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Tour de Tokyo

23.07.2020 15:58

La concomitanza tra Giochi Olimpici giapponesi e Grande Boucle spina nel fianco di ASO


Tra un anno esatto il Nuovo Stadio Nazionale di Tokyo ospiterà la cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici, rinviati in via straordinaria al 2021 a causa della pandemia di Covid-19: tanti gli atleti che sfileranno all'interno del nuovo impianto costruito apposta per l'occasione ma sarà molto difficile, per non dire praticamente impossibile, che alla parata delle nazioni siano presenti anche i ciclisti. Qualche giorno fa, infatti, il Comitato Olimpico e l'ente organizzatore hanno annunciato il programma ufficiale di tutte le gare e per quanto riguarda il ciclismo le prime medaglie assegnate saranno quelle della prova in linea su strada maschile all'indomani dell'inaugurazione dei Giochi: la partenza alle 11 ora locale, quando in Italia saranno le 4 del mattina, sconsiglierà ai corridori di fare tardi la sera prima; ma questo è l'ultimo dei problemi.

Ad oggi, infatti, c'è il rischio che molti ciclisti di primissimo piano non possano partecipare ai Giochi Olimpici, per di più su un percorso impegnativo ed estremamente adatto alle loro caratteristiche. La questione era già emersa a fine marzo quando il CIO aveva confermato che la rassegna si sarebbe disputata dal 23 luglio all'8 agosto 2021 confermando lo stesso identico periodo che era stato scelto per quest'anno, ma a distanza di circa quattro mesi i dubbi si ripropongono dopo che anche il calendario delle singole gare e dei singoli sport è stato mantenuto inalterato. Ma qual è questo ostacolo che potrebbe costringere corridori e commissari tecnici a dover fare rinunce dolorose?

In problema principale in questa vicenda sono le date del Tour de France 2021: al momento la corsa francese è prevista dal 2 al 25 luglio ed andrebbe quindi a sovrapporsi con la data della prova in linea (prevista appunto il 24 luglio), ma rendendo praticamente impossibile la partecipazione anche alla cronometro individuale che si disputerà il 28 luglio. Beh, direte voi, basterebbe anticipare la Grande Boucle di una settimana come del resto era già stato fatto originariamente per questo 2020 e la situazione sarebbe risolta evitando questa scomodissima sovrapposizione. In realtà tutto è molto più complicato di quando potrebbe sembrare, perché è previsto che il Tour 2021 parta da Copenhagen il 2 luglio e resti in Danimarca fino al 4: anticipare al fine settimana precedente (25-27 giugno) creerebbe problemi alla capitale danese che il 28 giugno (più altre tre partite nei 10 giorni precedenti) dovrà ospitare uno degli ottavi di finale dei Campionati Europei di Calcio con il conseguente afflusso di tifosi e caos per l'ordine pubblico.

Da Copenhagen hanno già fatto sapere che l'opzione dell'anticipo di una settimana non è praticabile per loro, e quindi che fare? A questo punto, salvo improbabili cambiamenti di rotta, la palla è tutta nelle mani di ASO e del Tour de France con due soli opzioni a disposizione: una è quella di annullare o posticipare il contratto per la partenza della Danimarca e trovare un'altra città, magari in Francia con la Bretagna che sembra in pole position (mentre Saint Étienne è forte candidata per 2022), disposta ad accogliere la partenza del Tour 2021 nel weekend del 26-27 giugno, anticipando così la chiusura della corsa a domenica 18 luglio. La grande partenza è un evento che necessita una lunga preparazione e quindi ASO non potrebbe tardare molto per trovare l'eventuale alternativa: inoltre, considerando che le partenze dall'estero sono generalmente molto remunerative per gli organizzatori, gli organizzatori potrebbero dover fare fronte ad ulteriori difficoltà economiche, oltre a quelle generate dalla crisi attuale.

La seconda opzione è quella di mantenere tutto inalterato come è adesso, con la partenza da Copenhagen il 2 luglio e l'arrivo sui Campi Elisi il 25 luglio, una scelta che in una certo senso rispecchierebbe in pieno quel sentimento di superiorità che il Tour de France e ASO hanno nei confronti di ogni altro evento in campo ciclistico. Il fuso orario giapponese dovrebbe aiutare i francesi a non perdere visibilità in televisione per le ultime tappe, e sebbene la prova olimpica nelle ultime edizioni abbia assunto sempre maggiore considerazione da parte degli stessi ciclisti, il Tour resta ancora su un gradino superiore: già quest'anno erano tanti i corridori che avevano messo la Grande Boucle in cima alla lista degli obiettivi, preferendo arrivare all'ultimo in Giappone e gareggiare nonostante la stanchezza, il lungo viaggio ed un fuso orario da smaltire. E poi chissà, forse da italiani uno scenario così potrebbe non essere male: quest'anno il Tour ha strappato praticamente tutti i big al Giro, la sovrapposizione con i Giochi Olimpici potrebbe magari spingere molti campioni alla corsa rosa del 2021.
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