Professionisti

Tour de France 2018

06.07.2018 16:10

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[restab title="Presentazione" active="active"]Inutile dirlo, le attese per questo Tour de France sono estremamente alte, più ancora del solito. Per una serie di motivi la Grande Boucle numero 105 rappresenta uno spartiacque generazionale: le ultime cartucce dei nati nella prima metà degli anni '80 e i desideri ambiziosi dei più giovani, interessati a far loro quel trono sinora sempre sfuggito. Percorso estremamente particolare, quello disegnato da Prudhomme e soci, su cui spiccano inevitabilmente la tappa col vero pavé della Roubaix e la minifrazione pirenaica con lunghezza da juniores. Senza contare una lunga (per gli standard attuali) cronosquadre, le Alpi e una cronometro individuale tutt'altro che banale.

Inevitabile considerare come uomo più atteso Christopher Froome, riuscito a conquistare quella tripla corona consecutiva centrata dai soli Merckx e Hinault. Il britannico, inoltre, è alla caccia del quinto Tour della carriera, proprio come i due fenomeni già menzionati, Anquetil e Indurain. Per farlo avrà a disposizione la consueta armata del Team Sky, con nomi come Kwiatkowski, Poels e Thomas ai suoi servizi. E fra loro ci sarà anche un debuttante attesissimo come Egan Bernal, strabiliante nel suo primo anno nel World Tour.

Per cercare di interrompere l'egemonia dei sudditi di Sua Maestà (cinque vittorie nelle ultime sei edizioni) la principale opzione pare essere in seno al Movistar Team. Con chi non è dato saperlo dato che, sulla carta, il gruppo navarro parte con tre capitani con le medesime possibilità: Mikel Landa, Nairo Quintana e Alejandro Valverde rappresentano un tris impareggiabile per gli altri. Da vedere chi diventerà la principale punta con il passare dei giorni.

Oltre a Froome in gara vi sarà soltanto un passato vincitore della Boucle. È, ovviamente, Vincenzo Nibali: il messinese ha tutta l'intenzione di riprovarci, andando ad aggiungere un ulteriore tassello ad una carriera già strepitosa. La Bahrain Merida non pare dello stesso livello delle rivali, tuttavia è indubbio che i fratelli Izagirre, Pellizotti e Pozzovivo rappresentano un quartetto di provata affidabilità su cui contare.

La vittoria francese manca dal 1985 e l'unico che pare in grado di poter aspirare ad interrompere il digiuno è Romain Bardet: già sul podio nelle ultime due edizioni, il padrone di casa è supportato da una AG2R La Mondiale completa sotto tutti i punti di vista. Davanti a lui è salito sul podio 2017 Rigoberto Urán ma per il colombiano del Team EF Education First-Drapac, che non ha mai rubato l'occhio sinora, ripetere tale traguardo appare non così agevole. Pimpante al Critérium du Dauphiné ma con una squadra (Mitchelton-Scott, nel suo caso) meno fornita dei rivali è Adam Yates, che spera di migliorare quanto fatto dal gemello al Giro d'Italia.

Per motivi diversi, sono tre i corridori che attirano l'attenzione per capire come potranno comportarsi. Richie Porte ha centrato tutte le ambizioni stagionali sulla Grande Boucle, conscio che di occasioni per salire sul podio ne rimangono ancora poche: sarà finalmente capace il leader del BMC Racing Team a centrare tale obiettivo? Ufficialmente non è lui il capitano alla partenza (lo è il regolare Steven Kruijswijk) tuttavia la curiosità per capire di cosa sarà capace Primoz Roglic, finora protagonista di un 2018 lodevole, è molta.

Infine, per la prima volta in carriera, Tom Dumoulin affronta due grandi giri di fila con in testa la classifica: in un Team Sunweb che deve fare a meno all'ultimo di Kelderman il secondo del Giro 2018 non avrà eccessive aspettative, ma comunque cercherà di testare le proprie abilità fra Alpi e Pirenei. Vi sono poi i tanti pretendenti per un piazzamento tra i migliori 10 e, in alcuni casi, anche a qualcosa di meglio: da Daniel Martin a Bauke Mollema, da Rafal Majka a Ilnur Zakarin, da Jakub Fuglsang a Bob Jungels, da Warren Barguil a David Gaudu, c'è veramente l'imbarazzo della scelta.

Passando agli sprinter, se al Giro la concorrenza è stata ristretta sostanzialmente a due nomi, al Tour la musica cambia e le ruote veloci si sommano in quantità industriale, favoriti anche da un percorso che, come di consueto, lascia loro diverse opportunità per mettersi in luce. Tutti i vincitori delle volate 2017 si ripresentano: ed ecco, quindi, Arnaud Démare, Dylan Groenewegen, Marcel Kittel, Michael Matthews e Peter Sagan. A loro si sommano volti già visti come Mark Cavendish e André Greipel, quelli della generazione intermedia di John Degenkolb e Alexander Kristoff e anche i più giovani come Magnus Cort NielsenFernando Gaviria e Christophe Laporte.

Come di consueto la lista dei classicomani è veramente interminabile. Paveari come Edvald Boasson Hagen, Niki Terpstra e Sep Vanmarcke, puncheur come Julian Alaphilippe Lilian Calmejane, completi come Tiesj Benoot, Sonny Colbrelli, Philippe Gilbert, Michael Valgren e Greg Van Avermaet. E tanti, veramente tanti altri per comporre quel coloratissimo plotone di 176 unità che, da sabato 7 luglio, animerà il mese più atteso del ciclismo.[/restab]

[restab title="Startlist"][table id=1330 responsive=scroll /][/restab]
[restab title="Albo d'oro"][table id=1073 responsive=scroll /][/restab]
[restab title="La corsa in tv"]La corsa verrà trasmessa tutti i giorni da Rai3RaiSportEurosport. Gli orari ed i canali di trasmissione sono rintracciabili nella guida tv di Cicloweb[/restab]
[restab title="News e articoli"][lptw_recentposts layout="thumbnail" post_type="post" link_target="new" tags_id="2648" space_hor="5" space_ver="10" columns="2" order="DESC" orderby="date" posts_per_page="4" post_offset="0" reverse_post_order="false" exclude_current_post="false" override_colors="false" background_color="#4CAF50" text_color="#ffffff" show_date_before_title="true" show_date="true" show_time="false" show_time_before="true" show_subtitle="true" date_format="d.m.Y" time_format="H:i" no_thumbnails="show"][/restab][/restabs]


Le tappe nel dettaglio


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[mks_accordion_item title="Sabato 7/7 - 1a tappa: Noirmoutier en l'Île - Fontenay le Comte (201 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Noimoutier en l'Île ore 11.10
Arrivo: Fontenay le Comte ore 15.45 circa

Sprint intermedi: La Tranche sur Mer km 119.5, Maillezais km 187.5
Gpm: Côte de Vix (30 m-0.7 km-4.2%-4a cat.) km 173[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Il Tour numero 105 prende le mosse da una zona ormai abituale come la Vandea: l'ultimo Grand Départ risale al 2011. Allora si partì dal Passage du Gois, stavolta evitato nonostante il km 0 sia posto nell'isolotto di Noirmoutier: per tornare sulla ferma verrà utilizzato un ponte solitamente aperto alla circolazione stradale. Tappa tutta pianeggiante (il primo gpm serve solamente per far assegnare sin da subito la maglia a pois) con i 130 km iniziali quasi tutti sul lungomare, con la possibilità di trovare quel vento che spesso batte sulla costa atlantica. A meno di sorprese sarà volata a Fontenay le Comte, in un rettilineo di 1100 metri che presenta, ai meno 750, una leggera semicurva, affrontata comunque senza frenare. La prima maglia gialla, dunque, è per i califfi della velocità.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Domenica 8/7 - 2a tappa: Mouilleron Saint Germain - La Roche sur Yon (182.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Mouilleron Saint Germain ore 13.10
Arrivo: La Roche sur Yon ore 17.25 circa

Sprint intermedi: Beaulieu sous la Roche km 132, Saint Florent des Blois km 168.5
Gpm: Côte de Pouzauges (202 m-1 km-3.9%-4a cat.) km 28[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Almeno il giorno prima c'era la potenziale insidia di Eolo. Qui manco quello, dato che si gareggia interamente nella parte centrale del dipartimento: la partenza da Mouilleron Saint Germain, comune natio di due pilastri della politica francese come Clemenceau e Lattre de Tassigny, viene seguito dalla risalita verso nord a sua volta seguita dalla discesa verso sudovest. Ovviamente non vedere una volata generale sarebbe una stranezza: a La Roche sur Yon l'ultima curva secca è a 2 km dal termine mentre l'ampio rettilineo conclusivo misura 950 metri. La leggerissima pendenza finale (fra l'1 e il 2%) è ovviamente ininfluente e non impedirà ai grossi calibri di viaggiare sopra ai 70 km/h, in una carreggiata larga e che permette ai vari treni di sgomitare.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Lunedì 9/7 - 3a tappa: Cholet - Cholet (Cronometro a squadre - 35.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Cholet ore 15.10 (Partenza prima squadra)
Arrivo: Cholet ore 17.35 (Arrivo ultima squadra)

Sprint intermedi: Nessuno
Gpm: Nessuno[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]La prima frazione chiave ai fini della classifica generale è la terza, con epicentro a Cholet. L'amata da pochi e temuta da tanti cronometro a squadre torna a far capolino alla Grande Boucle dopo tre anni con una prova discretamente lunga (quasi 36 km non sono da sottovalutare) e un tracciato per specialisti puri. Ben 14 le rotatorie da affrontare con 9 curve secche, che permettono comunque alte velocità su un tracciato quasi totalmente pianeggiante: fa eccezione lo zampellotto della Côte de la Séguinière, che misura poco meno di 1500 metri al 3% scarso. Le differenze fra gli squadroni più attrezzati e quelli che dovranno badare a inseguire sarà certamente sostanziosa: fallire qui vorrebbe dire, in alcuni casi, pregiudicare le speranze finali.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Martedì 10/7 - 4a tappa: La Baule - Sarzeau (195 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: La Baule ore 13.25
Arrivo: Sarzeau ore 17.50 circa

Sprint intermedi: Derval km 97.5, Limerzel km 156.5
Gpm: Côte de Saint Jean la Poterie (79 m-0.8 km-7.8%-4a cat.) km 135.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]La cronometro a squadre, esercizio interessante ma magari poco incline allo spettacolo, pare comunque una botta di vita nell'inaugurale quattro giorni. Si sale verso nord, in uno dei territori più legati al ciclismo che esistano al mondo, vale a dire la Bretagna, regione sulle cui strade si entra negli ultimi 65 km. Da La Baule, posta sulla foce della Loira, si procede verso l'entroterra tra gli strappettini tipici della regione, ma che non faranno male ad alcuno. L'arrivo, posto in quella Sarzeau di cui è sindaco un certo David Lappartient (sì, il presidente dell'UCI), non presenta complicanze dal punto di vista viabilistico: la rotatoria a 4 km dal termine fa imboccare il lunghissimo rettilineo del traguardo. Quattro giorni, tre volate: non un grande inizio.[/restab]
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[mks_accordion_item title="Mercoledì 11/7 - 5a tappa: Lorient - Quimper (204.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Lorient ore 12.40
Arrivo: Quimper ore 17.30 circa

Sprint intermedi: Roudouallec km 92.5, Côte de la Chapelle de la Lorette km 192.5
Gpm: Côte de Kaliforn (209 m-1.7 km-7.1%-4a cat.) km 106, Côte de Trimen (223 m-1.6 km-5.6%-4a cat.) km 113, Côte de la Roche du Feu (221 m-1.9 km-6.6%-3a cat.) km 140.5, Côte de Menez Quelerc'h (210 m-3 km-6.2%-3a cat.) km 159.5, Côte de la Montagne de Locronan (233 m-2.2 km-5.9%-3a cat.) km 184.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Qualcosa di diverso, finalmente. E le stradine bretoni non potevano che dare una scossa al piattume precedente Da Lorient un po' di movimento con cinque côte valide come gpm, tutte piazzate nella seconda parte di gara. Prima occasione per i fuggitivi di cercare il colpaccio, per cui non sarebbe una sorpresa vedere nomi di una certa notorietà andare in avanscoperta. Il saliscendi prosegue fino all'arrivo di Quimper, con il traguardo posto sulla Côte de Stang Bihan: 1 km al 4.8% potrebbe tagliare fuori i velocisti più puri, lasciando strada libera ai tanti classicomani presenti tra le strade di Francia. Occasione da non scappare sia per i puncheur dotati di spunto veloce che per i fuggitivi di maggior lignaggio.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Giovedì 12/7 - 6a tappa: Brest - Mûr de Bretagne (181 km)"]
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Circuito finale di 16 km

Partenza: Brest ore 13.25
Arrivo: Mûr de Bretagne ore 17.30 circa

Sprint intermedi: Plouguernével km 135, Saint Mayeux km 168
Gpm: Côte de Ploudiry (128 m-1.5 km-7%-3a cat.) km 44, Côte de Roc'h Trévézel (340 m-2.5 km-3.5%-4a cat.) km 68.5, Mûr de Bretagne (293 m-2 km-6.9%-3a cat.) km 165 e km 181[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Ancora Bretagna con la prima frazione in cui gli uomini di classifica saranno chiamati a farsi vedere. La marittima Brest aprirà le danze che si concluderanno in un traguardo visitato per la terza volta nelle ultime otto edizioni, vale a dire il Mur de Bretagne: diversamente dal passato, però, i corridori affronteranno per due volte lo strappetto di 2 km al 6.9% che spiana nel finale, al termine di una tappa di fatto pianeggiante. Nel 2011 fu volata tra i big con Evans vincitore, nel 2015 Vuillermoz sorprese tutti contrattaccando al tentativo di Froome e superando il gruppo: più che guadagnare secondi sui rivali, l'obiettivo chiave sarà non rimanere intruppati a centro gruppo ai piedi dell'ascesa e quindi perdere terreno e tempo prezioso.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Venerdì 13/7 - 7a tappa: Fougères - Chartres (231 km)"]
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Partenza: Fougères ore 12.20
Arrivo: Chartres ore 17.35 circa

Sprint intermedi: Berd'huis km 168, Nonvilliers Grandhoux km 200
Gpm: Côte de Buisson de Perseigne (235 m-1.5 km-3.9%-4a cat.) km 120[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]La tappa più lunga del Tour, l'unica sopra (abbondantemente) quota 220 km. Probabilmente vincerà il premio come frazione meno interessante dell'edizione 105, dato che l'unica eventuale minaccia potrebbe essere data dal vento negli ultimi 40/50 km. Nel viaggio verso ovest dalla bretone Fougères (cittadina iperinflazionata, per altro: 4 fra partenze e arrivi negli ultimi 6 anni) si arriva a Chartres, città nota principalmente per la sua mastodontica cattedrale gotica e per l'industria profumiera: i corridori non avranno modo di ammirare o annusare alcunché, perché impegnati nella quasi scontata volata. Ultima curva, per altro pericolosa, a 2 km dal termine, mentre un'ampia semicurva ai meno 600 metri è l'unico impiccio prima dello sprint.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Sabato 14/7 - 8a tappa: Dreux - Amiens (181 km)"]
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Partenza: Dreux ore 11.50
Arrivo: Amiens ore 15.55

Sprint intermedi: La Neuve Grange km 86.5, Loeuilly km 160.5
Gpm: Côte de Pacy sur Eure (135 m-2 km-4.3%-4a cat.) km 35, Côte de Feuqerolles (134 m-2.3 km-4.3%-4a cat.) km 71.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Solitamente il 14 luglio è giornata da trascorrere sui Pirenei, sulle Alpi o comunque su un percorso che strizza l'occhio agli attaccanti. Non è il caso di quest'anno: complice la scelta di spostare in avanti la corsa causa Mondiale di calcio (e la competizione russa riverbera la sua presenza con l'anticipo della tabella di marcia, al fine di evitare la finale per il terzo posto), la festa nazionale viene penalizzata come non mai. Due salitelle nei primi 70 km e poi un lunghissimo trasferimento nella pianura francese. La Dreux-Amiens ha tutta l'aria di essere la quinta (se non la sesta) volata in otto giorni, quantità che ha poco senso nel 2018. Rispetto alle altre giornate il finale è potenzialmente più insidioso, con due curve a secche rispettivamente ai meno 2 km e ai meno 600 metri prima del rettilineo conclusivo.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Domenica 15/7 - 9a tappa: Arras - Roubaix (156.5 km)"]
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Partenza: Arras ore 12.50
Arrivo: Roubaix ore 16.20 circa

Sprint intermedi: Wasnes au Bac km 59, Wannehain km 138.5
Gpm: Nessuno[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]La tappa più attesa, senza sé e senza ma. Il pavé, quello vero, torna a far capolino con tutta la sua difficoltà: 15 i settori per un totale di 21.7 km sui 156.5 di gara. Si parte da Arras, si scende fino a Cambrai per poi risalire verso nord: gli ultimi 75 km sono il clou, con tratti come Sars et Rosiers, Orchies, Mons-en-Pévèle, Pont Thibault, Templeuve, Bourghelles che fanno la storia dell'Inferno del Nord. Gli ultimi due settori sono posti dai meno 17 km (Camphin en Pévèle) e i meno 8 km (Hem): da qui solo asfalto fino a Roubaix e il traguardo posto non nel consueto velodromo André Pétrieux quanto all'esterno del moderno (e coperto) impianto dedicato a Jean Stablinski. Ultima curva a 400 metri, ma in questo caso non è un problema: arrivare al traguardo sani, salvi e con meno ritardo possibile sarà l'obiettivo di tutti.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Martedì 17/7 - 10a tappa: Annecy - Le Grand Bornand (158.5 km)"]
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Partenza: Annecy ore 13.35
Arrivo: Le Grand Bornand ore 18.05 circa

Sprint intermedi: Thônes km 29
Gpm: Col de Bluffy (622 m-1.5 km-5.6%-4a cat.) km 19, Col de la Croix Fry (1477 m-11.3 km-7%-1a cat.) km 43, Montée du Plateau de Glières (1390 m-6 km-11.2%-HC) km 68.5, Col de Romme (1297 m-8.8 km-8.9%-1a cat.) km 130, Col de la Colombière (1618 m-7.5 km-8.5%-1a cat.) km 144[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Dopo tanto sonnecchiare il Tour diventa adrenalinico: il primo giorno di riposo porta la carovana a sud, sulle Alpi savoiarde, territorio abitualmente attraversato dalla corsa. In diverse occasioni la frazione di montagna posta dopo il giorno di riposo può regalare sorprese e il terreno per tendere qualche tranello indubbiamente c'è: dopo il via di Annecy e un trascurabile zampellotto, al km 30 ecco la prima salita seria, il Col de la Croix Fry, con pendenza media del 7%. 20 km di discesa e fa capolino un'inedita ascesa HC, il Col de Glières: 6 km all'11.2% con pendenza mai sotto al 10%. E dal gpm, prima di scendere, rimangono 1800 metri di falsopiano in sterrato da percorrere. Gran bella salita, questa, ma troppo lontana dal traguardo (vetta a 90 km dalla fine): gli oltre 50 km di discesa, falsopiano e pianura fino al seguente gpm, inoltre, non invogliano di certo i coraggiosi. L'accoppiata conclusiva, comunque, merita: quasi 9 km al 9% per il Col de Romme, quindi 7 km di pianura e discesa prima del Col de la Colombière, altri quasi 8 km all'insù sempre sopra all'8%. Per raggiungere il traguardo di Le Grand Bornand restano 14 km, tutti di declivio fino poco prima dell'ultimo km. Giornata che farà già male a qualcuno.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Mercoledì 18/7 - 11a tappa: Albertville - La Rosière (108.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Albertville ore 14.05
Arrivo: La Rosière ore 17.30 circa

Sprint intermedi: Villard sur Doron km 11.5
Gpm: Montée de Bisanne (1723 m-12.4 km-8.2%-HC) km 26, Col du Pré (1748 m-12.6 km-7.7%-HC) km 57.5, Cormet de Roseland (1968 m-5.7 km-6.5%-2a cat.) km 70, La Rosière (1855 m-17.6 km-5.8 km-1a cat.) km 108.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Ancora salita in ancora meno distanza rispetto al giorno precedenti: le Alpi, al Tour 2018, sono state ben valorizzate. In 108.5 km non c'è praticamente un metro di pianura, per quasi 4000 metri di dislivello positivo. Si comincia subito col botto, dopo la partenza dalla città olimpica di Albertville: la Montée de Bisanne è, già di per sé, tra le salite più dure della Savoia. Metterla all'inizio farà sì che chi sia in difficoltà rischi di prendere una cotta con i fiocchi: negli oltre 12 km di salita i tratti più complicati sono nel finale, con pendenza sempre sopra il 10%. La lunga discesa porta al Col du Pré, altra asperità HC: anche in questo caso la fase dura è nella seconda parte dei quasi 13 km all'insù. Dopo 6 km si torna a salire nella breve parte mancante verso il Cormet de Roseland: dalla cima restano 38.5 km, di cui i primi 20 in pianura. Per giungere il traguardo bisogna scalare la lunga salita di La Rosière, vista all'ultimo Critérium du Dauphiné, e che può essere divisa in tre tronconi: i 7 km iniziali sono di sostanziale falsopiano, con pendenza attorno al 4.5%. I successivi 6 km sono il tratto, dove si viaggia sopra l'8%. Negli ultimi 4.6 km si torna a viaggiare fra il 4 e il 5%. Frazione corta ma decisamente faticosa.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Giovedì 19/7 - 12a tappa: Bourg Saint Maurice - Alpe d'Huez (175.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Bourg Saint Maurice ore 12.25
Arrivo: Alpe d'Huez ore 17.50 circa

Sprint intermedi: Saint Jean de Maurienne km 91
Gpm: Col de la Madelaine (2000 m-25.3 km-6.2%-HC) km 53.5, Lacets de Montvernier (782 m-3.4 km-8.2%-2a cat.) km 83, Col de la Croix de Fer (2067 m-29 km-5.2%-HC) km 121, Alpe d'Huez (1850 m-13.8 km-8.1%-HC) km 175.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Il Tour saluta le Alpi con un grande classico, che torna sulla scena dopo tre anni. Ma prima di scalare l'Alpe d'Huez i corridori ancora in gara sono chiamati ad un su e giù in zona 2000 metri di altezza, con la partenza da Bourg Saint Maurice. La prima salita nel menu è l'interminabile Col de la Madeleine, con i suoi 25 km che chiamano ad uno sforzo ben superiore all'ora di gara. Discesa lungo la valle della Maurienne inframezzata dalla scenografica salita dei Lacets de Montvernier e spazio al Col de la Croix de Fer: salita irregolare (e non può essere altrimenti, dati i 29 km dalla base), con gli ultimi 6 km sopra il 7.5%. Dal gpm rimangono 40 km fra discesa (29) e pianura (11) fino a La Ferrière, dove inizia quel carosello infernale con 21 tornanti chiamato Alpe d'Huez. Quasi 14 km di asperità fra tantissimo pubblico, probabile caldo e tanta adrenalina: la fase iniziale è quella più complicata assieme al decimo km. Negli ultimi 3 km al 5% i giochi saranno sostanzialmente fatti. Tappa da seguire assolutamente.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Venerdì 20/7 - 13a tappa: Bourg d'Oisans - Valence (169.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Bourg d'Oisans ore 13.35
Arrivo: Valence ore 17.30 circa

Sprint intermedi: Saint Quentin sur Isère km 71
Gpm: Côte de Brié (450 m-2.4 km-6.9%-3a cat.) km 32.5, Côte de Sainte Eulalie en Royans (298 m-1.5 km-4.9%-4a cat.) km 109.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Dopo tante difficoltà i velocisti tornano a sorridere al mattino, nel ritrovo di Bourg d'Oisans. Si viaggia verso sud ovest, rimanendo sempre nell'Auvergne Rhône Alpes: i fuggitivi potrebbero farsi ingolosire dall'iniziale strappetto, ma è verosimile che la loro attenzione sia orientata verso altre giornate. Anche perché le squadre degli sprinter avranno a loro disposizione i rimanenti 130 km per poter pensare al ricongiungimento. La planimetria finale a Valence è tutt'altro che agevole, fra curve secche e rotatorie da superare: l'ultima di esse è pericolosamente posizionata ai meno 350 metri e conduce al rettilineo finale. Mai come in questo caso sarà fondamentale il pilotaggio e occupare una posizione d'avanguardia per poter poi esprimere tutta la potenza.[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Sabato 21/7 - 14a tappa: Saint Paul Trois Châteaux - Mende (188 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Saint Paul Trois Châteaux ore 13.10
Arrivo: Mende ore 17.40 circa

Sprint intermedi: Bessèges km 90
Gpm: Côte di Grand Châtaignier (321 m-1 km-7.4%-4a cat.) km 81, Col de la Croix de Berthel (1088 m-9.1 km-5.3%-2a cat.) km 129, Col du Pont sans Eau (1084 m-3.3 km-6.3%-3a cat.) km 142, Côte de la Croix Neuve (1055 m-3 km-10.2%-2a cat.) km 186.58[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Ha tutta l'aria di essere la classica tappa in cui la fuga va in porto. Il terreno attraversato, fra le nervose ma non impossibili strade del Massiccio Centrale, è quello giusto per creare selezione, con il gruppo che preferisce ridurre la battaglia agli ultimi km. Da Saint Paul Trois Châteaux si prosegue il viaggio in direzione Occitania: è nella seconda parte di gara che il percorso si fa più accidentato, con l'apice toccato nel finale. Entrando a Mende si riaffronta la durissima Côte de la Croux Neuve, conosciuta anche come Montée Laurent Jalabert, con la pendenza media sopra il 10% sui 3 km di muro. Viene ripetuto il medesimo finale del 2015 con Cummings a beffare i galletti Bardet e Pinot mentre dietro Froome, sulla pista di volo utilizzata come sede del traguardo, mette le cose in chiaro su Quintana. I big saranno chiamati a farsi vedere anche in questa occasione.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Domenica 22/7 - 15a tappa: Millau - Carcassonne (181.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Millau ore 13.20
Arrivo: Carcassonne ore 17.40 circa

Sprint intermedi: Mazamet km 121.5
Gpm: Côte de Luzençon (538 m-3.1 km-5.9%-3a cat.) km 9, Col de Sié (928 m-10.2 km-4.9%-2a cat.) km 64.5, Pic de Nore (1205 m-12.3 km-6.3%-1a cat.) km 140[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Altra tappa intrigante e aliena ad una certa mentalità storicamente propria del Tour. Da Millau (famosa per uno dei viadotti con la maggior arcata del mondo) un inizio nervoso, con subito una salitella piazzata per far andar via la fuga. Il Col de Sié, mediamente lungo e insidioso, potrà far crescere il margine dei volenterosi prima del moloch di giornata, l'inedito Pic de Nore, salita in cui il localissimo Jajà (originario di Mazamet, lì dove parte la montagna) rifiniva la condizione. Sono 12.3 i km da affrontare, pressoché costanti fra il 5 e l'8% ad eccezione del km finale in falsopiano. Dalla vetta rimangono poco più di 40 km, principalmente in discesa, per il traguardo nella elegante Carcassonne: giornata di difficile lettura perché, se è vero che veder qualcuno attaccare ad una simile distanza non è così consueto, è vero che l'imminente giorno di riposo potrebbe far rischiare più dell'abituale. In ogni caso, puntare sulla fuga pare essere la soluzione buona.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Martedì 24/7 - 16a tappa: Carcassonne - Bagnères de Luchon (218 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Carcassonne ore 11.40
Arrivo: Bagnères de Luchon ore 17.25 circa

Sprint intermedi: Saint Girons km 124
Gpm: Côte de Fanjeaux (348 m-2.4 km-4.9%-4a cat.) km 25, Côte de Pamiers (417 m-2.3 km-5.8%-4a cat.) km 72, Col de Portet d'Aspet (1069 m-5.4 km-7.1%-2a cat.) km 155.5, Col de Menté (1349 m-6.9 km-8.1%-1a cat.) km 171, Col du Portillon (1292 m-8.3 km-7.1%-1a cat.) km 208[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Giunge l'ora dei Pirenei con una tappa piacevolmente lunga per gli standard contemporanei, anche se per i primi 150 km le difficoltà sono di fatto assenti. Dopo il via da Carcassonne, infatti, per le prime tre ore abbondanti di gara i concorrenti affronteranno solamente due strappetti. Entrati nel dipartimento dell'Haute Garonne, la musica cambia: si affronta dal versante est il Portet d'Aspet, ostacolo ormai semplice nel ciclismo moderno con i suoi 5.4 km al 7%. Breve discesa con il passaggio davanti alla stele dedicata a Fabio Casartelli e poi, dopo 5 km di falsopiano, si attacca il Col de Menté, asperità ben più rognosa con i suoi 7 km sopra l'8%: vedere qualcuno arrancare su queste rampe potrebbe non essere una sorpresa. La tappa, però, è ancora lunga: rimangono 47 km prima del traguardo, con l'insidiosa discesa che pregiudicò le speranze di vittoria nel 1971 a Luis Ocaña ad anticipare un falsopiano di 20 km con tanto di approdo in Spagna. Da Bossòst comincia l'ultima salita di giornata, il Col du Portillon: nei quasi 8.5 km di salita la pendenza oscilla fra il 5.5 e l'8.5%, con una media dell'8.1%. Dalla cima spazio a 9 km di discesa principalmente filante fino all'arco dell'ultimo km, dove si entra nella termale Bagnères de Luchon. Giornata interessante ma con grosse possibilità di concludersi con un nulla di fatto.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Mercoledì 25/7 - 17a tappa: Bagnères de Luchon - Saint Lary Soulan (65 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Bagnères de Luchon ore 15.15
Arrivo: Saint Lary Soulan ore 17.35 circa

Sprint intermedi: Loudenvielle km 27.5
Gpm: Montée de Peyragudes (1645 m-14.9 km-6.7%-1a cat.) km 15, Col de Val Louron Azet (1580 m-7.4 km-8.3%-1a cat.) km 37, Col du Portet (2215 m-16 km-8.7%-HC) km 65[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]La frazione più discussa e discutibile dell'intero Tour: una frazione in linea di 65 km è qualcosa di comune nelle categorie allievi o juniores. Vedere i più grandi specialisti al mondo battersi qui è sicuramente una scelta rischiosa e forse troppo spinta rispetto alla tendenza già prepotentemente in atto di ridurre il chilometraggio. Inoltre la partenza vedrà la novità (non certo auspicata) delle griglie in base al posizionamento in classifica. Si riparte da Bagnères de Luchon e immediatamente si sale sul Col de Peyresourde, a cui va aggiunta l'appendice dello strappo verso Peyragudes: in totale 15 km di ascesa al 6.7%, di fatto costanti tranne per tre brevi tratti di falsopiano. Già qualcuno qui rischia di andare in bambola. Dalla vetta 14 km fra discesa e falsopiano fino Génos, dove comincia il Col de Val Louron Azet, particolarmente duro nella fase iniziale: in totale 7.4 km all'8.3% che faranno selezione. Anche perché, dalla cima, mancano soli 28 km al traguardo, quasi la metà dei quali di discesa: a Vignec parte la salita conclusiva, inedita per il Tour, verso i 2215 metri del Col de Portet. Più che da Grande Boucle è una salita da Giro, con i suoi 16 km all'8.7% di pendenza media e un solo km, a metà ascesa, dove respirare al 5%. Numerosi i tornanti da affrontare prima di giungere all'arrivo. Tappa mini, possibili distacchi maxi.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Giovedì 26/7 - 18a tappa: Trie sur Baïse - Pau (171 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Trie sur Baïse ore 14
Arrivo: Pau ore 17.50 circa

Sprint intermedi: Aurensan km 73.5
Gpm: Côte de Madiran (260 m-1.2 km-7%-4a cat.) km 53.5, Côte d'Anos (301 m-2.1 km-4.6%-4a cat.) km 152.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Tutti gli appassionati devono ringraziare sentitamente gli organizzatori di ASO. Finalmente, infatti, la "tassa" Pau viene pagata nel modo migliore, ossia con una tappa pianeggiante. Messi in soffitta, si spera per sempre, gli obbrobri dei giganti pirenaici sacrificati sull'altare del capoluogo bearnese. La terza città (dopo Parigi e Bordeaux) più visitata dal Tour viene raggiunta al termine di una frazione sostanzialmente senza difficoltà e con il via dato da Trie sur Baïse: se si eccettuano due zampellotti di quarta categoria, l'ultimo dei quali a 20 km dal termine, pare di essere in una delle tante frazioni che caratterizzano la prima settimana. Sarà giornata da fuga o i velocisti vorranno tornare a dire la loro? Il rettilineo conclusivo misura 500 metri e viene raggiunto dopo una sinuosa svolta a sinistra.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Venerdì 27/7 - 19a tappa: Lourdes - Laruns (200.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Lourdes ore 12.15
Arrivo: Laruns ore 17.55 circa

Sprint intermedi: Sarrancolin km 59.5
Gpm: Côte de Loucrup (532 m-1.8 km-7.2%-4a cat.) km 16, Côte de Capvern les Bains (604 m-3.4 km-5.1%-4a cat.), Col d'Aspin (1490 m-12 km-6.5%-1a cat.) km 78.5, Col du Tourmalet (2115 m-17.1 km-7.3%-HC) km 108, Col de Bordères (1156 m-8.6 km-5.8%-2a cat.) km 159.5, Col d'Aubisque (1709 m-16.6 km-4.9%-HC) km 180.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Per l'ultimo appuntamento sui Pirenei si torna a pescare a piene mani dalla tradizione, come giusto che sia. Via dalla arcinota Lourdes e per i primi 66 km, fatti salvi due strappetti di modesta entità, non ci sono difficoltà. Incominciano ad essercene, invece, da Arreau: lo storico Col d'Aspin, mediamente lungo (12 km) è da rispettare ma non da temere con il suo 6.5% di pendenza media. Discesa fino a Sainte Marie de Campan ed ecco la salita più celebre della catena franco-spagnola: il versante est ha poche complicanze nei primi 5 km, che giungono con gli interessi nei successivi 12 km, per una pendenza media nel tratto dell'8.7% (mentre nei 17.1 km totali si abbassa a 7.3%). Dalla vetta del gigante restano ben 92 km fino al traguardo: i primi 36 sono tutti di discesa fino ad Argeles Gazost, ai piedi del Col de Bordères. Asperità non aspra, questa, con i suoi 8.6 km al 5.8%, ma che va vista in successione con quel che c'è dopo: dopo 4 km di declivio parte immediatamente il Col de Soulor (8 km all'8.1%), cui fan seguito 1 km di falsopiano, 1 di discesa e 5 di leggerissima salita prima degli ultimi 3 km del Col d'Aubisque al 7%. Questa è l'ultima salita di giornata e dell'intero Tour: all'arrivo di Lauruns rimangono 20 km di discesa. L'ultima occasione per gli scalatori non deve essere sprecata.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Sabato 28/7 - 20a tappa: Saint Pée sur Nivelle - Esplette (Cronometro - 31 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Saint Pée sur Nivelle a ore 12 (Partenza primo atleta)
Arrivo: Esplette ore 17.15 circa (Arrivo ultimo atleta)

Sprint intermedi: Nessuno
Gpm: Nessuno[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Come l'anno scorso e come solitamente capita al Tour, l'occasione finale per cambiare la graduatoria viene riservata alla cronometro individuale. Il percorso tracciato in quest'occasione sui Paesi Baschi francesi è piacevolmente mosso, più da passisti-scalatori che da cronoman puri. Dopo il via di Saint Pée sur Nivelle subito spazio ad uno strappetto di 4 km al 3.1% cui fa seguito un continuo saliscendi per i successivi 20 km. La difficoltà altimetrica principale è il Col de Pinodieta, muro di 900 metri al 10.2% in cui le gambe, già cariche di acido lattico, saranno messe a dura prova. Dalla cima al traguardo rimangono 3 km, l'ultimo dei quali in leggera contropendenza. A Esplette si saprà con certezza chi avrà vinto l'edizione 105 della Grande Boucle.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Domenica 29/7 - 21a tappa: Houilles - Paris (116 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]Circuito finale di 6.8 km da ripetere 8 volte

Partenza: Houilles ore 16.20
Arrivo: Paris ore 19.10 circa

Sprint intermedi: Paris Champs Élysées km 76
Gpm: Nessuno[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]La consueta passerella conclusiva parte, come di consueto, dai dintorni della capitale, in questo caso dalla periferia ovest della metropoli. Per Houilles è il debutto alla Grande Boucle, nel consueto turnover che tocca grossomodo tanti dei comuni della cintura urbana. Il circuito finale è quello classico di 6.7 km da ripetere 8 volte con gli Champs Élysées come comun denominatore. Sarà l'ultima volata, a meno di assistere ad un colpaccio a sorpresa accaduto 4 volte in 40 anni, l'ultima delle quali per mano di Vinokourov nel 2005. L'Arc de Triomphe sarà il solito, splendido scenario per la festa finale.[/restab][/restabs]
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Notizia di esempio
Al Tour of Mevlana si parla iraniano con Ganjkhanlou, Balykin ancora leader