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Tour du Haut Var, gran vittoria per Giulio Ciccone. Battuti Pinot e Bardet

23.02.2019 17:04

Gran bella frazione quella odierna del Tour du Haut Var, la Le Cannet des Maures-Mons di 201.4 km con tre gpm e innumerevoli salitelle non valide per la classifica degli scalatori. A far la voce grossa è stata la Vital Concept-B&B Hotels che, dopo la difficile giornata di ieri con ben quattro corridori finiti a terra, ha voluto riscattarsi.

All'attacco per il team diretto da Jérôme Pineau sono andati Cyril Gautier, Pierre Rolland e Arthur Vichot, accompagnati da Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale) e nientemeno che dal leader della generale Sep Vanmarcke; il belga della EF Education First si è però rialzato attorno al km 30, dando così al quartetto la possibilità di guadagnare terreno.

La fuga guadagna un margine massimo di 4'40" attorno al km 70, con Cofidis Solutions Crédits e Groupama-FDJ impegnate a lavorare nel plotone per non far guadagnare troppo al drappello. Il gruppo guadagna, ma non in maniera netta, tanto che a 40 km dal termine il gap è ancora attorno ai 3'. Il ritmo dei bretoni è talmente elevato che Gougeard non ce la fa più e si stacca ai meno 35 km.

Sulle prime rampe de Col de la Bourigalle (scollinamento a 8 km dal termine) Vichot si sfila dopo aver lavorato a lungo; pochi km più tardi è il turno di Gautier, dopo le ultime tirate, a lasciare Rolland da solo nel tentativo di coronare un'azione incredibile. Nel gruppo, nel frattempo, la selezione da dietro fa diverse vittime: si staccano, fra gli altri, Navardauskas, Conci, Finetto, Florez i gregari della Groupama e anche il capoclassifica Vanmarcke.

Rolland scollina in testa, ma il gruppo ora trainato dalla Trek-Segafredo è col fiato sul collo ad una ventina di secondi; l'avventura dell'ex EF Education First termina a 4 km dal traguardo, quando i 14 elementi che compongono il gruppetto di testa va a riprenderlo. A giocarsi il successo sono dunque Frankiny, Molard, Pinot, Bardet, Vuillermoz, Ciccone, Carthy, Dombrowski, Edet, Combaud, El Farès, Calmejane, Moinard e Le Turnier, con gli azzurri Felline e Rebellin da poco staccatisi.

Nello zampellotto finale Molard si sacrifica, staccandosi non prima di aver fatto cedere Le Turnier, Moinard, Combaud e Dombrowski. Lo sprint a 9 in leggera salita premia il meno fermo fra tutti nonché uno dei pochi non francesi, vale a dire Giulio Ciccone: l'abruzzese centra il primo successo con la maglia della Trek-Segafredo e dimostra di meritare ampiamente il passaggio nel World Tour. Il ventiquattrenne teatino coglie la quarta affermazione da pro'.

E lo fa battendo corridori di primissimo piano: al secondo posto si è infatti piazzato Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), al terzo Romain Bardet (AG2R La Mondiale), al quarto Lilian Calmejane (Direct Énergie) e al quinto Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale). Seguono Julien El Fares (Delko Marseille Provence), Nicolas Edet (Cofidis Solutions Crédits), Hugh Carthy (EF Education First) e Kilian Frankiny (Groupama-FDJ).

In classifica Ciccone balza al comando; in una corsa che non prevede abbuoni è però a pari tempo con diversi colleghi. Domani la chiusura con l'arrivo in salita sul Mont Faron, abituale traguardo del defunto Giro del Mediterraneo, dopo 136 km di gara.

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