Nicolas Prodhomme vince la diciannovesima tappa del Giro d'Italia 2025 © Giro d'Italia / LaPresse via X
Giro d'Italia

Giro d'Italia, a Champoluc è ancora fuga: vittoria per Nicolas Prodhomme

Solo qualche scatto tra i big della generale: la UAE gestisce bene la corsa e conserva Del Toro in rosa a due giorni dalla fine della corsa

30.05.2025 17:45

Una vittoria forse inaspettata, quella maturata oggi dalla fuga per Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale), in un giorno in cui si potevano attendere grandi manovre per la classifica generale del Giro d'Italia 2025. Ci ha pensato invece la UAE Team Emirates-XRG a tenere la corsa chiusa, senza che siano state necessarie azioni di particolare forza per lasciare il proprio leader Isaac Del Toro in totale controllo. Anzi, il messicano ha potuto anche approfittare di un attacco negli ultimi km di Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) per mettere ulteriori secondi tra sé e gli altri contendenti per la GC, andando a soffiare i secondi di abbuono e la seconda piazza di giornata proprio sull'ecuadoriano. Sono 24" lasciati sul piatto dagli alti uomini di classifica: tutto rimandato, quindi, all'arrivo di domani sul Sestrière.

Il percorso

Frazione di 166km da Biella a Champoluc per quasi 5000m di dislivello e 70km totali in salita. I corridori incontreranno subito il primo GPM di terza categoria, Croce Serra (11.2km al 4.6%), che presenta uno strappo iniziale di 1.8km all'8% e punte al 15%. Seguono 25km pianeggianti, in mezzo ai quali è posto lo sprint intermedio di Pont-Saint-Martin. La salita successiva è il Col Tzecore (15.8km al 7.7%), GPM di prima categoria. Al termine della discesa si incontrano due salitelle per raggiungere Saint-Vincent (1.5km al 3%) e Chatillon (1km al 5%) - dove è posto un traguardo volante - prima di imboccare il Col du Saint-Pantaléon, GPM di prima categoria: 16.5km al 7.2% (max 12%), con la pendenza media condizionata da tratti in falsopiano: i primi 8km salgono infatti oltre l'8%, gli ultimi 2km al 9%. Nel breve tratto che precede il Col de Joux, GPM di prima categoria ma più regolare e pedalabile (15.1km al 6.9%, max 12%), la strada inizia già a salire per attraversare di nuovo Saint-Vincent, sede del Red Bull KM. L'ultima ascesa è quella verso Antagnod (8.3km al 5%): la strada sale a gradoni, con un primo strappo impegnativo verso Corbet (1.5km al 7%) e poi una punta all'11% all'inizio dell'ultimo tratto di 3.5km al 6.6%. Allo scollinamento mancheranno 5km, con la discesa che termina subito prima della flamme rouge: la strada in pavé salirà di nuovo al 3%, con gli ultimi 500m pianeggianti.

Giro d'Italia 2025, la cronaca della diciannovesima tappa

I tentativi per staccare la fuga di giornata iniziano sul Colle Serra: Wout van Aert (Visma-Lease a Bike) allunga per prendere in testa la salita, ma il belga viene anticipato da Georg Steinhauser (EF Education-EasyPost), Jan Tratnik (RedBull-BORA) e Nicolas Prodhomme, mentre il gruppo si fraziona in salita. Sulla testa della corsa rientrano Bart Lemmen (Visma-Lease a Bike) e Mattia Cattaneo (Soudal Quick-Step). Tratnik viene riassorbito da un folto gruppo al contrattacco, sul quale cerca di richiudere dalla testa del gruppo la EF EducationEasyPost. Provano quindi ad avvantaggiarsi Carlos Verona (Lidl-Trek) e Christian Scaroni (XDS-Astana): su di loro rientrano Mads Pedersen (Lidl-Trek), Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious) e Brandon McNulty (Soudal Quick-Step), ma la situazione è tutt'altro che definita. Cattaneo non riceve collaborazione lungo la salita, andando poi a transitare per primo al GPM davanti a Steinhauser e Lemmen. Il gruppo rientra sui contrattaccanti sulla tecnica discesa giù da Croce Serra, dove riesce ad avvantaggiarsi Alessandro Tonelli (Polti-VisitMalta), che però viene ripreso. Nessuno sprint al traguardo volante di Pont-Saint-Martin, dove passa per primo Steinhauser su Prodhomme e Lemmen. 

Cattaneo, Lemmen, Prodhomme e Steinhauser in fuga nei primi chilometri della diciannovesima tappa del Giro d'Italia © Soudal Quick-Step / GettySport via X
Cattaneo, Lemmen, Prodhomme e Steinhauser in fuga nei primi chilometri della diciannovesima tappa del Giro d'Italia © Soudal Quick-Step / GettySport via X

Riescono poi a evadere due gruppi, che si ricongiungono a 117km dal traguardo: troviamo davanti Tiberi, Scaroni, Pedersen e Verona, Van Aert, Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), Darren Rafferty (EF Education-EasyPost), Igor Arrieta (UAE Team Emirates), Romain Bardet (PicNic-PostNL), Simon Clarke (FreePalestine), Chris Harper (Jayco-AlUla), Marco Brenner (Tudor), Jefferson Alveiro Cepeda (Movistar), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Stan Dewulf (Decathlon AG2R La Mondiale); Lorenzo Germani e David Gaudu (Groupama-FDJ); Jacopo Mosca e Patrick Konrad (Lidl-Trek); Manuele Tarozzi e Martin Marcellusi (VF Group-Bardiani); Nico Denz e Gianni Moscon (RedBull-BORA); Mark Donovan e Milan Vader (Q36.5); Sylvain Moniquet e Anthony Perez (Cofidis). 

La testa della corsa viene riagganciata dai contrattaccanti alle pendici del Col Tzecore, dove dal gruppo riparte al contrattacco Tonelli con Louis Meintjes (Intermarché Wanty): i due rientrano a 109km dal traguardo. Il peloton però non lascia spazio, mantenendo nei primi km un gap di appena 1'50". Si staccano subito gli uomini più pesanti, ma a metà salita perde le ruote dei fuggitivi anche Arensman. Scaroni scatta per andare a prendere il massimo punteggio al GPM, anticipando Konrad e Bardet. Nessuno sprint, invece, al traguardo volante di Chatillon, dove allunga leggermente Tonelli per prendere la prima posizione su Cattaneo e Donovan. Vantaggio di 3'15" per la fuga all'inizio del Saint-Pantaléon, sulle cui pendenze si staccano subito Gaudu, Konrad e Cepeda, mentre in testa al gruppo maglia rosa si alternano RedBul ed EF. La fuga intanto perde pezzi: davanti rimangono solo Tiberi, Bilbao, Prodhomme, Meintjes, Verona, Steinhauser, Lemmen, Arrieta

La UAE rileva la testa del peloton, ma viene presto scalzata dall'arrivo di FreePalestine e Visma-LaB, che impongono un netto cambio di passo: saltano i compagni di squadra di Richard Carapaz ancora in gruppo, Max Poole (PicNic-PostNL) e ancora una volta Tom Pidcock (Q36.5), che era apparso in difficoltà già sulle prime salite di giornata. Qualche scaramuccia tra i battistrada non impedisce a Prodhomme di scattare per andare a conquistare il GPM, seguito da Verona e Tiberi: questi tre uomini riescono ad avvantaggiarsi e, al Red Bull KM di Saint-Vincent, Tiberi sprinta su Verona e Prodhomme. Forcing Visma sulle prime pendenze del Col de Joux nel gruppo maglia rosa, al quale cerca di rimanere attaccato un coraggioso Davide Piganzoli (Polti-VisitMalta): il valtellinese però cede assieme ad Adam Yates (UAE Team Emirates).

Intanto, alla testa della corsa, Prodhomme attacca, prima in progressione, poi con una sparata che mette definitivamente in croce Tiberi e Verona: il gruppo piomba su di loro a 27km dal traguardo e solo il ciociaro riesce a tenere. Si porta allora in testa Giulio Pellizzari (RedBull-BORA) con un attacco subito rintuzzato dalla UAE, che lascia Prodhomme a 1'05". È quindi la volta di Carapaz, che scatta a circa 1km dal GPM: reattivi Simon Yates (Visma-Lease a Bike) e la maglia rosa Isaac Del Toro (UAE Team Emirates), ma anche gli altri tornano tutti a ruota. Intanto Prodhomme passa in prima posizione al GPM, davanti a Rafał Majka (UAE Team Emirates) e Pellizzari, con circa 50" di vantaggio sul gruppo maglia rosa, secondi che aumentano a valle e nella successiva salita verso Antagnod, dove il francese arrivera quasi a 1'40".

Nel punto più duro dell'ultima salita di giornata, a 7km dal traguardo, ci prova ancora Carapaz: allo scatto dell'ecuadoriano risponde stavolta solo Del Toro, mentre dietro le fiammate di Derek Gee (FreePalestine) e Pellizzari non riescono a rintuzzare sulla coppia all'attacco. Si porta allora in testa Tiberi, che lavora in favore di Caruso cercando di ricucire. Passa intanto al GPM Prodhomme, che ha 1' di vantaggio su Carapaz e Del Toro: il francese riesce a tenere sulla discesa, dove gli inseguitori non forzano, ed entra in spinta nell'ultimo km di corsa. Nicolas Prodhomme si volta: dietro di lui non c'è nessuno e sul suo viso può disegnarsi una smorfia di incredulità e commozione prima di andare ad esultare sul traguardo. Richard Carapaz scorta Isaac Del Toro nell'ultimo km, con il messicano che lo brucia per la seconda posizione, passando in testa nell'ultima curva. Il gruppetto dietro perde 24", con una manovra rischiosa di Giulio Pellizzari nell'ultima curva: per cercare di guadagnare posizioni il marchigiano scivola ma si rialza subito, potendo comunque contare sulla neutralizzazione degli ultimi 3km. 

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