementi, sempre trainati dalla compagine di Patrick Lefevere, che vanno a riprenderli giusto un km più tardi. L'anarchia tattica prosegue, con ulteriori scatti a susseguirsi: quello che dura un attimo di più (si parla comunque di 1000 metro o poco più) vede protagonisti Charlie Arimont (AGO-Aqua Service), Jérôme Cousin (Cofidis, Solutions Crédits) e Iljo Keisse (Quick Step Floors).

Dieci in testa, Van Lerberghe prova senza esito a rientrare
Una situazione più ordinata si forma sul tratto della Rue du Vert Pignon, con una decina di elementi a comporre il gruppetto di testa: oltre ai già citati Arimont, Cousin, Keisse, Kirsch, Van Keirsbulck e Wynants sono presenti Jasper De Buyst (Lotto Soudal), Arnaud Gérard (Fortuneo-Vital Concept), Olivier Pardini (WB Veranclassic Aqua Protect) e Tosh Van der Sande (Lotto Soudal). Costoro passano ai meno 40 km con una ventina di secondi, tirati dalla Sport Vlaanderen-Baloise rimasti fuori dall'azione.

Nella parte terminale della Côte de la Roquette dal gruppo evade Bert Van Lerberghe (Sport Vlaanderen-Baloise), che prova a rientrare sulla testa nel successivo tratto del Chemin de Wiheries, finendo però per incocciare con il bordostrada e dovendosi arrestare. Davanti accelera Van Keirsbulck, venendo raggiunto solo da alcuni degli altri, giunti alla spicciolata: il loro incedere fa in modo che il margine salga ai meno 35 km a 35".

Il gruppo si riavvicina, in tre allungano
Ai meno 30 km la situazione vede De Buyst, Keisse, Kirsch, Pardini, Van der Sande, Van Keirsbulck e Wynants davanti con 27" sul gruppo. Con la perdita di contatto di Cousin, la Cofidis, Solutions Crédits si era mossa con Florian Sénéchal, terzo nel 2016, il quale però si rialza aspettando il resto della compagnia e sfruttando il lavoro dei compagni sui 500 metri sull'infido pavé di Rue de Belle Vue, che provoca il formarsi di un nuovo gruppetto di una decina di elementi all'inseguimento dei battistrada.

Nell'ultimo passaggio sotto il traguardo i sette di testa transitano con 16" su un drappello di undici elementi, con due Cofidis a lavorare a fondo, e con 25" su quello che rimane del gruppo principale, che riprende il plotoncino a bagnomaria poco più tardi. Il gruppo principale si fa sempre più vicino sulla testa della corsa e, per evitare il ricongiungimento, Kirsch riaccelera, venendo accompagnato da Van der Sande e Van Keirsbulck, mente gli altri quattro si fanno riassorbire dal plotone.

Kirsch scatta, resiste solo Van Keirsbulck
Con Van Keirsbulck particolarmente generoso il terzetto torna a possedere 18" di vantaggio ai meno 20 km sul gruppo dove, oltre alla Cofidis, torna a lavorare la Quick Step con il neopro' Maximilian Schachmann. Sulla Rue du Vert Pignon il ritmo di Van Keirsbulck, che appare già in possesso di una forma invidiabile, fa sì che il trio esca con 23" su di un gruppo sempre più allungato e controllato da cinque elementi Quick Step Floors.

Il margine ai meno 15 km scende a soli 13" dove la Quick Step Floors viene riaffiancata da Cofidis e Sport Vlaanderen-Baloise. Il terzetto ritrova vigoria grazie al solito Van Keirsbulck che, libero dal lavoro che doveva eseguire nella sua passata esperienza, appare come nome da tenere d'occhio anche per appuntamenti più prestigiosi. Sulla Côte de la Roquette accelera Kirsch; se Van Keirsbulck rimane con lui senza patemi, così non si può dire per Van der Sande, che perde le ruote e attende il gruppo, sempre distante una dozzina di secondi.

Sette all'inseguimento, ma sarà volata
Sull'ultimo passaggio sul Chemin de Wiheries altra sgasata di Van Keirsbulck dove Kirsch è particolarmente bravo a resistere con i denti; alle loro spalle si avvantaggiano sette elementi, con Asselman, Keisse, Sénéchal e Van Lerberghe onnipresenti, Frederik Backaert (Wanty-Group Gobert), Frederik Frison (Lotto Soudal) e Jos van Emden (Team Lotto NL-Jumbo), ma che non guadagnano alcunché, tanto è vero che ai meno 10 km il margine è di 20". La coppia inizia la Côte d'Audregnies con 23" sui primi inseguitori e 47" sul gruppo ormai rialzatosi, margine identico ai meno 5 km.

Attorno ai meno 3.5 km, ancora nel tratto in asfalto, Van Keirsbulck attacca di nuovo, facendo in modo di sfiancare vieppiù il povero Kirsch prima di entrare sulla Rue de Belle Vue, con i due al comando che rimangono assieme ma con un margine minore su Sénéchal, che prova e riesce ad allontanarsi dal controllo degli altri. All'ultimo km i due entrano con una decina di secondi sugli inseguitori (da cui manca Van Lerberghe); Kirsch, conscio di un gap sempre ridotto, dà una nuova accelerata per riguadagnare terreno e si rimette alle spalle del rivale.

GVK vince, Kirsch secondo e in lacrime
Kirsch lancia la volata e pare ancora in forze; purtroppo per lui, e per il sogno di cogliere il primo successo in carriera, Van Keirsbulck la pensa in modo diverso, andando a risuperarlo e a vincere la prima corsa stagionale per lui e per la Wanty-Groupe Gobert. Kirsch, in lacrime, è secondo e conferma che la sua WB Veranclassic Aqua Protect (giù due successi nel 2017) non è una cenerentola e che la sua esclusione dagli inviti della Ronde van Vlaanderen (si tratta di un team vallone, e l'anima fiamminga degli organizzatori ha prevalso) appare quanto di più errata.

La volata per il terzo posto a 11" viene vinta da Keisse su Sénéchal, Backaert, Asselman e Frison, con van Emden a 13" e Van Lerberghe a 35". Nel gruppo, giunto a 51", la spunta Schachmann sul francese Hugo Hofstetter (Cofidis, Solutions Crédits). Il prossimo appuntamento con il pavé è già per domenica 5 con la rinnovata Dwars door West-Vlaanderen (intitolata al moderno Leone delle Fiandre Johan Museeuw).
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