Professionisti

Giulio in Riviera (e il resto scompare)

16.02.2020 16:12

La vittoria del Trofeo Laigueglia all'esordio stagionale lancia buoni auspici per l'annata di Ciccone. Sul podio il giovanissimo e sorprendente Biniyam Ghirmay ed un pimpante Diego Rosa


A 25 anni potrebbe essere finalmente arrivata la stagione della maturità per Giulio Ciccone? La prima gara stagionale non è ovviamente sufficiente per dare una risposta, ma, per un corridore che prima di oggi vantava appena quattro successi in altrettante stagioni da professionista, vincere all'esordio è senza dubbio un segnale molto interessante. Ciò che è piaciuto di più del Giulio Ciccone visto oggi nella cinquantasettesima edizione del Trofeo Laigueglia è che si è visto un corridore che ha saputo lavorare sulle proprie debolezze e smussare aspetti del carattere che in passato gli potevano costare molte energie e probabilmente anche qualche bel risultato in più di quelli che comunque ha ottenuto.

Lo ha detto lui stesso nelle interviste dopo le premiazioni: «Sono soddisfatto della condizione, della testa e anche un po' della mia furbizia. Sull'ultima salita Diego Rosa pensava di essere il più forte e ha tirato un po' di più e io l'ho lasciato fare: l'anno scorso sicuramente avrei sbagliato, dopo tanti richiami forse sono diventato un po' più astuto in gara». Nei primi anni da professionista l'impulsività di Ciccone ed il suo modo di corrrere spesso e volentieri all'attacco avevano fatto breccia nel cuore degli appassionati, ma al tempo stesso facevano essere scettici su un suo futuro come uomo di classifica per le grandi corse a tappe: dopo oggi chi spera di vederlo un giorno sul podio finale del Giro d'Italia può essere forse un po' più ottimista, anche le strada resta ovviamente molto lunga.

Baseggio e Di Sante in fuga da lontano
La fuga da lontano che ha caratterizzato tutta la prima parte di questo Trofeo Laigueglia 2020 era di quelle praticamente già segnate in partenza: dopo un avvio relativamente tranquillo, con un tentativo solitario dell'ungherese Viktor Filutas (Giotti) durato pochi chilometri, dopo circa 30 chilometri dal gruppo sono usciti il 26enne Antonio Di Sante, corridore alla sua terza stagione alla Sangemini Trevigiani, ed il giovane 21enne Matteo Baseggio al debutto con la General Store. I due fuggitivi non hanno incrontrato alcun tipo di resistenza da parte degli inseguitori ed il loro vantaggio è arrivato addirittura a sfiorare i dieci minuti in corrispondenza del primo gran premio della montagna di giornata, la Cima Paravenna posta al chilometro 68.8 chilometri.

Nonostante l'ampio vantaggio di Baseggio e Di Sante, il gruppo ha sempre tenuto la situazione sotto controllo grazie al lavoro di Team Arkéa Samsic, AG2R La Mondiale, Vini Zabù e Nazionale Italiana che si sono alternate in testa a tirare nella fase centrale di corsa. Superato il Paravenna il distacco tra fuga e plotone ha iniziato a calare sensibilmente e inesorabilmente: in cima al Testico (km 122) il gap era sceso sotto ai tre minuti e una volta tornati sull'Aurelia è arrivato il deciso cambio di passato del gruppo principali, in cui tutte le squadre erano impegnati a tenere i propri capitani nelle posizioni migliori in vista della fase decisiva della corsa. Poco prima dell'inizio del circuito finale di Colla Micheri, da ripetere quattro volte, l'azione di Baseggio e Di Sante si è definitivamente conclusa: per loro circa 120 chilometri di fuga.

Diego Rosa fa esplodere la corsa su Colla Micheri
Gli ultimi 44 chilometri di gara erano tutte sul circuito finale con la dura salita di Colla Micheri, due chilometri al 9%, seguita dallo strappo più agevole ma comunque insidioso di Capo Mele. Nel corso del primo giro si sono viste davanti le maglie dell'Italia, dell'AG2R La Mondiale e della Delko Marseille, ma nessuno ha provato ad attaccare: la selezione in gruppo è stata quindi solo nelle retrovie e la vera battaglia è stata rimandata alla tornata successiva. Sul secondo passaggio su Colla Micheri è stata l'Arkéa Samsic a prendere in mano le operazioni ed a 33 chilometri dall'arrivo è arrivato lo scatto di Diego Rosa che ha fatto esplodere il gruppo di testa e obbligato tutti gli uomini più in forma ad esporsi.

Rosa sembra essersi subito trovato a suo agio nella nuova realtà della Arkéa Samsic e la sua stagione era iniziata bene tra Spagna e Francia: il suo scatto è stato molto convincente e con lui sono rimasti solo Giulio Ciccone (Italia) ed un generoso Marco Tizza (Amore&Vita), mentre in prossimità dello scollinamento si è unito alla testa della corsa anche il 19enne eritreo Biniyam Ghirmay, ragazzo di grande talento già capace di vincere tappe nelle corse 2.1 africane ma appena alla seconda gara professionistica in Europa. Il quartetto di testa ha rapidamente guadagnato circa 25" sulla prima parte del gruppo inseguitore e subito si è capito che con ogni probabilità sarebbero stati proprio quei quattro a giocarsi le posizioni del podio finale: dietro è stata soprattutto la Vini Zabù ad organizzare un inseguimento, resta però trovare grossa collaborazione e con il distacco che quindi è rimasto sempre abbastanza stabile.

Rosa tira, ma è Ciccone a fare il vuoto
Nel corso del terzo giro di Colla Micheri la situazione in testa alla corsa è rimasta congelata, nonostante un Tizza in evidente difficoltà, mentre nel gruppo inseguitori abbiamo avuto movimenti interessanti da parte di chi provava a dare il tutto per tutto per chiudere il buco: il lavoro di squadra, infatti, non aveva prodotto effetti, e allora sono iniziate le azioni solitarie con il russo Evgeniy Shalunov capace di arrivare a soli 12" da Ciccone, Rosa, Ghirmay e Tizza. Sul corridore della Gazprom sono poi rientrati anche Andrea Vendrame (AG2R), Lorenzo Rota (Vini Zabù), Davide Gabburo (Androni), il danese Andreas Kron (Riwal) ed il bravo Filippo Conca, portacolori della Biesse Arvedi che non ha avuto paura nel provare anche a lanciarsi da solo all'inseguimento dei quattro di testa.

Ai piedi dell'ultimo passaggio su Colla Micheri i quattro battistrada avevano circa 40" di vantaggio sui primi inseguitori: Diego Rosa ha pagato forse un eccesso di generosità dato dalla consapevolezza di essere in ottima forma, ma il risultato è che quando Giulio Ciccone ha attaccato a 10.4 chilometri dall'arrivo, il piemontese dell'Arkéa non è riuscito a rispondere, e neanche ce l'ha fatta Binyam Ghirmay, mentre uno stravolto Marco Tizza aveva mollato la presa a inizio salita. Gli ultimi 10 chilometri sono stati una cavalcata trionfare per Giulio Ciccone, bravissimo a difendersi anche nei tratti di pianura e discesa: l'abruzzese della Trek-Segafredo, oggi in gara con la maglia azzurra, ha addirittura incrementato il vantaggio chilometro dopo chilometro e negli ultimi 1000 metri si è potuto godere appieno l'applauso dei tifosi italiani.

Tre successo a Laigueglia per la Nazionale Italiana
Per la terza volta nelle ultime quattro edizione, è stata quindi la Nazionale Italiana a trionfare al Trofeo Laigueglia: dopo i successi di Fabio Felline e Moreno Moser, stavolta è stato Giulio Ciccone ad esultare nella gara d'esordio di una stagione che potrebbe rappresentare una vera e propria svolta nella sua carriera. Nel finale alle spalle di Ciccone erano rimasti solo Diego Rosa ed il sorprendente - ma fino ad un certo punto, perché è un ragazzo di enormi qualità - Binyam Ghirmay: a 32" la volata per la seconda posizione non ha avuto storia perché il giovane eritreo della Delko Marseille, che da juniores una volta riuscì addirittura a battere Remco Evenepoel in una fuga a due, è uno che alla Tropicale Amissa Bongo ha saputo vincere sprint di gruppo contro corridori ben più affermati e qui si è andato a prendere il secondo posto che rappresenta il primo podio in carriera in una corsa professionistica europea.

Diego Rosa si è detto comunque estremamente soddisfatto del risultato, anche per la presenza a Laigueglia di suo figlio, dei genitori e di tanti amici: anche la Arkéa-Samsic si sta muovendo molto bene in questo inizio di stagione e tutto fa pensare che la squadra possa essere la principale favorita ad essere la migliore Professional a fine anno. La vittoria comunque continuare a sfuggire, ma nelle prossime gare tra Tour du Haut Var, Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Giro di Sicilia siamo sicuri che vedremo ancora Diego Rosa lottare per le posizioni che più contano.

A 1'17" è arrivato un quartetto con Andrea Vendrame quarto, Lorenzo Rota quinto, Evgeniy Shalunov sesto e Davide Gabburo settimo; Marco Tizza nel finale ha svuotato completamente il serbatoio delle energie e si è piazzato ottavo a 1'48" subito davanti ad Andrea Kron e Filippo Conca, rispettivamente nono e decimo a 1'55". Il gruppo è arrivato a 2'07" regolato in volata da Giovanni Visconti davanti a Francesco Gavazzi, Simone Velasco e Nicola Bagioli: nella Ciclismo Cup è l'Androni-Sidermec ad aggiudicarsi il primo round, ma la Vini Zabù-KTM è subito in scia e oggi ha corso in maniera anche più convincente di quello che ci si potesse aspettare.
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