Adam Yates battezza l'albo d'oro del Trofeo Tessile e Moda © Profilo X UAE Emirates-XRG
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La UAE Emirates-XRG va sempre di (Tessile e) Moda: Adam Yates trionfa ad Oropa davanti a Rondel

Il figlio e fratello d'arte raggiunge il francese della Tudor ai -4 dal traguardo e, dopo aver reagito a un paio di accelerazioni del rivale, lo regola facilmente sul lastricato che conduce al santuario biellese. 4° Scaroni, 10° Scalco

12.10.2025 15:35

Anche se il principale è andato in vacanza, la UAE Emirates-XRG ha ancora fame di vittorie. Il tabellone segna quota 94 dopo il successo di Adam Yates nell'inedito Trofeo Tessile e Moda, erede spurio del leggendario Trofeo Baracchi, la cronocoppie che ha scritto per decenni la storia del ciclismo internazionale. La corsa in linea biellese si è prevedibilmente risolta sul Santuario di Oropa, dove il 33enne britannico (che ha così centrato il suo 3° stagionale, il 32° da professionista) ha staccato di forza il francese Mathys Rondel, l'unico a contrastare lo strapotere dei bianconeri, che avevano acceso la corsa nel finale con Pavel Sivakov (poi 5° al traguardo). Alla festa ha partecipato anche Jay Vine, che ha occupato l'ultimo gradino del podio. 4° Christian Scaroni, comunque competitivo dopo le fatiche del Giro di Lombardia, anche se non è mai stato realmente in corsa per il successo. In fondo alla top 10, infine, Matteo Scalco. 

La cronaca del Trofeo Tessile e Moda

Dici Trofeo Baracchi e pensi subito alla leggendaria cronometro a coppie di fine stagione, scomparsa dal calendario nel 1992. I tempi cambiano e, pur di riportare in vita questo monumento del ciclismo italiano, il GS Emilia ha deciso di rilanciare il “Baracchi”, ribattezzato Trofeo Tessile e Moda e trasformato in una gara in linea di 170,9 km. Nei fatti, una piccola occasione di rivincita per i (pochi) reduci del Giro di Lombardia. La prima parte della corsa si sviluppa su un circuito di 37,8 km (da ripetere per quattro volte) nei dintorni di Biella, caratterizzato da qualche timida ondulazione e un breve strappo che conduce nel cuore del centro cittadino. Un lungo preambolo prima di affrontare l'arrampicata finale al Santuario di Oropa: 10,4 km con una pendenza media del 6,7% e un paio di tratti in doppia cifra a metà salita, dove si raggiunge il 13%.

La fuga di giornata salpa a metà del primo giro: all'attacco il belga Jimmy Janssens (Alpecin-Deceuninck), il danese Sjoerd Bax (Q36.5), gli italiani Manuel Oioli (MBH Bank Ballan Copack), Kevin Pezzo Rosola (General Store-Essegibi), Nicolò Pizzi (MG K.Vis-Costruzioni e Ambiente) e Luca Verrando (Solution Tech-Vini Fantini), il messicano David Ruvalcaba (Petrolike), il norvegese Martin Urienstad Bugge (Uno X), lo spagnolo Sinuhè Fernandez (Burgos Burpellet) e il campione nazionale uruguaiano Guillermo Thomas Silva (Caja Rural-Seguros RGA). I 10 corridori al comando accumulano un vantaggio massimo di 2'55" sul gruppo, pilotato dagli uomini della UAE Emirates-XRG, cui si aggiungeranno in seguito la Tudor e la Alpecin-Deceuninck.

Gli uomini al comando viaggeranno insieme fino ai -70 dal traguardo, quando una foratura costringerà Verrando a rientrare sotto coperta. Nel frattempo, i superstiti della fuga resisteranno (con un margine via via sempre più modesto) fino ai piedi della salita di Oropa, dove si presenteranno con una ventina di secondi sul resto della compagnia. Uno dopo l'altro, gli inseguitori piomberanno sui corridori ancora al comando, ad eccezione di Bugge e Silva, che saranno raggiunti a 6 chilometri dall'arrivo. A quel punto, la UAE ha già preso il comando delle operazioni con l'australiano Jay Vine (UAE Emirates-XRG), che lancia la sortita del russo di passaporto francese Pavel Sivakov (UAE Emirates). Alla sua ruota si porterà soltanto il francese Mathys Rondel (Tudor), con cui guadagnerà subito una quindicina di secondi su un quartetto formato dal britannico Adam Yates (UAE Emirates), dal guatemalteco Sergio Chumil (Burgos Burpellet-BH), dall'italiano Christian Scaroni e dal ripescato Vine. Appena prima di affrontare il tratto più duro della salita, Rondel allunga su Sivakov, che cederà il passo proprio a un redivivo Yates. Dopo un breve inseguimento, il figlio e gemello d'arte piomba sul francese a circa 4 chilometri dalla vetta. Alle loro spalle, invece, Chumil e Scaroni cercano di rincorrere i due attaccanti, ma il lavoro di interdizione dei bianconeri vanifica i propositi di rimonta, al punto che gli inseguitori rallenteranno visibilmente il passo in vista del cartello dei -3.

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Pavel Sivakov attacca nella ventesima frazione della Vuelta a España 2024 ©Cxcling Creative Agency

A questo punto, i giochi per la vittoria sono fatti: Rondel e Yates hanno ormai distanziato di 20" i primi inseguitori, dai quali si sgancerà proprio Vine a 2 chilometri dal santuario biellese. Con grande ostinazione, il corridore d'Oltralpe cercherà di staccare Yates all'interno dell'ultimo chilometro, ma il britannico gli restituirà il favore con gli interessi: allungo secco all'inizio del tratto di acciottolato che conduce al traguardo. Il sigillo sul 94° successo stagionale della fuoriserie del ciclismo mondiale, che coincide anche con il secondo acuto in 7 giorni di Yates, già vittorioso alla Coppa Agostoni. 2° Rondel (a 11") davanti a Vine (a 25"). 4° posto per Scaroni - staccato di 32" - che regola allo sprint Chumil e Sivakov. A seguire il norvegese Johannes Kulset (Uno-X, a 1'10"), l'olandese Jardi Christian van der Lee (EF EasyPost, a 1'11"), lo spagnolo Hugo de la Calle (Burgos, a 1'12) e l'altro italiano Matteo Scalco (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè, a 1'16").

L'ordine d'arrivo

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.