
Scaroni dopo il Trofeo Tessile e Moda: “Dalla UAE una scelta forse 'poco umana'”
Il bresciano della XDS-Astana quarto a Oropa, polemico con la UAE Emirates-XRG: “Avevano già vinto, potevano lasciare visibilità anche agli altri”
Reduce dal quindicesimo posto a Il Lombardia, Christian Scaroni ha confermato l’ottima condizione di questo finale di stagione chiudendo quarto al Trofeo Tessile e Moda 2025, una nuova corsa (lontana discendente del leggendario Trofeo Baracchi) di 170,9 km tra Biella e il Santuario di Oropa, con la salita finale a fare la selezione decisiva. La corsa è stata vinta da Adam Yates (UAE Emirates) davanti a Mathys Rondel (Tudor) e a Jay Vine, altro uomo della UAE. Dopo la lunga fuga iniziale, la UAE Emirates-XRG ha preso in mano la corsa sull’ascesa conclusiva: Pavel Sivakov (UAE Emirates) e Rondel hanno acceso la miccia, poi Yates ha rimontato e staccato tutti, conquistando il 94° successo stagionale della squadra. Alle sue spalle Rondel e Vine hanno completato il podio, mentre Christian Scaroni, brillante dopo il Giro di Lombardia, ha chiuso quarto, regolando Sergio Geovani Chumil (Burgos Burpellet BH) e Sivakov.

“Pensavo di più al podio che a prendere Yates”
“Nei primi chilometri ho fatto tanta fatica – ha raccontato Scaroni, intervistato da Cycling Pro – Avevo ancora Il Lombardia nelle gambe. Sapevo che dovevo soffrire nella prima ora, anche in pianura. Ho chiesto ai miei compagni di starmi vicino e l’hanno fatto nel migliore dei modi. Quando siamo arrivati in salita la gamba aveva iniziato a girare meglio, ma gli UAE erano veramente forti ed erano in superiorità numerica. Hanno iniziato ad attaccare a destra e sinistra e quando sono usciti Yates e Rondel io non ero abbastanza brillante per poterli seguire. Con Chumil ho iniziato a tirare, più pensando al podio che ad andare a prendere Yates”.
“Una scelta poco umana”
Il portacolori della XDS-Astana, giunto a sette secondi dal podio, ha poi spiegato di aver chiesto alla UAE di lasciare spazio agli avversari:
“Avevo parlato e chiesto se potessero lasciarci il podio, purtroppo hanno voluto prendersi anche il terzo posto. Quando mi han detto che non avrebbero lasciato nemmeno il podio sinceramente l’ho trovata una scelta 'poco umana'. Se hai già vinto la corsa non vedo perché devi togliere la visibilità a una squadra come la Burgos, oppure a noi. Comunque, è una scelta loro. Condivisibile o meno, ognuno fa la propria corsa e hanno fatto bene a fare quello che è stato richiesto. Va bene così”.
Il quarto posto, arrivato dopo una quella che è di gran lunga la migliore stagione della carriera del bresciano, resta comunque un risultato positivo per il 26enne bresciano: “Mi dispiace perché il podio avrebbe dato visibilità alla nostra squadra. Parto sempre per vincere, ma oggi erano superiori. Ci prendiamo questo quarto posto e vediamo le prossime due gare”.